Biografia dettagliata di F. Nietzsche

dalle note biografiche delle Opere complete

Cronologia (Vita e Opere)

1844-1849

Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce a Röcken, villaggio della Prussia meridionale nei pressi di Lipsia, il 15 ottobre 1844. Appartiene a una stirpe di pastori protestanti, è primogenito di Karl Ludwig, reazionario monarchico, già precettore alla corte di Altenburg, e di Franziska Oehler, figlia anche lei di un pastore. Nel 1846 e nel 1848 nascono altri due figli, Elisabeth e Joseph (quest'ultimo morto nel 1850, di un'improvvisa febbre non meglio specificata).

Il 30 luglio 1849 muore il padre.

1850, Rocken-Naumburg

In seguito a questo lutto, il piccolo Friedrich, seienne, si trasferisce nell'aprile di quest'anno con la famiglia a Naumburg, nella Neugasse. Dopo la scomparsa del padre, seguita a un anno di distanza da quella del fratellino di appena due anni, la famiglia di Nietzsche è composta di sole donne: la madre, la sorellina Elisabeth, la nonna paterna e due zie di parte del padre. A Pasqua Friedrich viene iscritto alla scuola civica maschile e conosce i primi due amicì della sua vita, Gustav Krug e Wilhelm Pinder, con i quali condivide la passione per la musica e la poesia.

1851, Naumburg

A partire dalla primavera dei 1851 i tre amici (Nietzsche, Pinder, Krug) frequentano l'istituto privato del "candidato" Weber, dove prevale l'istruzione religiosa, e apprendono primi rudimenti di latino e greco.

1854, Naumburg

Dall'ottobre di quest'anno i tre scolaretti possono frequentare la quinta classe del ginnasio del duomo, dove resteranno sino alla fine del settembre 1858 All'inizio Nietzsche ha qualche difficoltà nell'apprendimento della lingua greca, studia spesso fino a notte inoltrata e deve alzarsi alle cinque dei mattino. Risalgono a questi anni i primi eserciti poetici, mentre cresce la disposizione e la passione per la musica e il ragazzo fa notevoli progressi al pianoforte.

1856, Naumburg

Nell'aprile muore la settantasettenne nonna Erdmuthe, la madre di Nietzsche si separa dalla cognata Rosalie (l'altra cognata, la zia Auguste, era deceduta nell'estate del 1855) e si trasferisce in una casa con giardino presso la moglie del pastore Harsheim. Nell'ultimo semestre Nietzsche non può frequentare la scuola a causa di forti dolori di testa. Trascorre l'estate dai nonni materni a Pobles.

1858, Naumburg-Pforta

Nell'estate la famiglia Nietzsche si trasferisce in un'abitazione più grande, al Weingarten n. 18, dove la madre Franziska resterà sino alla fine dei suoi giorni. Nietzsche trascorre le vacanze estive di nuovo a Pobles. Da qui scrive alla zia Rosalie chiedendole notizie sulla "vita di papà" ; dal 18 agosto al primo settembre scrive la sua prima autobiografia. La madre riceve dal rettore della scuola statale di Pforta una lettera in cui si offre un posto gratuito al figlio. Il 5 ottobre Nietzsche lascia la famiglia per concludere il ginnasio nell'antica e prestigiosa scuola di Pforta, dove trascorre sei anni decisivi per la sua formazione.

1859, Pforta

Nell'estate compie un viaggio a Jena dallo zio Emil Schenk, borgomastro locale, nella cui biblioteca legge Novalis del quale lo interessano le idee filosofiche. Trascorre le vacanze estive, per l'ultima volta, a Pobles, dato che il nonno materno, David Oehler, muore nel dicembre dello stesso anno. In agosto Nietzsche entra a far parte del coro scolastico. Tra le sue letture di questo periodo ricordiamo il Don Chisciotte, Jean Paul, Tristram Shandy. Nell'autunno conosce Paul Deussen, figlio di un pastore protestante. Deussen e lo junker slesiano Carl von Gersdoff saranno i più importanti amici di Pforta.

1860, Naumburg

Con gli amici di Naumburg Gustav Krug e Wilhelm Pinder, Nietzsche fonda il 25 luglio in una rocca nei pressi di questa città l'associazione musicale e letteraria "Germania", che durerà tre anni e per la quale Nietzsche scrive poesie e tiene conferenze di carattere storico, filosofico e letterario. L'associazione decide di abbonarsi alla rivista "Zeitschrift fur Musik", che era già scesa in campo in difesa di Wagner. Durante l'anno scolastico a Pforta diventa amico di Gersdorff, che si sente attratto da lui per l'acume intellettuale, il garbo disinvolto del suo contegno e la passione per la musica: "Non credo" dice l'amico "che Beethoven sapesse improvvisare in modo più toccante di Nietzsche, ad esempio quando c'era una tempesta in cielo".

1861, Naumburg-Pforta

Il 10 marzo Nietzsche viene confermato insieme a Deussen, il quale commenta come segue questo evento: "una certa fede resistette fino all'esame di maturità e oltre. Ma venne impercettibilmente minata dall'eccellente metodo storico-critico con cui a Pforta venivano trattati gli antichi e poi automaticamente si trasferiva agli studi biblici".

Durante le vacanze pasquali, Gustav Krug tiene ai suoi amici una conferenza su alcune scene di Tristano e Isotta e cerca di comunicare a Nietzsche il suo entusiasmo per Wagner.

Il 10 ottobre Nietzsche scrive un componimento scolastico in cui dichiara la sua predilezione per Holderlin, a quell'epoca praticamente sconosciuto, del quale aveva letto con commozione tutte le poesie allora note, il frammento drammatico La morte di Empedocle e l'Iperione. Il giudizio dell'insegnante di Pforta su questo componimento di Nietzsche è il seguente: "Devo impartire all'autore il consiglio amichevole di rivolgere la sua predilezione a un poeta più sano, più chiaro, più tedesco".

1862, Naumburg-Pforta

In aggiunta alle letture comprese nel programma scolastico, Nietzsche all'inizio dell'anno legge Il principe di Machiavelli e successivamente Emerson, che sarà uno dei suoi autori più cari. Nel marzo di quest'anno scrive per gli amici della "Germania" due saggi, "Fato e storia" e "Libertà della volontà e fato", in cui si scorgono le tracce delle letture di quegli anni, in particolare Emerson e Feuerbach, e che testimoniano il maturare di una riflessione filosofico-storica e di una tendenza antimetafisica. Echi di un altro autore che lo appassiona, Byron, sono presenti nel frammento di una novella intitolata Euforione, che Nietzsche invia il 28 luglio a un compagno di scuola definendolo "manoscritto mostruoso".

Ad aprile Krug acquista per l'associazione "Germania" la riduzione per pianoforte del Tristano e Isotta. Il 29 aprile Nietzsche scrive, come contributo per la stessa associazione, "La morte di Ermanarico", uno dei molteplici tentativi di questi anni di elaborare in forma poetica, musicale o drammatica l'Edda e la saga popolare nordica.

A Pforta Nietzsche soffre spesso di mal di testa e dolori reumatici. Nel registro sanitario della scuola relativo all'agosto di quest'anno si legge: "Nietzsche è stato mandato a casa per ulteriori cure. E’ un giovane robusto, tarchiato, con uno sguardo che colpisce per la sua fissità, miope e spesso afflitto da mal di testa intermittenti. Suo padre morì giovane per rammollimento cerebrale ed era figlio di anziano; il figlio nacque quando il padre era già malato. Non sono ancora visibili sintomi gravi, ma è necessario considerare gli antecedenti".

1863, Pforta

Con lo scioglimento dell'associazione "Germania" Nietzsche si distacca da Pinder e da Krug, mentre si fanno più stretti i rapporti con Deussen e Gersdorff, gli amici di Pforta. Ad aprile viene punito dalla scuola per essersi ubriacato insieme a un compagno.

1864, Pforta-Bonn

II 6 settembre Nietzsche lascia ormai maturo la scuola di Pforta. In questo periodo scrive una delle sue migliori poesie giovanili, Al dio sconosciuto. Il 16 ottobre giunge a Neuwied insieme all'amico Paul Deussen per imbarcarsi sul vapore per Bonn. Undici anni dopo ritorna su questo momento con la seguente annotazione: "Presso Bonn, alla confluenza della Wied col Reno, fui come sopraffatto ancora una volta dal sentimento dell'infanzia".

II 16 ottobre Nietzsche si iscrive all'Università di Bonn come studente di teologia e filologia per non deludere le aspettative della madre, la quale spera che il figlio segua le orme paterne e diventi pastore protestante. Trascorre a Bonn due semestri piuttosto deludenti. 11 20 ottobre entra in una corporazione studentesca, la "Franconia", ma si accorge ben presto di non riuscire a sopportarne né gli obblighi né la filosofia di vita. Trascorre il Natale del '64 per la prima volta lontano da casa. Va spesso a teatro e compone dodici Lieder, che sono tra le sue migliori composizioni musicali.

1865, Bonn

Legge la Vita di Gesù di David Friedrich Strauss, che insieme allo studio storico del cristianesimo doveva spingerlo ad allontanarsi dalla religione dei padri e condurlo a forti dissidi con la madre, anche per la ferma decisione di abbandonare lo studio della teologia. I contrasti con la madre, che esplodono durante le vacanze pasquali, vengono superati con la decisione di non parlare più di religione in sua presenza.

Una delle esperienze decisive di Bonn è l'incontro con Friedrich Ritschl (1806-1876), uno dei massimi filologi e maestri di scienza dell'Ottocento tedesco, col quale tuttavia Nietzsche in questo periodo non stabilisce ancora rapporti personali. Quando Ritschl decide di cambiare università in seguito a una lite accademica, Nietzsche lo segue a Lipsia.

1865, Lipsia

Il 17 ottobre Nietzsche giunge a Lipsia dove, se si eccettuano le interruzioni dovute al servizio militare, resterà sino alla conclusione dei suoi studi universitari. Si presenta al consiglio universitario il giorno seguente, proprio mentre si tengono le celebrazioni per il centenario dell'immatricolazione di Goethe. Alloggia insieme a Mushacke, un amico conosciuto a Bonn, presso l'antiquario Rohn nella Blumengasse, alla periferia di Lipsia. Il 12 dicembre un gruppo di studenti, tra i quali Nietzsche, fonda un'associazione filologica che tiene riunioni periodiche per ascoltare e discutere i risultati dei lavori di ciascun membro.

Nell'inverno di quest'anno avviene l'incontro con la filosofia di Schopenhauer, in seguito all'acquisto casuale del Mondo come volontà e rappresentazione: "Un giorno avevo trovato nella bottega del vecchio antiquario Rohn un libro che non conoscevo affatto: lo presi in mano e lo sfogliai. Non so quale demone mi sussurrasse: "Portati a casa questo libro"... A casa mi gettai su un angolo del sofà col mio nuovo tesoro e cominciai a sottopormi all'influsso di quel genio cupo ed energico". Desidera come regalo di Natale Parerga e paralipomena.

Tra giugno e luglio di quest'anno, Gersdorff lascia Lipsia per diventare ufficiale a Spandau e a luglio partecipa alla campagna militare dei Prussiani nella Germania meridionale. Durante la guerra austro-prussiana la Sassonia, alleata dell'Austria, viene occupata dalle truppe prussiane, e in quelle settimane Nietzsche si scopre prussiano arrabbiato e ammiratore di Bismarck. Frequenta assiduamente il teatro e dedica alcuni suoi Lieder alla celebre attrice Hedwig Raabe. Si trova ad assistere a una sua rappresentazione quando il 5 luglio giunge notizia dell'esito della battaglia di Koniggratz.

