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Il contributo fondamentale di Darwin consiste nell'avere restituito l'uomo alla Natura (in opposizione al Creazionismo) e nell'avere intuito e dimostrato che la sua origine è da ricondurre ad un processo di selezione naturale che, in sé e per sé, non postula alcun Disegno o Progetto.
Il contributo fondamentale di Darwin consiste nell'avere restituito l'uomo alla Natura (in opposizione al Creazionismo) e nell'avere intuito e dimostrato che la sua origine è da ricondurre ad un processo di selezione naturale che, in sé e per sé, non postula alcun Disegno o Progetto.
L'evoluzionismo, se nega l'eccezionalità dell'uomo nell'ambito della Natura, non può negarne la straordinaria complessità rispetto agli altri animali, soprattutto per quanto concerne la dotazione mentale.
Ne L'origine dell'uomo Darwin tenta di sfumare al massimo grado questo scarto cercando di dimostrare la continuità tra facoltà mentali nella scala animale.
In realtà si danno due discontinuità nettissime.
La prima è legata alla capacità che l'uomo ha di produrre e manipolare simboli, vale a dire qualcosa di astratto che sta al posto di qualcosa di reale. La manifestazione primaria di tale capacità è il linguaggio.
La seconda discontinuità, ancora più importante, è la dimensione previsionale. Tutti gli animali vivono in una sorta di hic et nunc interminabile, in una dimensione di presentificazione totale. L'uomo, invece, acquisisce rapidamente la previsione del futuro.
La dimensione previsionale rende l'uomo consapevole intuitivamente della sua finitezza, del suo destino mortale, della sua contingenza e dell'esposizione al rischio di dovere affrontare, nel corso della vita, più di una situazione dolorosa.