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Il pensiero di Marx, inoppugnabile sotto il profilo economico, non può essere però riproposto pedissequamente sul piano sociologico e politico
Il pensiero di Marx, inoppugnabile sotto il profilo economico, non può essere però riproposto pedissequamente sul piano sociologico e politico
Le classi sociali, che all’epoca di Marx tendevano alla polarizzazione (capitalisti/proletari), oggi, in Occidente, riconosco un ceto medio maggioritario e moderato, una minoranza di straricchi e una percentuale di poveri e sottoccupati
La vocazione rivoluzionaria della classe operaia, peraltro, non sembra più fondarsi su di una coscienza di classe, tanto è vero che essa tende ad allentarsi non appena il tenore di vita migliora
Occorre ricondurre l’analisi di Marx ad un conflitto riconoscibile in tutte le società che contrappone due diversi gruppi sociali portatori di una diversa visione del mondo:
Il primo ritiene che la società, per funzionare, postuli la differenziazione degli individui, degli status e dei ruoli secondo criteri, diversi nel corso dei secoli, che la gerarchizzano assegnando ad una classe (quella dei padroni, dei signori e, di recente, dei capitalisti) un potere egemonico (economico, sociale e culturale);
Il secondo, viceversa, rivendica l'uguaglianza tra gli esseri umani nei termini di una pari dignità e di un corredo primario di bisogni la cui soddisfazione va riconosciuta come un diritto,e, in conseguenza di questo, postula il superamento e l'eliminazione dei privilegi ingiusti: in breve, la fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.