In estate legge la Storia del materialismo di F. A. Lange, che lo spingerà a occuparsi di Kant (monografia di Kuno Fischer), e di Democrito, il primo greco che abbia "un carattere scientifico", ovvero si sforzi "di spiegare in modo unitario una gran massa di fenomeni, senza ricorrere nei momenti di difficoltà a un deus ex machina".

1867, Lipsia

Nel febbraio di quest'anno Nietzsche diventa amico di Erwin Rohde (1845-1898), che come Nietzsche aveva studiato a Bonn e seguito Ritschl a Lipsia. "Per la prima volta ho appreso che un'amicizia in via di formazione poteva avere uno sfondo etico-filosofico" scrive Nietzsche; e Rohde: "Certamente è stato Schopenhauer a condurci l'un l'altro; ma era una vena di simpatia, quella che soprattutto si rivelava in noi e rendeva possibile una intesa che andava davvero in profondità …" . Negli ultimi mesi del semestre estivo i due amici abitano nella stessa casa, ai primi di agosto intraprendono un viaggio, per lo più a piedi, nella foresta boema e visitano prima Meiningen, dove assistono a un concerto di "musica dell'avvenire" con opere di Franz von Bulow e Franz Liszt; poi il festival di Wartburg, dove Liszt dirige la Santa Elisabetta.

1867, Naumburg

Nonostante vari progetti di fare il servizio militare come volontario a Berlino, dove avrebbe potuto rimanere in contatto con la vita universitaria, il 9 ottobre Nietzsche deve entrare a far parte della II batteria del reparto a cavallo del reggimento di artiglieria da campagna. Il 31 ottobre viene a sapere che un suo lavoro sulle fonti di Diogene Laerzio è stato premiato con grandi lodi dall'università. Il 3 novembre in una lettera a Rohde scrive: "Ti assicuro ... che ora ho modo di utilizzare la mia filosofia nella pratica; non mi sono mai sentito umiliato, neppure per un attimo, anzi spesso ho sorriso, come se mi trovassi davanti a qualcosa di irreale. Qualche volta, nascosto sotto la pancia del cavallo, mormoro "Schopenhauer, aiutami". Nelle ore libere dal servizio continua i suoi studi su Democrito.

1868, Naumburg-Lipsia

Nel febbraio scrive a Gersdorff dei suoi studi democritei, per i quali ha ripreso in mano il libro di Lange, che definisce "un libro che dà infinitamente di più di quanto il titolo prometta". Progetta di inviare a Lange il suo saggio su Democrito. Comincia a delinearsi una svolta nella sua valutazione della filologia, che definisce "lavoro di fabbrica" mentre ritiene la maggior parte dei filologi "operai al servizio della scienza". Si fa lentamente strada la sua vocazione filosofica "in quanto bisogna saper porre nuovi interrogativi, se si vogliono avere nuove risposte".

Nel marzo è costretto a letto per un brutto incidente occorsogli durante un salto col cavallo. La ferita che si è procurata sbattendo violentemente il petto sulla sella, e che non riesce a rimarginarsi dandogli forti dolori, guarisce solo alla fine di luglio. Ad agosto viene dichiarato idoneo a essere sottotenente della milizia territoriale, purché presti un altro mese di servizio a febbraio. Nel giorno del suo compleanno il 15 ottobre, può finalmente "non più costretto dall'uniforme, respirare la libertà".

Il 16 ottobre torna a Lipsia completamente guarito e vi si stabilisce come Privatgelehrter. Il "Zentralblatt" di Zarnke pubblica alcune sue recensioni. Frequenta assiduamente la casa dei Ritschl e quella dell'orientalista Hermann Brockhaus, che ha sposato una sorella di Wagner. Abita nella Lessingstrasse presso Karl Bieclermann, ex parlamentare e collaboratore della Deutsche Allgmeine Zeitung, la cui casa è frequentata da letterati e artisti.

II 27 ottobre ascolta alla "Euterpe" il preludio del Tristano e l'ouverture dei Maestri Cantori. Lo stesso giorno scrive a Rohde : "... mi riesce impossibile mantenermi freddamente critico a contatto con questa musica: ogni fibra, ogni nervo vibra in me...". Il suo atteggiamento critico verso la musica di Wagner si trasforma progressivamente in rapimento. Poco meno di un mese dopo, 18 novembre, Nietzsche può conoscere personalmente Wagner a casa dei Brockhaus. Ha con lui un lungo colloquio su Schopenhauer, che Wagner considera "l'unico filosofo che avesse capito l'essenza della musica". Nietzsche scrive di questo incontro a Rohde: "... alla fine mi strinse la mano con molto calore e mi invitò molto cordialmente a visitarlo, per fare un po' di musica e di filosofia".

Ai primi di dicembre accade un episodio che doveva avvicinare ulteriormente Nietzsche a Wagner, che dal 1867 abita, insieme a Cosima von Bulow, a Tribschen, non lontano da Basilea: si rende vacante la cattedra di lingua e letteratura greca all'Università di Basilea. A Ritschl viene richiesto un parere per una eventuale chiamata di Nietzsche, di cui si conoscono gli articoli apparsi nel "Rheinisches Museum".

1869, Lipsia-Basilea

Il 12 febbraio il "piccolo consiglio" della città di Basilea prende la decisione di chiamare Nietzsche. Il 2 marzo la facoltà filologica di Lipsia gli concede il diploma di dottore in base ai lavori apparsi sul "Rheinisches Museum". Il 17 aprile egli assume la cittadinanza svizzera e lascia quella prussiana. Giunge a Basilea il 19 aprile.

1869, aprile ‑ metà luglio, Basilea

Il 19 aprile 1869 Nietzsche giunge a Basilea; abita in Spalenthorweg. Primi rapporti con l'economista Gustav Friedrich Schönberg e il giurista Gustav Hartmann, ambedue professori all'Università di Basilea.

Da Lipsia il 14 maggio H. Romundt segnala a Nietzsche per la prima volta un saggio di Eduard von Hartmann sulla filosofia di Schopenhauer. Egli ricorda anche l'inverno 1868‑1869 trascorso con Nietzsche a Lipsia e le discussioni sulla tragedia greca, la filosofia di Schopenhauer, il dramma di Wagner.

A Ritschl: «Tutte le mattine tengo alle 7 la mia lezione, i primi tre giorni della settimana sulla storia della lirica greca, gli altri tre sulle Coefore di Eschilo ... il lunedì ho il seminario... martedì e venerdì insegno due volte al Padagogium, il mercoledì e il giovedì una volta: fino a questo momento lo faccio con piacere. Con la lettura del Fedone ho l'occasione di infettare di filosofia i miei allievi; con le traduzioni a prima vista, che qui sono un esercizio inaudito, li risveglio molto bruscamente dal loro sonno grammaticale ... Dei Basileesi e del loro filisteismo aristocratico ci sarebbe molto da scrivere e ancor più da parlare. ‑ Qui si può guarire dal repubblicanesimo» (10 maggio).

Il 17 maggio prima visita a Richard Wagner e Cosima von Bülow a Tribschen, presso Lucerna. Nietzsche stesso (probabilmente nel settembre 1879) ha steso un riassunto delle sue prime visite a Tribschen che si trova in un quaderno di appunti.

Richard Wagner, 1869.

Il sabato prima di Pentecoste [15 maggio] parto per Lucerna e, siccome avevo tempo fino all'ora del vaporetto, andai un po' indeciso a Tribschen, Rimasi a lungo in silenzio davanti alla casa e udii un accordo doloroso, ripetuto continuamente. Invito a pranzo, rimandato a lunedì [17 maggio] a causa della progettata gita sulla Tellsplatte. Nel frattempo allegre giornate con Osenbrüggen, Loretius, Exner e la sorella di costui, nella pensione Imhof.

Lunedì [17 maggio] con il vapore del mattino a Tribschen. (Dal Rössli con la carrozza). Baronessa von Bülow Fotografia. Di ritorno con Wagner al Rössli, invito molto cordiale.

Venerdì [21 maggio], prima del suo compleanno [22 maggio sabato] invito della signora von Bülow. Telegramma. Lettera per il compleanno. Risposta e invito per la prossima settimana: ci vado sabato [4 giugno] alle 4 del pomeriggio. In giardino, solitudine, [‑] la sera letto «il signor Devrient e il suo stile». Domenica mattina [5 maggio] la signora von Bülow malata. Io in giardino. A mezzogiorno i bambini a tavola [questo è stato il 4 o 1'8 giugno?]. In seguito vengo a sapere che quella notte era nato Siegfried. Per un pezzo non vado: ferie. Tornato da Interlaken trovo una lettera di Wagner con invito. Sabato e domenica pomeriggio [31 luglio], poi sul Pilatus. Il terzo atto del Sigfrido finito. Sabato il signor Serow, consigliere di Stato russo, con signora; articoli su Berlioz nel «Journal de Petersbourg».

Su mia preghiera Wagner suona la scena di Fafner. La mattina della domenica mi viene a trovare e mi dà dei manoscritti: le novelle parigine, poi sullo Stato e la religione, programma, ecc. In seguito io mando alla signora von Bülow l'articolo di Lübke sui Maestri Cantori e Dlühring: lettera e invito. Qui viene la gita sul Pilatus. Poi mando Semper sugli stili architettonici. Invio del terzo atto del Sigfrido al re, un secondo esemplare a Richter. Suonato molto. Lettera col mio saggio sulla personalità di Omero. Telegramma [27 agosto] e lettera [26 agosto] della signora von Bülow: arrivo della famiglia Brockhaus. Telegramma sull'Oro del Reno.

Nietzsche riceve l'invito a trascorrere il compleanno di Wagner a Tribschen; ma è costretto a rifiutarlo per gli obblighi accademici: «A lei e a Schopenhauer io debbo se fino ad oggi sono rimasto fedele alla serietà germanica della vita, ad una considerazione approfondita di questa esistenza così enigmatica e problematica» (lettera a Wagner per il suo compleanno, 22 maggio).

Nietzsche tiene la sua prolusione «sulla personalità di Omero» (pubblicata, in seguito, in forma privata sotto il titolo «Omero e la filologia classica»). Inviti nella società di Basilea.

«Fin dagli inizi sono entrato in rapporti più stretti con Jacob Burckhardt; cosa di cui mi rallegro sinceramente giacché scopriamo una mirabile congruenza dei nostri paradossi estetici» (a Rohde, 29 maggio).

Nietzsche a Tribschen dal 2 al 7 giugno: il 6 giugno nascita di Siegfried Wagner, figlio di Richard Wagner e Cosima von Bülow.

All'amico Erwin Rohde, che si trova in Italia, Nietzsche scrive a proposito di Wagner: «Egli realizza tutti i nostri desideri: il mondo non conosce affatto la grandezza umana e la singolarità della sua natura, nella sua vicinanza imparo molto: questo è il mio corso pratico di filosofia schopenhaueriana. La vicinanza di Wagner è la mia consolazione». Nella stessa lettera (16 giugno) Nietzsche prega Rohde di descrivergli un vecchio codice di Laerzio: «... infatti io e Usener abbiamo intenzione di pubblicare un corpus di storia della filosofia, al quale io partecipo con Laerzio, lui con Stobeo, Pseudoplutarco, ecc.».

Dai primi di luglio Nietzsche abita sullo Schützengraben 45 (oggi 47).

