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Le teorie, soprattutto quando hanno l'uomo come oggetto, devono fare i conti con il mondo in cui vengono prodotte a due livelli: in rapporto al senso comune che, in misura più o meno radicale, contestano, violentano e trascendono, e in rapporto al patrimonio intellettuale preesistente, che, in virtù del consenso degli studiosi, tende alla “normalizzazione” (nell'accezione di T. Khun), vale a dire a minimizzare le sue lacune e ad opporre resistenza alle innovazioni.