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A livello di adolescenza occorrerebbe avviare il discorso sullo statuto della coscienza umana e sul suo rapporto con l'inconscio. Realisticamente, sarebbe del tutto inutile fornire informazioni psicoanalitiche belle e fatte.
A livello di adolescenza occorrerebbe avviare il discorso sullo statuto della coscienza umana e sul suo rapporto con l'inconscio. Realisticamente, sarebbe del tutto inutile fornire informazioni psicoanalitiche belle e fatte.
L'allargamento della coscienza non può avvenire sulla base della razionalità. Sarebbe però oltremodo importante indurre la consapevolezza che la dimensione inconscia non è oscura, impenetrabile e negativa, ma è il patrimonio di potenzialità ridondanti che vanno utilizzate da ciascuno creativamente.
Si potrebbe anche fornire la chiave della teoria dei bisogni per indurre l'intuizioni che molte vicissitudini e contraddizioni degli esseri umani riconoscono la loro matrice nella doppia natura di esseri radicalmente sociali e, al tempo stessi, dotati della consapevolezza della propria identità unica e irripetibile.
Lo studio dei meccanismi difensivi andrebbe ricondotto sia alle loro valenze culturali, in nome del fatto che nessuna società potrà mai affrancarsi dalla tentazione della normalizzazione, sia alle loro valenze soggettive che, rimuovendo ciò che contrasta con l'ideale dell'io, impedisce un autentico sviluppo sulla base della presa d'atto delle contraddizioni che caratterizzano l'esperienza umana.
Acquisita la teoria dei bisogni, occorrerebbe poi promuovere nei singoli soggetti la sua accettazione come una sfida orientata a trovare il massimo punto di equilibrio tra logica dell'appartenenza e logica dell'individuazione.