1869, dalla metà di luglio alla metà di agosto, Interlaken (Tribschen), Pilatus, Badenweiler

Nei primi giorni delle ferie estive Nietzsche soggiorna a Interlaken. Il 26 luglio scrive alla signora Sophie Ritschl: «Ella dunque comprenderà con quale nostalgia e quali sentimenti di gratitudine io pensi all'atmosfera di Lipsia e al Rosenthal. Ma non creda che io voglia lodare gli uomini di Basilea, in particolare i miei stimatissimi colleghi, a spese delle donne: la natura ha negato a quasi tutti la grazia e lo slancio artistico, e persino Jacob Burckhardt, sebbene sia un uomo facoltoso, vive in una indigenza priva di gusto e tutte le sere se ne va alla birreria con i filistei di Basilea. Se poi aggiunge l'assurdo patriottismo svizzero (che come il formaggio svizzero viene dalle pecore e ha lo stesso aspetto giallastro e invidioso di quello), le arie di superiorità con cui essi considerano le condizioni della Germania, e talora perfino noi Tedeschi: molte cose congiurano insieme per costringere a una vita solitaria, specialmente una persona come me che ha poche attitudini alle virtù sociali».

Nietzsche trascorre il sabato 31 luglio e la domenica 1° agosto da Wagner a Tribschen. Compie poi una escursione sul Pilatus, dove, a causa del cattivo tempo, resta più a lungo del previsto. Il 2 agosto scrive da qui a Friedrich Ritschl: «... per la prima volta nel pieno godimento delle ferie provo qualcosa che non conoscevo più da quando ero scolaro. Infatti il periodo universitario non significa altro che un favoloso vagabondare nei campi della filologia e dell'arte: sicché pieno di gratitudine verso di Lei riconosco il destino della mia vita passata e la necessità, anzi la tempestività di quella chiamata che mi ha trasformato da stella errante in stella fissa e di nuovo mi fa gustare il piacere del lavoro difficile ma regolare e della meta fermamente sicura ... qui sulla cima del Pilatus, avvolto dalle nubi, senza alcuna possibilità di guardare in lontananza, tutta la condotta della mia vita passata mi appare in una luce così mirabile, e la vicinanza a Lei, che mi fu concessa tanto a lungo, mi si rivela come una leva così importante della mia vita esterna e interiore, che debbo immediatamente prendere la penna per comunicarLe il sentimento spontaneo e caloroso della mia gratitudine».

In una lettera a Carl von Gersdorff (4 agosto) Nietzsche fa menzione per la prima volta della Filosofia dell'inconscio di Hartmann. Egli trascorre il resto delle ferie estive a Badenweiler.

1869, metà agosto ‑ primi di ottobre, Basilea

«Noi siamo di nuovo in piena e regolare attività» scrive Nietzsche alla madre sulla sua vita a Basilea. Dal 21 al 23 agosto visita a Wagner a Tribschen.

Nietzsche invia a Tribschen il manoscritto della sua prolusione «sulla personalità di Omero». Cosima commenta: «Ieri sera tra Goethe, Schiller e Beethoven abbiamo letto col massimo interesse la Sua conferenza, e ora Ella non solo può cercare il grande Eschilo a Tribschen ma anche il suo Omero. Lo troverà vivente e ancora efficace» (26 agosto). La famiglia Brockhaus (parenti di Wagner) si reca in visita a Tribschen: anche Nietzsche accorre laggiù su invito di Cosima, e vi resta il 28 e il 29 agosto.

Ritornando a Basilea, Nietzsche invia da Lucerna il 29 agosto un telegramma per conto di Wagner che annuncia il suo arrivo a Monaco: causa di questo viaggio che Wagner intraprese il 31 agosto era l'imminente esecuzione dell'Oro del Reno a Monaco, contro la sua volontà (questa esecuzione ebbe luogo ciò nonostante il 22 settembre).

A Rohde: «Del resto anche io ho la mia Italia, come te; con la differenza che io vi posso trovare la mia salvezza solo il sabato e la domenica. Si chiama Tribschen e mi è ormai completamente familiare. Negli ultimi tempi sono stato là, a brevi intervalli, quattro volte e inoltre quasi ogni settimana una lettera parte nella stessa direzione. Carissimo amico, ciò che io laggiù imparo e vedo, ascolto e intendo, è indescrivibile. Schopenhauer e Goethe, Eschilo e Pindaro vivono ancora, credimi» (3 settembre).

Visita di Nietzsche a Tribschen dal 21 al 22 settembre. Dopo una discussione con Wagner, Nietzsche si convince ad abbandonare il vegetarianesimo, e fa opera di persuasione in questo senso anche presso l'amico von Gersdorff (lettera del 28 settembre). Nella stessa lettera Nietzsche scrive, a proposito dei suoi piani di lavoro: «Il prossimo inverno avrò occasione di essere utile nel nostro senso, poiché ho annunciato storia della filosofia preplatonica e una lezione su Omero ed Esiodo. Inoltre terrò due discorsi pubblici "sull'estetica dei tragici greci e sul dramma musicale antico"; Wagner verrà da Tribschen...

Quanto alla mia attività accademica, il cui primo semestre ho testé concluso felicemente, posso ben esserne soddisfatto. Riscontro infatti nei miei ascoltatori la più attenta partecipazione e reale simpatia per me, che si manifesta nel fatto che essi spesso e volentieri ricorrono ai miei consigli».

1869, 4‑18 ottobre, Naumburg

Concluso il primo semestre di insegnamento, Nietzsche trascorre le ferie autunnali a Naumburg presso la madre e la sorella, con la quale lavora alla compilazione dell'Index del «Rheinisches Museum», lavoro che aveva accettato di fare su proposta di Friedrich Ritschl fin dal settembre 1867. Si reca a Lipsia per far visita a Ritschl e incontrarsi con Heinrich Romundt e Ernst Windisch. Nella lettera del 28 settembre a Carl Gersdorff aveva scritto, in connessione con i progetti culturali legati al nome di Wagner e alla filosofia di Schopenhauer: «Il prossimo inverno avrò occasione di essere utile nel senso che intendiamo noi, dal momento che ho annunciato un corso di storia della filosofia preplatonica e uno su Omero e Esiodo. Terrò ancora due discorsi in pubblico: «sull'estetica dei tragici greci, ossia sul dramma musicale antico"» e, a proposito del primo semestre a Basilea: «Quanto alla mia attività accademica ... posso ritenermi soddisfatto. Noto nei miei ascoltatori una viva partecipazione e una vera simpatia per me, che si manifesta nel., chiedermi spesso e volentieri consiglio”.

1869, 19 ottobre ‑ 24 dicembre, Basilea

Nietzsche a Basilea per l'inizio del semestre universitario invernale. «Qui a Basilea ho di nuovo un bel po' di fatiche dovute agli esami e ai voti da dare agli studenti. Inoltre mi arrabbio per le mie lezioni di questo semestre che tengo davanti a tre stupidi ascoltatori!» (a Ritschl, fine ottobre).

Tra la fine di ottobre e i primi di novembre visita a Tribschen. Discussione epistolare con Rohde sulla Filosofia dell'inconscio di Hartmann (lettera di Rohde del 5 novembre, di Nietzsche dell'11 novembre).

Il 7 novembre Nietzsche prende in prestito dalla biblioteca universitaria di Basilea «Aglaophamus» di Lobeck. In novembre nuova visita a Tribschen. II 27 novembre prende in prestito dalla biblioteca universitaria: Anselm Feuerbach, Der vatikanische Apollo; Muller, Theorie der Kunst. Per incarico di Wagner Nietzsche, dai primi di dicembre, segue la stampa privata della Autobiografia, presso il tipografo Bonfantini a Basilea.

Dal 24 dicembre 1869 al 2 gennaio 1870, Nietzsche trascorre le ferie natalizie a Tribschen. Cosima gli legge l'abbozzo del Parsifal; in proposito scrive nel suo diario: «Impressione terribile». Colloqui di Nietzsche con Wagner sulla filosofia della musica (prime idee del Beethoven di Wagner). Cosima scrive nel suo diario in data 3 gennaio 1870: «Per una settimana intera non ho scritto. Passato tutto questo tempo con Nietzsche che ieri ci ha lasciato. Per S. Silvestro avevamo acceso di nuovo l'albero».

1870, gennaio ‑ luglio, Basilea

Il 18 gennaio Nietzsche tiene a Basilea la conferenza dal titolo «Il dramma musicale greco». A proposito di questa conferenza Cosima gli scrive il 27 gennaio: «... le lodi più sincere perché Ella ha fatto risorgere l'opera d'arte dell'avvenire mediante quella del passato, la prima si trova sepolta nei rifiuti e nella muffa come la seconda ... E' già molto che Ella abbia trovato a Basilea una persona come Burckhardt; pensatori originali è impossibile trovarne in paesi interi».

Il 1° febbraio Nietzsche tiene una seconda conferenza, dal titolo «Socrate e la tragedia». Ne manda il testo a Tribschen. Wagner gli scrive: «Ieri sera ho letto il Suo lavoro all'amica. Dopo di che ho dovuto darmi da fare un bel po' per calmarla...

Quanto a me, ho provato per lo più un certo spavento per l'ardire con cui Ella, così concisamente e categoricamente, comunica un'idea talmente nuova a un pubblico presumibilmente non troppo suscettibile di essere educato, sicché Ella potrà ricevere l'assoluzione soltanto se da quella parte nessuno capirà nulla. Persino coloro che sono iniziati alle mie idee potrebbero, a loro volta, spaventarsi, se a causa di queste idee si trovassero in conflitto con la loro fede in Sofocle e, persino, in Eschilo. Io ‑ per quanto riguarda la mia persona ‑ Le grido: così è! Ella ha colpito nel giusto, e ha indicato esattamente e con la massima acutezza l'aspetto decisivo, sicché attendo, pieno di meraviglia, il Suo ulteriore sviluppo, per convincermi del comune pregiudizio dogmatico. Ma mi preoccupo per Lei, e mi auguro con tutto il cuore che Ella non abbia a rompersi il collo. Perciò vorrei consigliarLa di non palesare più idee così sensazionali in lavori che mirano, per fastidiose considerazioni, a un effetto superficiale; bensì se Ella ‑ come riconosco ‑ ne è così profondamente convinto, raccolga le Sue forze per un lavoro più ampio e di più vasta portata su questo argomento. Allora, certamente, troverà anche le parole giuste per gli errori divini di Socrate e di Platone, i quali erano nature così possentemente creativi, che, sebbene ci allontaniamo da loro, dobbiamo tuttavia venerarli» (5 febbraio).

In una lettera seguente Wagner scrive ancora: «Ella potrebbe liberarmi da una buona parte, anzi da una intera metà della mia missione. Mentre Ella forse seguirebbe interamente la Sua missione. Guardi in che situazione mi sono trovato io con la filologia, e come invece è bene che Ella si sia trovato all'incirca allo stesso modo con la musica. Se Lei fosse diventato musicista sarebbe all'incirca ciò che sarei diventato io se mi fossi ostinato nella filologia. Ma la filologia me la sento sempre dentro come una questione di primaria importanza, anzi essa mi dirige in quanto 'musicista'. Perciò resti filologo, per farsi dirigere come tale dalla musica ... Proprio da Lei io ho appreso quanto indegna è la cerchia entro cui ora un filologo specializzato deve aggirarsi, e da me Ella avrà appreso in quali minutaglie matematiche oggi (nel migliore dei casi) un musicista assoluto si disperde. Ora, faccia vedere a qual fine la filologia esiste e mi aiuti a instaurare il grande 'Rinascimento', nel quale Platone abbraccia Omero, e Omero, pieno delle idee di Platone, diventa proprio ora l'Omero più grande di tutti».

