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Con Freud il carattere microstorico dell'esperienza umana, vale a dire la sua dimensione psicologica e intersoggettiva, viene ad assumere un'importanza che prima non ha mai avuto.
Con Freud il carattere microstorico dell'esperienza umana, vale a dire la sua dimensione psicologica e intersoggettiva, viene ad assumere un'importanza che prima non ha mai avuto.
Costretto ad interessarsi della storia dei singoli pazienti e a ricostruire il loro passato alla ricerca delle chiavi atte a spiegare i sintomi, Freud scopre, anche con una certa sorpresa, che l'infanzia è il periodo evolutivo decisivo per la costruzione della personalità: periodo nel quale tra la filogenesi, che assegna all'uomo un determinato bagaglio pulsionale, e l'ontogenesi, vale a dire lo sviluppo dell'individuo nell'interazione con un determinato contesto familiare, si realizza una sorta di corto-circuito decisivo decisivo per il suo futuro psicologico.
L'avere scoperto l'importanza dell'infanzia e la drammaticità dell'esperienza infantile in opposizione all'immagine sterotipica del bambino come un innocente angioletto è un merito indubbio e permanente di Freud.
Essa attesta che l'esperienza umana pone fin dai suoi esordi problemi che sono complessi e del tutto diversi da quelli che affrontano gli altri animali.