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Marx non ritiene che la democrazia liberale possa portare a compimento la sua promessa di uguaglianza nel suo aspetto concreto di pari opportunità di sviluppo
Marx non ritiene che la democrazia liberale possa portare a compimento la sua promessa di uguaglianza nel suo aspetto concreto di pari opportunità di sviluppo
Il pessimismo di Marx si fonda sul connubio tra liberalesimo e Capitalismo, che egli ritiene intrinsecamente animato da una logica che produce disuguaglianza
La nascita dello Stato sociale, dovuta in gran parte al timore della borghesia del socialismo e del comunismo sembrava nel secondo dopoguerra aver smentito le previsioni di Marx
Da venti anni a questa parte i teorici del neoliberismo hanno intravisto addirittura nella globalizzazione il fenomeno che avrebbe risolto i problemi della povertà mondiale e inaugurato l'epoca di un benessere universale per tutti.
Molti studiosi anche non marxisti, riconoscono ormai che la globalizzazione, così come si è evoluta, dà ragione a Marx per quanto riguarda la logica intrinseca di un sistema – quello capitalistico – che è indubbiamente capace di produrre la crescita della ricchezza, ma determinando un suo accumulo verso l'alto della scala sociale sottraendola, in breve, alla soddisfazione dei bisogni dei singoli individui (di benessere, istruzione, sviluppo della personalità, ecc.).