Visita di Nietzsche a Tribschen il 12 e il 13 febbraio.

Il 15 febbraio prende in prestito dalla biblioteca universitaria di Basilea Die Zeit Costantins des Grossen («L'epoca di Costantino il Grande») di Burckhardt.

Il 28 marzo Nietzsche scrive al suo maestro Ritschl: «Adesso sono complessivamente davvero gravido di speranze riguardo alla mia filologia. Naturalmente non a causa dei piccoli lavori che Le ho citato, bensì perché percepisco in ogni senso, nelle intuizioni fondamentali, ecc., una crescita che mi annuncia una buona messe. Bisogna però che mi prenda il tempo necessario per produrre qualcosa di fondamentale. Per ora ho tenuto duro un anno nella mia professione accademica. Sì, le cose vanno! Ma il liceo mi ruba molto tempo ed energia. In autunno verrò a trovarLa a Lipsia».

A proposito della conferenza su «Socrate e la tragedia», Romundt scrive a Nietzsche: «L'intero corso e àmbito dei tuoi pensieri mi era, come sai, non ignoto dall'inverno passato, ma io trovo in ogni senso i contorni di allora svolti e riempiti da una ricca esperienza e da conoscenze particolari, e tutti quei pensieri belli e fecondi ravvivati e rinvigoriti da una fresca intuizione. Il modo con cui tu parti da Euripide, ne indaghi e spieghi senza anticipazioni tendenziose la maniera, annullando poi il concetto di euripidismo in quello di socratismo, e infine dimostri che il socratismo è una malattia anteriore e posteriore a Socrate, una malattia eterna: tutto ciò io lo trovo esemplare» (25 marzo).

Il 9 aprile Nietzsche viene nominato ordinario. Il 13 aprile vengono a trovarlo la madre e la sorella: essi trascorrono insieme le ferie di Pasqua (fino alla fine di aprile) sul lago di Ginevra.

Il 21 maggio Nietzsche scrive a Wagner per il suo compleanno: «Se è vero ciò che Ella una volta ‑ con mio orgoglio - ha scritto, che cioè la musica mi dirige, Ella è in ogni caso il direttore di questa mia musica; anche Lei mi ha detto che perfino un pezzo mediocre, se ben diretto, può dare un'impressione soddisfacente. In questo senso Le invio il più insolito di tutti gli auguri: possa tutto ciò restare così, si fermi l'attimo: è così bello!».

Alla fine di maggio, di ritorno dall'Italia, Rohde si ferma a Basilea per due settimane. L'8 giugno passeggiata con Rohde e Burckhardt a Muttenz. Gita di Nietzsche con la madre, la sorella e Rohde nello Oberland bernese. Dall'11 al 13 giugno Nietzsche fa visita a Tribschen insieme a Rohde. Cosima annota nel suo diario a proposito di Rohde: «Egli mi sembra senz'altro più notevole di Nietzsche». Nietzsche fa ricopiare e rilegare insieme le sue conferenze: «Il dramma musicale greco» e «Socrate e la tragedia» per Cosima. Nella lettera di accompagnamento Nietzsche accenna al suo progetto di abbandonare per qualche anno la sua attività accademica a favore dell'impresa di Bayreuth.

Il 10 luglio la madre di Nietzsche fa ritorno a Naumburg, la sorella rimane con lui fino al 12 agosto. Durante questa estate Nietzsche lavora, a parte l'interruzione della guerra, alla «Visione dionisiaca del mondo».

13 luglio: il re Guglielmo I di Prussia respinge ad Ems la richiesta francese che la Prussia rinunci alla candidatura del principe Leopoldo di Hohenzollern per il trono di Spagna. Bismarck formula in termini volutamente duri il rifiuto del re («telegramma di Ems»). Nietzsche manifesta incertezza a proposito della guerra imminente tra Prussia e Francia; Cosima annota nel suo diario: «Io gli rispondo e cerco di entusiasmarlo come posso per il buon diritto tedesco dei Prussiani».

19 luglio: la Francia dichiara guerra alla Prussia. Nietzsche a Rohde: «... un terribile colpo di fulmine: è stata dichiarata la guerra franco‑tedesca, e tutta la nostra logora civiltà crolla tra le braccia del demone più terribile. Che cosa mai dovremo vivere! Amico, carissimo amico, noi ci siamo visti ancora una volta nel crepuscolo della pace. Come te ne ringrazio! Se ora l'esistenza dovesse diventarti insopportabile, torna da me. Che cosa sono mai tutti i nostri fini! Possiamo già trovarci al principio della fine! Che desolazione! Avremo di nuovo bisogno di conventi. E noi saremo i primi fratres» (19 luglio).

1870, luglio ‑ agosto, Axenstein presso Brunnen, Maderanerthal

Nietzsche trascorre le ferie estive con la sorella ad Axenstein. Cosima indignata per il fatto che Nietzsche «vada ad Axenstein. A quanto pare egli vuole sfuggire ai Francesi come ai Tedeschi» (dal diario). L'8 agosto da Maderanerthal Nietzsche chiede alle autorità accademiche basileesi di essere temporaneamente esonerato dall'insegnamento, per partecipare come infermiere alla guerra franco‑tedesca, dato che nella sua qualità di insegnante in una università svizzera non gli è permesso di impugnare le armi. Cosima disapprova questo passo di Nietzsche.

1870, 9 agosto ‑ 20 ottobre, Basilea, Erlangen, teatro delle operazioni in Francia, Erlangen, Naumburg

L'Università di Basilea concede l'11 agosto a Nietzsche il permesso richiesto. Il 13 agosto, dopo avere rimandato la sorella a Naumburg, Nietzsche si trova a Erlangen. Qui insieme al pittore Adolf Mosengel segue un corso accelerato di dieci giorni per prepararsi come infermiere. La sua attività in guerra dura dal 23 agosto al 7 settembre, quando ‑ tornato a Erlangen - si ammala di dissenteria e difterite. Dall'8 al 14 settembre, sempre a Erlangen, viene curato da Mosengel, e quindi rimandato a casa. L'11 settembre invia a Richard Wagner le congratulazioni per il matrimonio con Cosima von Bülow, avvenuto il 25 agosto.

Da Naumburg ii 20 ottobre Nietzsche scrive a Gersdorff, che si trova ancora sul campo di battaglia: «Tutto quanto mi scrivi mi ha commosso profondissimamente, soprattutto il tono serio e generoso con cui tu parli della prova del fuoco cui è stata sottoposta la nostra comune visione del mondo. Anche io ho fatto la stessa esperienza, anche per me questi mesi significano un'epoca in cui quelle dottrine fondamentali si sono dimostrate saldamente radicate: con esse è possibile morire; questo è di più che se si dicesse: con esse è possibile vivere».

1870, 21 ottobre ‑ 24 dicembre, Basilea

II 25 ottobre Nietzsche prende in prestito dalla biblioteca universitaria di Basilea il libro di K.F. Köppen, Die Religion des Buddha und ihre Entstehung («La religione di Buddha e la sua nascita»), Berlin, 1957.

A Gersdorff: «Ieri sera (6 novembre) ho avuto un godimento che avrei voluto donare soprattutto a te. Jacob Burckhardt ha tenuto una libera conferenza sulla "grandezza nella storia", e l'ha fatto proprio secondo la nostra sfera di pensieri e di sentimenti. Questo uomo anziano, estremamente singolare, è incline, se non certo a falsificare, bensì a tacere la verità, ma nelle passeggiate confidenziali chiama Schopenhauer il "nostro filosofo". Ascolto di lui le lezioni che egli tiene una volta alla settimana sullo studio della storia (le cosiddette «Considerazioni sulla storia universale») ... Il futuro della cultura provoca in me la massima preoccupazione. Temo che dovremo pagare i nostri inauditi successi nazionali troppo cari in una sfera nella quale io almeno non riesco a rassegnarmi ad alcuna perdita. In confidenza: io ritengo la Prussia attuale una potenza estremamente pericolosa per la cultura» (9 novembre).

Rispondendo all'invio del Beethoven di Wagner, Nietzsche gli scrive: «Quanto debba premermi di conoscere la Sua filosofia della musica, ‑ o meglio la filosofia della musica, ‑ potrei spiegarGlielo particolarmente con un saggio che ho scritto per me stesso questa estate e che è intitolato "La visione dionisiaca del mondo"» (7 novembre).

Il 19 e 20 novembre Nietzsche fa visita a Tribschen.

In questo periodo Nietzsche continua il suo lavoro al libro sulla tragedia greca; uno dei titoli è «La tragedia e gli spiriti liberi. Considerazioni sul significato etico‑politico del dramma musicale»; a questo periodo risale anche il progetto di un dramma su Empedocle.

A Rohde: «Alla lunga, infatti, mi accorgo che cosa voglia dire la teoria schopenhaueriana sulla filosofia delle università. Un'esistenza radicalmente dedicata alla verità, non vi è possibile. In particolare, qualcosa che sia veramente sovvertitore non potrà mai prendere le mosse dall'università ... Dunque una volta o l'altra ci libereremo di questo giogo, per me questa cosa è assolutamente certa. E allora formeremo una nuova Accademia greca ‑.. Un libro di Wagner su Beethoven che è stato pubblicato da poco, potrà farti capire molto di ciò che io adesso voglio dal futuro ... Anche se avremo pochi compagni di fede, credo che potremo riuscire a strapparci via ‑ certo con qualche perdita ‑ da questa corrente e approdare a una piccola isola, sulla quale non avremo più bisogno di tapparci gli orecchi con la cera. Allora saremo i nostri maestri reciproci, i nostri libri saranno soltanto ami gettati per conquistare qualcuno alla nostra comunità claustrale‑artistica» (15 dicembre).

24 dicembre 1870 ‑ 1 gennaio 1871, Lucerna, Tribschen

Il 24 dicembre a Lucerna Nietzsche assiste, su invito di Wagner, alla prova dell'«Idillio di Tribschen» (in seguito: Idillio di Sigfrido), una composizione musicale che Wagner fece poi eseguire a Tribschen la mattina del 25 dicembre, per il compleanno di Cosima. Nietzsche regala a Cosima il proprio manoscritto della «Nascita del pensiero tragico» (un'altra stesura della «Visione dionisiaca del mondo»); a Wagner l'incisione di Dürer: II cavaliere, la morte e il diavolo. A sua volta Nietzsche riceve in regalo un'edizione completa dei saggi di Montaigne e il primo esemplare e l'adattamento per pianoforte del primo atto del Sigfrido.

A proposito della «Nascita del pensiero tragico» Cosima scrive nel suo diario: «La profondità e grandiosità delle visioni offerte con una concisione massima è assolutamente singolare. Noi seguiamo il corso dei suoi pensieri con l'interesse massimo e più vivo. In particolare mi dà gioia che le idee di Richard possano venire estese in questo campo».

1871, gennaio ‑ metà febbraio, Basilea

18 gennaio: Guglielmo I di Prussia viene proclamato imperatore dei Tedeschi nella sala degli specchi di Versailles; fondazione dell'impero tedesco. 28 gennaio: capitolazione di Parigi.

Nietzsche pone la sua candidatura alla successione nella cattedra di filosofia all'Università di Basilea divenuta vacante per la partenza del filosofo Gustav Teichmüller, e propone come proprio successore per l'insegnamento della filologia classica Erwin Rohde.

