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L'evoluzionismo, la neurobiologia e gli studi sulla psicologia evolutiva neonatale e infantile hanno fornito dei dati sulla natura umana, che si possono ritenere definitivi (anche se la loro interpretazione non è univoca).
L'evoluzionismo, la neurobiologia e gli studi sulla psicologia evolutiva neonatale e infantile hanno fornito dei dati sulla natura umana, che si possono ritenere definitivi (anche se la loro interpretazione non è univoca).
Un dato evoluzionistico ormai universalmente accettato riguarda il carattere spiccatamente neotenico della specie umana.
La neotenia assicura al cervello umano una plasticità cerebrale che non ha confronto, e sulla quale si basa un bisogno di apprendere, attraverso l'interazione con l'ambiente sociale, che, se non infinito, è indefinito.
Il drammatico allentamento degli istinti
L'opposizione tra pulsionalità e Civiltà non sembra però sostenibile se si tiene conto che le potenzialità emotive e motivazionali affrancate dagli istinti sono predisposte per l'apprendimento, vale a dire per la loro canalizzazione culturale.
La contrapposizione tra Natura e Cultura, ipotizzata da Freud, che ne ricava la necessità di una frustrazione sociale delle pulsioni, e da Nietzsche, che invece tende a restaurare una condizione più naturale rispetto a quella imposta dalle tradizioni religiose, morali e culturali, e a liberare la bestia animata da una cieca volontà di potenza, è oggi insostenibile.