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La scoperta dei neuroni specchio consente di capire che, in ogni contesto sociale, la cultura, incarnata nel modo di essere, di sentire e di agire degli adulti, si replica di generazione in generazione secondo modalità che, a livello inconscio e non verbale, sono sicuramente più incisive delle trasmissioni coscienti e verbali.
La scoperta dei neuroni specchio consente di capire che, in ogni contesto sociale, la cultura, incarnata nel modo di essere, di sentire e di agire degli adulti, si replica di generazione in generazione secondo modalità che, a livello inconscio e non verbale, sono sicuramente più incisive delle trasmissioni coscienti e verbali.
Ciò significa, né più né meno, che la prima configurazione della personalità umana è necessariamente alienata, in quanto corrisponde a ciò che viene ritenuto normale in un determinato contesto storico-sociale.
Riguardo a questo aspetto, il pensiero di Marx, Nietzsche e Freud si differenziano in maniera radicale.
Marx è più vicino degli altri alla verità. Egli rifugge infatti dal considerare sia la Civiltà come un dato fisso e perenne sia dal promuoverne uno stravolgimento fine a se stesso. Lottare contro l'ordine di cose esistente, la cui ideologia viene interiorizzata nelle fasi evolutive della personalità, significa lottare per un ordine più giusto e adeguato ai bisogni umani.
Che l'uomo sia predisposto in tale direzione lo si può ricavare dalla dialettica tra appartenenza ed opposizione che sottende tutta l'evoluzione della personalità.
Purtroppo tale dialettica, soprattutto per quanto riguarda il significato del bisogno di opposizione, presupposto indispensabile per l'avvio e la realizzazione dell'individuazione, è stata finora trascurata dalla psicologia.