Lo stato di salute di Nietzsche peggiora; egli lamenta insonnia, sofferenze emorroidali, grande stanchezza. Durante l'inverno il suo lavoro sulla tragedia greca ha il titolo «Origine e scopo della tragedia».

Il 15 febbraio le autorità accademiche basileesi concedono a Nietzsche, per ragioni di salute, un periodo di riposo fino alla fine del semestre invernale.

1871, 16 febbraio ‑ primi di aprile, Lugano

Il 16 febbraio Nietzsche arriva con sua sorella a Lugano. Durante il viaggio sul Gottardo incontro con Giuseppe Mazzini.

26 febbraio: preliminari di pace a Versailles: cessione dell'Alsazia e di una gran parte della Lorena alla Germania; la Francia si impegna a pagare 5 miliardi di franchi alla Germania. 18 marzo: insurrezione della Comune a Parigi.

A Lugano Nietzsche continua a lavorare ad una nuova stesura del suo libro sulla tragedia greca («Sokrates und die griechische Tragödie», pubblicato come tale da H.‑J. Mette, München, 1933).

Sulla situazione di Parigi e sui combattimenti tra Versaillesi e Comunardi Nietzsche è tenuto al corrente dall'amico Gersdorff.

A Rohde: «Purtroppo la mia salute lascia ancora a desiderare; di due notti ne passo sempre una insonne; sebbene sia molto più sereno e tranquillo e complessivamente mi senta bene, non posso ancora fare piani di viaggio; dell'Italia ho afferrato un lembo e lo lascerò ben presto cadere. Non ho visto neppure il Lago di Como e il Lago Maggiore, e sono già da più di sei settimane a Lugano ... Tra i molti stati d'animo di depressione e di indifferenza, ne ho avuti anche taluni di vera esaltazione, e ne rimarrà una traccia nel piccolo scritto di cui t'ho parlato. Vivo, rispetto alla filologia, in una estraniazione insolente che peggiore non si potrebbe pensare ... Quale sensazione vedere diventare davanti a sé rotondo e pieno il proprio mondo, come un bel globo! Talvolta vedo crescere un pezzo di nuova metafisica, talvolta una nuova estetica: talaltra mi interessa un nuovo principio educativo, per cui disprezzo tutti i nostri licei e università. Ormai non imparo più nulla che non trovi già pronto un buon posto in qualche angolo di quello che già c'è; e più di tutto sento crescere questo mio mondo quando, non con freddezza ma con serenità, considero tutta la cosiddetta storia universale degli ultimi dieci mesi, e l'adopero soltanto come mezzo per le mie buone intenzioni, senza alcun esagerato rispetto per questo mezzo» (29 marzo).

1871, 7 aprile ‑ metà luglio, Tribschen, Basilea

Nietzsche a Tribschen (7‑9 aprile?), mentre sua sorella lo precede a Basilea. Discute con Wagner la nuova stesura del suo libro; in base alle sue indicazioni Nietzsche ne inizia la rielaborazione sotto il titolo «Musica e tragedia», tenendo conto in misura maggiore dell'arte di Wagner.

La candidatura di Nietzsche alla cattedra di filosofia all'Università di Basilea viene respinta. Il 12 aprile Nietzsche prende in prestito dalla biblioteca dell'università la Griechische Götterlehre di Welcker. Propone la pubblicazione di «Musica e tragedia» all'editore W. Engelmann di Lipsia.

Romundt si rivolge a Nietzsche, il 23 aprile, chiedendogli nuovi lavori sui «problemi che tu hai discusso così spesso con me in quel nostro bell'inverno»; questa ed altre dichiarazioni simili di Romundt dimostrano che le prime idee di Nietzsche sulla tragedia greca risalgono all'inverno 1868‑69.

10 maggio: Pace di Francoforte tra la Francia e la Germania (viene confermata la pace preliminare di Versailles).

Dal 15 aprile Richard e Cosima Wagner hanno intrapreso il loro primo viaggio nel «Reich»; passando da Bayreuth, Lipsia e Dresda, giungono a Berlino, dove Wagner tiene la sua conferenza «Sulla destinazione dell'opera», dirige due concerti e viene ricevuto da Bismarck. Di ritorno da Berlino i Wagner passano da Lipsia, da dove, il 12 maggio, viene dato il primo annuncio ufficiale riguardante il piano di Bayreuth: il festival è fissato per l'estate del 1873.

Nietzsche a Tribschen dal 22 al 24 maggio, piani con Wagner riguardanti una «rivista per la riforma».

Durante la cosiddetta «settimana di maggio» (21‑28 maggio), la Comune di Parigi viene affogata in un bagno di sangue. Il 24 maggio i Comunardi incendiano le Tuileries; in questa occasione si diffonde anche la notizia, falsa, secondo cui essi avrebbero incendiato il Louvre. Nietzsche è sconvolto dalla notizia del presunto incendio del Louvre.

Per Pentecoste Nietzsche si reca a Tribschen con la sorella (28‑29 maggio). A proposito dei massacri parigini Cosima scrive a Nietzsche il 2 giugno: «Le confesso che questo eterno assassinio adesso mi indigna terribilmente. Un nostro buon conoscente, membro della Comune, è pure stato fucilato».

Poiché l'editore Engelmann esita nell'accettare la stampa della sua opera, Nietzsche ne fa stampare una parte a proprie spese sotto il titolo «Socrate e la tragedia greca».

Il 18 giugno prende in prestito dalla biblioteca universitaria: J. Bachofen, Versuch über die Gräbersymbolik der Alten (1859); F. Creuzer, Symbolik und Mythologie der alien Völker (1836‑43); il 1° luglio, di nuovo, L'età di Costantino il Grande di Burckhardt.

Romundt riferisce a Nietzsche da Lipsia: «Il tuo saggio ha suscitato qui una grande sensazione, da tutte le parti mi si fanno domande in proposito; ma tutti quelli che lo conoscono, anche i Ritschl, desiderano uno sviluppo più esauriente e più chiaro dei concetti di apollineo e dionisiaco» (14 luglio).

1871, metà luglio ‑ primi d'agosto, Gimmelwald presso Mürren

Per le ferie estive Nietzsche si reca con la sorella e Carl von Gersdorff a Gimmelwald nelle Alpi bernesi. Rohde scrive a Nietzsche, a proposito di «Socrate e la tragedia greca»: «Il tuo discorso su Socrate mi ha commosso fino nel più profondo dell'anima: ecco la via giusta per immergersi in modo veramente filosofico in quei mirabili processi della nascita della più misteriosa delle arti, davanti alla quale noi epigoni altrimenti non proviamo alcun sentimento particolare. Provo un sentimento gioioso a immergermi, sotto la tua guida, in questa oscurità purpurea».

Al termine delle ferie Nietzsche si reca con Gersdorff a Tribschen.

1871, primi d'agosto ‑ 27 settembre, Basilea

Dai primi di agosto Nietzsche è di nuovo a Basilea. Prende in prestito dalla biblioteca universitaria i Mathematische Beitrāge («Contributi alla matematica») di G. Cantor. Alla fine di agosto la sorella di Nietzsche torna a Naumburg.

In settembre nuova visita a Tribschen.

Alla madre: «Della mia salute non posso ancora dirmi soddisfatto, credo più che mai che l'aria di Basilea non mi si addica. Passerà molto tempo prima che io superi l'antipatia spontanea per tutta quanta l'esistenza svizzera: fino a oggi non sono riuscito neppure a giungere al punto di raffreddamento rappresentato dall'indifferenza» (2 settembre).

Il 5 settembre Romundt va a trovare Nietzsche a Basilea; insieme essi compiono una gita a Grenzach.

1871, 28 settembre ‑ 21 ottobre, Naumburg

Nietzsche trascorre le ferie autunnali a Naumburg. Dal 12 al 14 ottobre si incontra a Lipsia con Rohde e Gersdorff (incontri anche con i Ritschl, la famiglia Brockhaus, Ernst Windisch). In questa occasione Nietzsche consegna all'editore E.W. Fritzsch (che è anche l'editore di Wagner) la sua Nascita della tragedia dallo spirito della musica.

Il 15 ottobre a Naumburg festeggia il suo 27° compleanno insieme a Rohde, Gersdorff e gli amici della giovinezza Krug e Pinder.

II 20 ottobre Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff si reca a trovare Nietzsche a Naumburg.

1871, 22 ottobre ‑ fine dicembre, Basilea

Il 23 ottobre Nietzsche si trova da Burckhardt: «Ho festeggiato la consacrazione ai demoni da Jacob Burckhardt nel suo studio; egli ha partecipato alla cerimonia sacrificale e abbiamo versato nella strada due grossi bicchieri colmi di vino del Rodano ... Tornando a casa di notte, in uno stato d'animo piuttosto demoniaco, mi sono trovato davanti con grande meraviglia il nostro amico Deussen, con cui mi sono aggirato per la strada fino alle due di notte. E’ partito col primo treno. Ho di lui un ricordo quasi spettrale, perché l'ho visto solo al fioco lume dei lampioni e della luna» (a Gersdorff, 8 novembre).

Il 5 dicembre Nietzsche prende in prestito dalla biblioteca universitaria La filosofia della storia di J. Bahnsen. Il 12 dicembre conclude l'invio a Lipsia del manoscritto della Nascita della tragedia.

Il 16 dicembre Nietzsche trascorre la serata con Cosima Wagner a Basilea, e con lei prosegue il viaggio per Mannheim: qui Wagner tiene un concerto il 20 dicembre.

In questo autunno, pieno dei ricordi dei suoi incontri con gli amici a Lipsia e a Naumburg, Nietzsche ‑ dopo sei anni di interruzione ‑ riprende a comporre musica; nasce così la composizione «Notte di S. Silvestro» che egli regala a Cosima per il suo compleanno.

Cosima Wagner: «Il giorno di S. Silvestro deve ringraziare per i suoni della notte di S. Silvestro; impressioni comuni, divenute un ricordo, hanno salutato con le campane di mezzanotte il mio compleanno, e io dico all'amico 'melomane': grazie! Lei ci è mancato molto per il nostro albero di Natale; le cose amichevoli tendono facilmente a diventare abitudine, e nel leggere le Sue righe così rallegranti ho avuto l'impressione che anche Lei fosse in questo stato d'animo. Ma quest'anno abbiamo anticipato la festa di Natale a Mannheim e così vogliamo considerare che la catena non sia stata interrotta» (30 dicembre).

16 anni dopo, Cosima Wagner scriverà a Felix Mottl: «... pensi ... che una volta a Tribschen ricevetti "campane di S. Silvestro". Mi misi al pianoforte e suonai. Jacob Stock, il mio servitore di allora ... rimase fermo in mezzo alla stanza mentre sparecchiava, stette attentamente ad ascoltare, finché si voltò dicendo "Non mi sembra granché!". Le confesso che, nonostante la nostra grande amicizia di quel tempo, fui presa da un tale riso convulso che non mi riuscì di continuare a suonare».

II maestro di Nietzsche, Ritschl, annota nei suo diario a proposito della Nascita della tragedia sotto la data del 31 dicembre: «Libro di Nietzsche Nascita della tragedia (= Stravaganza geniale)».

