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Queste tre scoperte hanno portato l'evoluzionismo su di un piano che è scientifico non meno che filosofico.
Queste tre scoperte hanno portato l'evoluzionismo su di un piano che è scientifico non meno che filosofico.
P. Lecaldano (Etica senza Dio), valorizzando l'attribuzione all'uomo da parte di Darwin di un potente istinto sociale, rafforzato dalla neotenia, ha proposto un'etica darwiniana che, applicata rigorosamente, dovrebbe portare l'umanità sulla via della solidarietà e del riconoscimento di un destino comune che esclude la trascendenza.
T. Pievani (La vita inaspettata) accentua al massimo grado lo smarrimento dell'essere umano per un “dono” - quello di un singolarissimo cervello – le cui straordinarie potenzialità comportano anche la consapevolezza della finitudine esistenziale e una serie di contraddizioni senza scampo per cui egli oscilla tra razionalità e irrazionalità, egoismo e altruismo, empatia e cinismo, solidarietà e disumanità.
Nell'ottica della filosofia darwiniana, se l'uomo non prende consapevolezza rapidamente di questa sua condizione e, avendo utilizzato l'onda lunga dello sviluppo tecnologico avviato con la rivoluzione neolitica, non si pone di fronte alla realtà di una specie che potrebbe non farcela ad uscire dalla sua preistoria, il suo destino è segnato.