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La dialettica marxiana, che riprende rovesciandola quella hegeliana, e come essa tende a definire un approdo teleologico per la storia umana, è l'espressione di una visione dell'uomo che, pur non escludendo cadute e alienazioni di ogni genere, implica un valore assoluto nella cornice dell'Universo.
La dialettica marxiana, che riprende rovesciandola quella hegeliana, e come essa tende a definire un approdo teleologico per la storia umana, è l'espressione di una visione dell'uomo che, pur non escludendo cadute e alienazioni di ogni genere, implica un valore assoluto nella cornice dell'Universo.
Le indagini sui neonati hanno messo definitivamente a fuoco che, anziché un essere originariamente chiuso nella sua sfera narcisistica e incapace di relazionarsi, l'infante precocemente cerca precocemente (fin dalle prime ore di vita) la sintonia con gli esseri umani, e la realizza sulla base dell'instaurarsi di una comunicazione mimica, gestuale e protolinguistica che sembra essenziale ai fini del suo sviluppo.
Che la natura umana sia, dunque, caratterizzata da un radicale bisogno sociale (come hanno sostenuto Darwin e Marx) sembra al di fuori di ogni ragionevole dubbio.
Questa conclusione è corroborata dalla scoperta, avvenuta in ambito neurobiologico, dei neuroni specchio, di neuroni che permettono al bambino in particolare (ma anche all'adulto) di specchiarsi nell'altro comprendendo intuitivamente il significato dei suoi comportamenti e promuovendone l'imitazione.
E' probabile che i neuroni specchio siano la matrice dell'empatia, della capacità di identificarsi con gli altri. Ma se anche così non fosse, rimane il fatto che i neuroni specchio a livello di sviluppo della personalità svolgono un ruolo essenziale. Si diventa esseri umani in virtù dell'imitazione degli altri.