1872, gennaio ‑ metà maggio, Basilea

Il 2 gennaio Nietzsche invia un esemplare della Nascita della tragedia a Richard Wagner: «... quanto a me, se ritengo di avere ragione nella questione principale, ciò vuol dire soltanto che Ella con la Sua arte non può non avere ragione per l'eternità. In ogni pagina troverà che cerco soltanto di ringraziarLa per tutto ciò che mi ha dato: e in me si insinua soltanto il dubbio, se veramente io abbia accolto in modo giusto ciò che Ella mi ha dato. Forse in seguito mi riuscirà di dire meglio parecchie cose: e "in seguito" qui per me vuoi dire l'epoca dell'adempimento, l'epoca della civiltà di Bayreuth». Wagner scrive: «Non ho mai letto nulla di più bello del Suo libro! Tutto è magnifico! Adesso Le scrivo in fretta, perché questa lettura mi eccita oltre ogni dire e devo attendere un poco di ragionevolezza per leggerlo come si deve. A Cosima ho detto che dopo lei viene subito Ella: poi di gran lunga nessuno fino a Lenbach, il quale mi ha fatto un ritratto di una verità commovente!».

Nuova importante lettera di Wagner a Nietzsche sulla Nascita della tragedia, il 10 gennaio. In essa Wagner tocca con franchezza anche la problematicità dei suoi rapporti personali con Nietzsche e gli esprime preoccupazione per lo stato della sua salute: «Questo Suo ammalarsi ci ha già spaventato spesso, non perché ci facesse temere seriamente per le Sue condizioni fisiche, bensì per quelle psichiche».

16 gennaio: Nietzsche tiene la sua prima conferenza sull'«Avvenire delle nostre scuole». Lettera di Cosima sulla Nascita (16 gennaio). Il 20 e il 21 gennaio Nietzsche è a Tribschen. Il 24 a Basilea si incontra con Wagner, che è in viaggio per Berlino. A Rohde: «Ho concluso un'alleanza con Wagner. Non puoi immaginare nemmeno quanto siamo vicini e quanti punti di contatto hanno i nostri piani» (28 gennaio).

Nietzsche risponde negativamente alla proposta ufficiosa di andare all'Università di Greifswald. Gli studenti basileesi lo festeggiano con una fiaccolata a causa di questa sua decisione. L'amministrazione dell'Università di Basilea gli aumenta lo stipendio (29 gennaio).

Wagner torna da Berlino: «Oggi sono molto felice. Ed Ella, caro amico, è la prima persona a saperlo da me!» ( febbraio, da Lucerna).

6 febbraio: seconda conferenza sull'«Avvenire delle nostre scuole».

Nel mese di febbraio Nietzsche respinge l'offerta di accompagnare il figlio di Felix Mendelssohn, Karl (professore a Friburgo), in un viaggio in Grecia.

Ritschl a Nietzsche sulla Nascita della tragedia (l'abbozzo di questa lettera sembra sia stato steso dalla moglie Sophie): «Secondo la mia intera natura io ‑ e questa è la cosa principale ‑ appartengo alla corrente storica e alla considerazione storica delle cose umane, in modo così risoluto che non mi è mai sembrato si potesse trovare la redenzione del mondo in questo o quel sistema filosofico; che neppure mi potrò mai indurre a definire "suicidio" il naturale appassirsi di un'epoca o di un fenomeno; che non sono in grado di vedere un regresso nella individualizzazione, né di credere che le forme e le potenze della vita spirituale di un popolo, in un certo senso privilegiato e largamente dotato per natura e grazie allo sviluppo storico, siano da considerare come una norma assoluta per tutti i popoli e le epoche ‑ allo stesso modo che una religione non basta per le varie individualità nazionali, non è mai bastata, né mai basterà. ‑ Lei non può pretendere da un "alessandrino", da uno "scienziato" di condannare la conoscenza e di scorgere solo nell'arte la forza riplasmatrice, redentrice e liberatrice del mondo» (14 febbraio).

Il 15 febbraio Ritschl annota nel suo diario: «Lettera fantastica di Nietzsche ( = megalomania)»

Rohde: «Capisco benissimo perché ti faccia piacere la concezione storico‑filologica di Burckhardt. In gente superficiale potrebbe nascere quasi l'idea singolare che nel libro venga predicata una specie di abiura dalla "ragione e dalla scienza" [secondo le parole famose di Mefistofele nel Faust]: sicché l'utilizzazione scientifica del tuo libro da parte di un uomo che vede in profondità è da salutare con grande gioia» (26 febbraio).

27 febbraio: terza conferenza sull'«Avvenire delle nostre scuole».

Lettera entusiastica di Franz Liszt sulla Nascita della tragedia, 29 febbraio.

5 marzo: quarta conferenza sull'«Avvenire delle nostre scuole».

23 marzo: quinta conferenza sull'«Avvenire delle nostre scuole».

Nietzsche a Tribschen il 31 marzo. Tornato a Basilea compone la «Meditazione sul Manfredi» (ricavandola per metà dalla «Notte di S. Silvestro»), fino al 15 aprile. Prime osservazioni critiche su Wagner.

Burckhardt a Arnold von Salis: «Sulle conferenze di Nietzsche (riguardanti gli studi nelle nostre università) avrà notizie più precise dal signor B.; egli deve ancora tenerci l'ultima [questa ultima conferenza non fu più tenuta], e da essa ci attendiamo la soluzione per i problemi e per le critiche che ha posto in modo così ardito e grandioso ... Avrebbe dovuto sentirlo! In certi punti la cosa entusiasmava; ma poi si intuiva di nuovo una profonda tristezza, e io non vedo ancora come gli auditores hirnanissimi possano davvero ricavarne qualche consolazione per sé. Una cosa la si aveva con certezza: l'uomo di grande levatura che possiede e trasmette tutto di prima mano» (21 aprile).

Ultima visita di Nietzsche a Tribschen dal 25 al 27 aprile. Nella sua biografia, che utilizza i diari ancora inediti di Cosima, Dumoulin‑Eckart racconta: «Quindi venne Nietzsche per il commiato. La trovò in mezzo a casse e cassette, già pronte. Solo il pianoforte era ancora lì, e lei lo pregò di suonarle qualcosa, mentre lavorava. Egli lo fece in modo così toccante e mise nelle sue fantasie pensieri musicali così meravigliosi, da farla profondamente stupire; ad essi mancava soltanto il legame. Anche Nietzsche era profondamente commosso per quel commiato».

Sulla «Rivista Europea» di Firenze appare la prima recensione in assoluto della Nascita della tragedia. Nietzsche fa inviare esemplari della sua opera a Hans von Bülow, al musicologo Ambros di Vienna, e a Eduard von Hartmann.

Sotto il nome fittizio di un suo «amico inglese» (George Chatham) Nietzsche annuncia l'invio di una composizione musicale a E.W. Fritzsch (quasi sicuramente la «Meditazione sul Manfredi»), il 29 aprile. Il 30 aprile Rohde ottiene la cattedra di filologia classica all'Università di Kiel.

Dal primo maggio Burckhardt comincia a tenere (per la prima volta durante la sua attività accademica) il suo corso di «storia della civiltà greca».

1872, 18 ‑ 23 maggio, Bayreuth

Nietzsche a Bayreuth coi suoi amici Gersdorff e Rohde per la posa della prima pietra del teatro wagneriano: il 22 maggio Wagner dirige la Nona sinfonia di Beethoven.

Nietzsche fa la conoscenza di Malwida von Meysenbug, vecchia amica intima di Richard e Cosima Wagner.

1872, fine maggio ‑ fine settembre, Basilea

Il 31 maggio Nietzsche ha notizia da Gersdorff dell'attacco di Wilamowitz contro la Nascita della tragedia (in un opuscolo dal titolo: Zukunfesphilologie! eine Erwiderung auf Friedrich Nietzsches Geburt der Tragödie). Wilamowitz concludeva il suo pamphlet invitando Nietzsche a scendere dalla cattedra, di cui si sarebbe rivelato indegno.

Dal primo giugno Elisabeth Nietzsche a Basilea (dove resterà presso il fratello sino alla fine di settembre).

Nietzsche chiede a Gersdorff l'opuscolo di Wilamowitz, 3 giugno, e lo riceve pochi giorni dopo.

A Rohde: «... da ieri sono in possesso di quello scritto e sono assolutamente tranquillo. Non sono né così ignorante come mi dipinge l'autore, né così privo di amore per la verità: la meschina erudizione di cui egli fa mostra bisogna certo essersela lasciata indietro, prima di poter dire qualcosa su problemi del genere. Soltanto la più sfrontata interpretazione gli permette di ottenere ciò che vuole. Del resto mi ha letto male, giacché non mi capisce né nel complesso né nel particolare. Deve essere ancora assai immaturo, ‑ evidentemente lo hanno utilizzato, stimolato, incitato ‑ in tutto si sente l'aria di Berlino [cioè degli avversari di Ritschl, maestro di Nietzsche e colpevole di averlo «portato in cattedra» troppo presto]. Pensa che l'autunno scorso mi è venuto a trovare a Naurnburg esternandomi la sua venerazione, e che io stesso gli ho consigliato di prendere sul serio l'opera che stavo per pubblicare. A suo modo l'ha fatto. Non c'è scampo, bisogna conciarlo per le feste, sebbene il ragazzino sia stato sedotto. Ma, a causa del cattivo esempio e a causa dell'influenza prevedibilmente enorme che quell'opuscolo pieno di bugie avrà, ciò è necessario. In ringraziamento del fatto che tu lo concerai per le feste, riceverà una cattedra in qualche posto, e sarà contento» (8 giugno).

Dieci giorni dopo, ancora a Rohde, che si è detto pronto a rintuzzare l'attacco di Wilamowitz, Nietzsche scrive: «Se la cosa va, cerca di cancellare l'impressione che il mio scritto parli di esseri lunari e non dei Greci».

II 23 giugno sulla «Norddeutsche Allgemeine Zeitung» Wagner prende posizione contro Wilamowitz in una «lettera aperta» indirizzata a Nietzsche, sotto la data «Bayreuth, 12 giugno». In essa Wagner scrive tra l'altro: «... il Dr. phil. U.W. von Möllendorff viene a dirci che lo scopo vero e proprio della scienza filologica è di fare in modo che la gioventù della Germania "possa attingere dall'antichità classica l'unica cosa imperitura che promette il favore delle Muse, e che soltanto d'antichità classica può dare nella sua pienezza e purezza: il contenuto ai loro cuori e la forma alla loro mente". Entusiasmato dalla magnifica chiusa del suo libello, mi guardo attorno nel nuovo Reich tedesco, e cerco i risultati, che senza dubbio dovrebbero essere evidenti, di questa benedetta efficacia della scienza filologica che, conchiusa in se stessa senza mai essere disturbata e inavvicinabile, dovrebbe avere indirizzato finora la gioventù tedesca secondo le sue massime da nessuno mai contestate. Prima di tutto mi è parso sorprendente il fatto che tutti coloro i quali presso di noi proclamano di dipendere dal favore delle Muse, ‑ dunque tutti i nostri poeti e artisti, ‑ se la cavano magnificamente senza ricorrere alla filologia

Sicché, a ben vedere, sono soltanto i filologi che si istruiscono a vicenda, e probabilmente all'unico scopo di allevare ‑ di nuovo ‑ soltanto filologi, vale a dire insegnanti di liceo e professori universitari, i quali, a loro volta, dovranno formare insegnanti di liceo e professori universitari ... Quanto a me, un'esperienza come quella che devo fare nel caso presente mi rattrista profondamente. Ella sa con quale insistenza nel mio lavoro Arte tedesca e politica tedesca tempestavo perché gli studi classici fossero coltivati, e mi pareva di dover presagire una piega sempre peggiore per le sorti della nostra educazione nazionale, perché i nostri artisti trascuravano sempre più quegli studi ...

