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Oggi tali problemi possiamo facilmente ricondurli al conflitto più o meno rilevante tra la pressione univocamente normalizzatrice dell'ambiente pedagogico, il cui fine è produrre un cittadino dotato delle competenze necessarie per vivere in un determinato mondo storico-sociale, e le istanze di differenziazione che fanno capo al potenziale di individuazione presente nel corredo genetico. Il dramma dell'infanzia verte, insomma, sul conflitto tra ciò che gli altri desiderano che il bambino sia e diventi e ciò che egli, sia pure inconsapevolmente, desidera essere e diventare.