Che cosa è dei nostri istituti di cultura tedeschi? Questa domanda la poniamo proprio a Lei, che ‑ chiamato in così giovane età e preferito da un eccellente maestro di filologia a molti altri ‑ ha occupato una cattedra, e si è guadagnato così grande fiducia, da poter osare di uscire con ardita sicurezza da un ambiente viziato e indicarne con gesto creativo le magagne ...

Ciò che attendiamo da Lei può essere soltanto il compito di una vita intera, cioè della vita dell'uomo che ci è estremamente necessario, dell'uomo che Ella promette di essere per tutti coloro che esigono dalla più nobile fonte dello spirito tedesco, ‑ la serietà profonda in tutto ciò che esso intraprende, ‑ chiarimenti e indicazioni su come debba essere la cultura tedesca per aiutare la nazione risorta a raggiungere le sue più nobili mete».

Romundt giunge a Basilea per abilitarsi in quella università. D'ora in poi Nietzsche vive in stretti rapporti con Romundt e Overbeck nella stessa abitazione dello Schutzengraben (fino al 1875).

Il 24 giugno egli risponde commosso alla lettera aperta di Wagner. La sua salute, tuttavia, lascia ancora a desiderare.

Risposta preoccupata di Wagner, il 25 giugno: «A pensarci bene, Ella è, dopo mia moglie, l'unico acquisto della mia vita: è vero che a voi si è aggiunto Fidi! [il piccolo Siegfried] ma tra lui e me occorre un anello intermedio, e soltanto Ella può esserlo, un po' come il figlio rispetto al nipote. Per Fidi non nutro alcuna apprensione, ma per Lei ‑ e in questo senso, quindi, anche per Fidi ‑ sì. Ora queste preoccupazioni sono banalissimamente borghesi: io vorrei il Suo benessere, ma proprio un benessere molto ordinario, giacché il resto mi sembra perfettamente assicurato».

Dal 28 al 30 giugno Nietzsche è a Monaco con Gersdorff e Malwida von Meysenbug per assistere a una rappresentazione di Tristano e Isotta, diretta da Hans von Bülow.

Il 2 luglio Wagner accetta che Rohde gli dedichi la sua replica a Wilamowitz. Nietzsche invia la sua «Meditazione sul Manfredi» a Bülow, 20 luglio

24 luglio: giudizio distruttivo di Bülow sulla «Meditazione» di Nietzsche.

Alla fine di luglio Deussen fa visita a Nietzsche, a Basilea.

Nietzsche legge le Memorie di Alexander Herzen nella traduzione tedesca della Meysenbug. Quest'ultima lo visita a Basilea insieme a Olga Herzen (figlia di Alexander) e al di lei fidanzato Gabriel Monod.

9 agosto: Nietzsche prende in prestito dalla biblioteca universitaria di Basilea la Symbolik di Creuzer.

1872, 28 settembre ‑ circa 10 ottobre, Zurigo, Coira, Spluga

Nietzsche, dopo il ritorno della sorella in Germania, trascorre una serena e raccolta vacanza, fermandosi, dopo alcune peripezie di viaggio, sullo Spluga. Meditazioni filosofiche (in un frammento di sette anni dopo, Nietzsche dice di avere avuto sullo Spluga le idee per la sua «considerazione inattuale» dedicata alla storia).

1872, ottobre ‑ dicembre, Basilea

Il giorno del proprio compleanno (15 ottobre), Nietzsche scrive a Wagner una lunga e serena lettera: «Io so che Ella resterà per me anche nel mio nuovo anno di vita ciò che è stato: l'àncora sicura, che mi tiene e mi impedisce di essere trascinato dalla cattiva corrente dell'epoca, il simbolo del coraggio più gagliardo e tenace. Quando penso a Lei, sento sempre l'impulso più forte a diventare migliore, più maturo, più sereno; non so donde dovrei prendere questo impulso, se non avessi Lei». Commossa e amichevole risposta di Wagner.

Nietzsche lavora in questo autunno sul «rapporto della filosofia di Schopenhauer con una cultura tedesca».

Prende in prestito, il 6 novembre, dalla biblioteca universitaria il libro di Zöllner Ueber die Natur der Kometen («Sulla natura delle comete»).

Il 25 ottobre Nietzsche scrive a Rohde, dopo aver ricevuto la sua risposta a Wilamowitz: «Non riesco a descrivere con le parole quel che mi hai dato oggi; sarei stato assolutamente incapace di darlo io a me stesso, povero caro amico. Doverti occupare così a lungo di quel giovanotto! Ora capisco ancor più quanto quell'attacco è stato nauseante e fastidioso, giacché sento come tu ne hai sofferto. Ma ora il tuo lavoro si espande nel vasto mondo e si trascina dietro il giovanotto annegato. L'effetto che puoi attendertene deducilo dalle notizie che mi sono arrivate ...

A Lipsia si è diffusa una sola voce sul mio scritto; quale essa sia lo ha rivelato a Bonn il buon Usener, che io stimo molto, davanti ai suoi studenti che glielo avevano chiesto: "Si tratta di assurdità belle e buone, che non servono a nulla: uno che ha scritto roba del genere è morto per la scienza". E come se avessi commesso un delitto; per dieci mesi sono stati tutti zitti, perché tutti credevano davvero di essere così al di sopra della mia opera da non doverci spendere parola

E ora il tuo lavoro, con la sua generosità e la sua ardita solidarietà d'armi, piomba in mezzo a quel popolino gracidante: che spettacolo! Romundt e Overbeck, gli unici cui fino a ora ho potuto leggerlo, sono fuori di sé dalla gioia per il tuo lavoro magistrale!».

Dal 22 al 24 novembre Nietzsche è a Strasburgo con i Wagner.

A Rohde: «... leggi il penultimo volume delle opere complete di Grillparzer su argomenti estetici: è quasi sempre uno dei nostri!» (7 dicembre).

Natale 1872 ‑ primi di gennaio 1873, Naumburg

Nietzsche si reca a Naumburg per trascorrervi le ferie natalizie. Fa musica con Gustav Krug. Assiste per la prima volta a Weimar alla rappresentazione del Lohengrin. Fa visita ai Ritschl a Lipsia. Per Natale ha dedicato a Cosima Wagner il suo manoscritto: «Cinque prefazioni per cinque libri non scritti».

1873, gennaio ‑ 6 aprile, Basilea

Pochi giorni dopo il suo ritorno a Basilea, Nietzsche si ammala, lamenta inappetenza e uno stato influenzale; è curato dal collega e amico Immermann. Nella seconda settimana di gennaio visita di Gersdorff. Lavora, utilizzando i consigli di Rohde, alla seconda edizione della Nascita della tragedia (questa sarà pronta nel 1874, ma uscirà solo nell'estate del 1878, presso Schmeitzner).

A Rohde: «Ero ammalato e a letto quando è giunta la tua prima lettera, e non sono ancora guarito, oggi che è arrivata la tua seconda lettera ... Sto pensando all'organizzazione di un'associazione wagneriana svizzera ... Sono molto soddisfatto che la signora Wagner legga con gioia le mie "prefazioni" ... La più importante è la prima "Sul pathos della verità" ... Una piccola opera assai curiosa, che dice cinquanta cose sbagliate e cinquanta vere e giuste ...: Paul de Lagarde, Ueber das Verhältnis der deutschen Staates zur Theologie, Kirche und Religion [«Sui rapporti dello Stato tedesco con la teologia, la Chiesa e la religione»] ...

Leggo anche Hamann e ne sono molto edificato: si penetra nel periodo della incubazione della cultura dei nostri poeti e pensatori tedeschi. Molto profondo e sincero, ma indegnamente non artistico. Per il resto mi sono messo di nuovo a scrivere sugli antichi filosofi greci ...» (31 gennaio).

L'ultimo accenno di Nietzsche è da riferire all'opera sua, rimasta manoscritta, La filosofia nell'epoca tragica dei Greci. Da Rohde, che in quei giorni si era incontrato ad Amburgo coi Wagner, Nietzsche aveva appreso: «La signora Wagner ... ti prega, inoltre, di perdonarla per non aver risposto al tuo invio ... Ti scriverà ella stessa alla prima occasione quanto apprezzi le tue "prefazioni". Mi è parso che la più importante fosse per lei quella sulla gara omerica, o almeno fosse quella sulla cui scia a lei piacerebbe di più vederti camminare: in parte perché, come mi ha spiegato in modo aforistico e (per il poco tempo) frammentario, con Schopenhauer la filosofia vera e propria ha raggiunto i suoi confini, in parte perché ‑ secondo lei ‑ le idee che hai esposto, se fossero maggiormente sviluppate, potrebbero essere un mezzo per la tua riabilitazione filologica. Ma questo, come noi sappiamo, è un errore» (26 gennaio).

Il 17 gennaio esce sul «Musikalisches Wochenblatt» di E.W. Fritzsch (organo di Wagner e dei wagneriani) una breve nota di Nietzsche in difesa di Wagner, contro il redattore del «Neues Reich», Alfred Dove.

In febbraio Nietzsche compone per le nozze Monod‑Herzen a Firenze (6 marzo) una «Monodie à deux», che in realtà è la rielaborazione di un brano dell'«Oratorio di Natale» progettato da Nietzsche, e in parte abbozzato, nel 1861.

Wagner: «Vengono i momenti in cui posso concentrarmi profondamente, e allora penso anche a Lei e La vedo, così, tra me e Fidi» (27 febbraio).

In marzo esce una controreplica di Wilamowitz alla difesa della Nascita della tragedia scritta da Rohde: Nietzsche e Rohde sono concordi nel non rispondere nuovamente.

II 28 marzo Nietzsche prende in prestito dalla biblioteca universitaria di Basilea una serie di opere scientifiche, di fisica, chimica, cosmologia, tra l'altro anche la Philosophia naturalis di Boscovich e Denken and Wirklichkeit («Pensiero e realtà») di A. Spir.

1873, 6 ‑ 13 aprile, Bayreuth, Norimberga

Nietzsche trascorre tutta la settimana prima di Pasqua (dal 6 al 12 aprile) con Rohde a Bayreuth. Porta con sé il manoscritto della Filosofia nell'epoca tragica dei Greci, e ottiene il permesso di dedicare questa sua opera (poi tuttavia non pubblicata) a Cosima Wagner. A Bayreuth si parla inoltre del libro di Strauss La vecchia e la nuova fede: «Tra noi abbiamo una cattiva opinione di tutto ciò che in questi tempi grami incontra successo e accoglienze immediate: e il libro di David Strauss, che in pochi mesi ha avuto quattro edizioni, se non altro secondo questo canone dovrebbe essere molto cattivo» scrive Nietzsche a Cosima ancora nell'aprile, dopo la visita a Bayreuth.

Nietzsche trascorre la Pasqua da solo a Norimberga.

1873, metà aprile ‑ metà luglio, Basilea

Nietzsche a Wagner: «Vivo rimuginando continuamente i ricordi delle giornate di Bayreuth, e le molte cose nuove imparate e vissute in brevissimo tempo si dispiegano con ricchezza sempre più grande davanti a me ... La prego, mi prenda soltanto come uno scolaro, magari con la penna in mano e il quaderno davanti, e per di più uno scolaro con un ingegno molto lento e niente affatto versatile. E’ vero, io divento di giorno in giorno più melanconico, quando sento come vorrei aiutarLa, esserLe utile e come invece sono assolutamente incapace di farlo, sicché non posso neppure contribuire a distrarLa e rasserenarLa. Ma forse quando avrò fatto quel che ora ho sottomano, cioè un'opera contro il famoso scrittore David Strauss, ciò sarà possibile. Ho letto ora la sua Vecchia e nuova fede e sono rimasto annichilito dall'ottusità e dalla volgarità sia dell'autore, sia del pensatore. Una bella raccolta di saggi di stile della specie più detestabile dovrà far vedere una buona volta che cosa sono realmente questi pretesi "classici". Durante la mia assenza l'opera del mio coinquilino Overbeck "sulla cristianità della nostra teologia" ha fatto buoni progressi, essa ha un carattere talmente aggressivo contro tutti i partiti e d'altra parte è così inconfutabile e onesta, che anche lui, dopo la sua pubblicazione, sarà messo al bando ... Un po' alla volta Basilea diventa davvero la pietra dello scandalo» (18 aprile).

II 24 aprile primo abbozzo dell'«Inno all'amicizia», composizione musicale.

Nietzsche fa la conoscenza di Paul Rée, un amico di H. Romundt. Ai primi di giugno Elisabeth Nietzsche a Basilea, così pure Gersdorff.

Nietzsche comincia ad essere sofferente agli occhi. Deve fare una cura di atropina. È assistito da Gersdorff e da sua sorella. (Tra il maggio e il settembre del 1873 esistono solo due brevissime lettere scritte da Nietzsche). Letture comuni con Gersdorff, tra l'altro Padri e figli di Turgenev. Nietzsche stima «il talento psicologico» di P. Rée.

1873, metà luglio - metà agosto, Flims (nei Grigioni)

Con Gersdorff a Flims, l'aria di montagna giova agli occhi di Nietzsche.

Esce, all'inizio di agosto, la prima «Considerazione inattuale»: David Strauss l'uomo di fede e lo scrittore. Recensione positiva di Karl Hillebrand.

Cosima Wagner legge insieme a Malwida von Meysenbug la prima «Inattuale», scrive poi a Gersdorff (che tiene la corrispondenza di Nietzsche) in proposito: «Il ritratto del filisteo è veramente eccellente, magnifico il sentimento della non‑cultura attuale e delle sofferenze degli uomini che aspirano a una cultura».

1873, metà agosto ‑ 29 ottobre, Basilea

In condizioni migliori Nietzsche torna a Basilea. Il 14 settembre, dopo aver passato tutta l'estate con Nietzsche malato, Gersdorff lascia Basilea.

Il 18 settembre Nietzsche, dopo sei mesi, torna a scrivere lettere, la prima è per Wagner: «Nutro qualche timore per l'inverno, perché mi è proibito leggere o tenere lezioni alla luce artificiale. Insomma non mi resta da fare altro che meditare: e ciò che medito è la mia seconda "Inattuale". Il piano è di scriverne 12, ed è già abbozzato. Il mio primo fascicolo ha provocato qui un effetto indescrivibile; è nata una letteratura giornalistica follemente ostile contro di me, ma letto l'hanno tutti».

Wagner risponde, lieto di «rivedere» la scrittura di Nietzsche, manifestando ancora preoccupazioni per la salute del suo amico; aggiunge tra l'altro: «... Le ripeto l'idea che poco tempo fa ho manifestato ai miei, che cioè prevedo l'epoca in cui dovrò difendere il Suo libro [la "Inattuale" su Strauss] contro di Lei. L'ho preso di nuovo tra le mani e Le giuro, per Dio, che La ritengo l'unica persona che sappia ciò che io voglio!» (2! settembre).

Ai primi di ottobre, visita di Rohde a Basilea.

Il 18 ottobre Nietzsche è invitato a rivolgere, per incarico del comitato patrocinatore, un appello al popolo tedesco a favore dell'impresa di Bayreuth. In un primo momento egli si rivolge a Rohde, chiedendogli se può scrivere l'appello in sua vece. Alla fine, il 22 ottobre, scrive egli stesso l'«Appello ai Tedeschi», da presentare a Bayreuth, al convegno dei delegati delle associazioni wagneriane e dei membri del comitato patrocinatore dell'impresa di Bayreuth.

1873, 30 ottobre ‑ 2 novembre, Bayreuth

Nietzsche al convegno di Bayreuth: il suo «Appello» viene respinto dai delegati, perché ritenuto troppo «pessimistico». Wagner gli dona la raccolta delle sue opere in nove volumi. I Wagner rimangono molto preoccupati per l'aspetto di Nietzsche, ma più ancora per il suo stato d'animo.

1873, novembre ‑ dicembre, Basilea

Le condizioni di salute di Nietzsche, in particolare gli occhi, peggiorano di nuovo. Ciò nonostante egli continua a lavorare alla seconda «Inattuale». Il 21 novembre chiede a Rohde di aiutarlo nella prossima lettura di bozze.

Il 28 novembre Cosima Wagner scrive una lettera assai allarmata a Rohde, chiedendo notizie di Nietzsche: «Il suo appello era splendido - le sole parole giuste e belle ‑ ma a chi è permesso dirle? In questi giorni ho ripreso tra le mani tutti i quaderni che ho del nostro amico, le conferenze, le prefazioni, l'abbozzo per la Nascita della tragedia [cioè «La nascita del pensiero tragico»] e mi sono sentita presa da una gioia così profonda per la pienezza e la profondità di queste cose ... Mio padre [Franz Lisztl mi ha scritto che ha letto con passione le "Considerazioni inattuali", e mi ha incaricato di esprimere al suo autore tutta la sua ammirazione e simpatia».

Ai primi di dicembre Gersdorff è di nuovo a Basilea. Scrive per Nietzsche il manoscritto della seconda «Inattuale» da inviare in tipografia.

Natale 1873 ‑ primi di gennaio 1874, Naumburg

Per le ferie di Natale Nietzsche è a Naumburg: «Sono stato malato, a letto ‑ qui in patria; la vecchia litania!» (a Gersdorff, 26 dicembre).

A Bayreuth Cosima Wagner e Malwida von Meysenbug ricordano insieme Nietzsche. Malwida «aveva messo sotto l'albero di Natale le opere di Hölderlin, e subito colgono, ambedue, i singolari rapporti tra Hölderlin e Nietzsche, che esistono senza dubbio e senza dei quali non è possibile intendere Friedrich Nietzsche, come non è possibile intenderlo senza Novalis, che è il punto di partenza del suo svolgimento, per quanto ciò possa suonare paradossale» (testimonianza di Dumoulin‑Eckart, in base ai diari di Cosima).

Nietzsche si reca a Lipsia per consegnare a Fritzsch il manoscritto della seconda «Inattuale». Va a trovare Ritschl e su questa visita scrive a Rohde: «... in mezz'ora hanno sparato rapidamente un bel po' di parole contro di me, senza che io né fossi, né mi sentissi, colpito, ‑ alla fine hanno concluso che sono presuntuoso e che li disprezzo. L'impressione complessiva è stata sconfortante: il vecchio Ritschl si è messo ad imprecare contro Wagner come poeta, poi ancora contro i Francesi (io passo per ammiratore dei Francesi), alla fine, in base a delle voci, ma ferocemente, ha detto male del libro di Overbeck. Sono venuto a sapere che la Germania si trova negli anni della scapestrataggine: sicché anche io mi sono preso il diritto di essere un pò scapestrato (si voleva così rimproverarmi la mia smoderatezza e rozzezza contro Strauss)» (31 dicembre).

1874, gennaio ‑ luglio, Basilea

Rapporti sempre più stretti di Nietzsche col suo allievo Adolf Baumgartner. All'inizio dell'anno Nietzsche sottopone ad analisi tutta la questione dell'impresa di Bayreuth, che in quel momento sembrava dover fallire: «... ho imparato molto da questa ricerca, e ora credo di capire Wagner molto meglio di prima» (a Rohde, febbraio). II 20 febbraio uno stanziamento di 100.000 talleri da parte di Luigi II di Baviera garantisce definitivamente il successo dell'impresa di Bayreuth: l'apertura del teatro Wagneriano, con l'esecuzione dell'Anello del Nibelungo, è fissata per l'estate del 1876.

Esce la seconda «Inattuale» di Nietzsche: Sull'utilità e il danno della storia per la vita. Il 25 febbraio lettera evasiva di Burckhardt su questo scritto di Nietzsche. Wagner: «Da otto giorni abbiamo ricevuto dal libraio il Suo scritto e gli abbiamo dedicato tre serate di meditata lettura ... Con tutta brevità avrei soltanto da dichiararLe che provo un grande orgoglio di non avere ormai più niente da dire e di poter lasciare a Lei tutto il resto» (27 febbraio).

Nietzsche riprende la lettura di Denken und Wirklichkeit di Spir (prestito dalla biblioteca universitaria: 28 febbraio).

Ancora il 20 marzo Cosima Wagner scrive a Nietzsche una lettera particolareggiata sulla seconda «Inattuale», che contiene alcune critiche di dettaglio e non nasconde una certa tiepida accoglienza, nonostante le parole amichevoli. Nella stessa lettera Cosima stronca le Zwölf Briefe eines ästhetischen Ketzers («Dodici lettere di un eretico dell'estetica»), di Karl Hillebrand, che Nietzsche le aveva raccomandato di leggere.

Lettura del libro di E. von Hartmann su Shakespeare (preso in prestito II 23 marzo dalla biblioteca dell'università).

Wagner a Nietzsche: «La Sua lettera ci ha nuovamente riempito di preoccupazione per Lei ... Tra l'altro ho scoperto che in vita mia non sono mai stato tanto con degli uomini come Ella fa a Basilea, la sera: se siete tutti degli ipocondriaci, la faccenda non deve essere molto divertente. A quanto pare a questi giovani mancano delle donne; certo si potrebbe dire, come una volta disse il mio vecchio amico Sulzer: dove prendere senza rubare? Tuttavia, alla peggio, si potrebbe anche rubare. Intendevo dire che Ella dovrebbe sposarsi o comporre un'opera; l'una cosa La aiuterebbe altrettanto bene e altrettanto male dell'altra. Ma penso che la cosa migliore sia il matrimonio ... Ella dovrebbe passare qui con noi tutte le ferie estive. Ma, con estrema cautela, ecco che già al principio dell'inverno Ella ci fa sapere di aver deciso di trascorrere le ferie estive su di un'altissima e solitaria montagna della Svizzera! Non suona tutto ciò come un premunirsi accuratamente contro qualsiasi invito da parte nostra?

Santo cielo! Sposi una donna ricca! Perché mai proprio Gersdorff deve essere un uomo! E poi viaggi, si arricchisca di tutte le magnifiche esperienze che hanno fatto di Hillebrand un uomo così poliedrico e (ai Suoi occhi) invidiabile, e ... componga la Sua opera, che certo sarà tremendamente difficile poter rappresentare ... Come vede le Sue notizie mi hanno di nuovo ispirato idee radicali: ma non riesco a essere spettatore in cose del genere» (6 aprile 1874).

Il 13 aprile Nietzsche riprende in prestito Boscovich, Philosophia naturalis.

Il 17 aprile egli termina la prima stesura dell'«Inno all'amicizia».

Nell'estate del 1874 Elisabeth Nietzsche è di nuovo a Basilea. Per Pentecoste (24‑25 maggio) gita a Sciaffusa di Nietzsche con sua sorella: egli ha terminato la composizione dell'«Inno all'amicizia».

Carteggio con la nobildonna italiana Emma Guerrieri-Gonzaga, provocato dalla seconda «Inattuale».

Stato di tensione tra Nietzsche e i Wagner: «Vengo a sapere proprio ora, attraverso Gersdorff e gli amici di Bayreuth, che ci si preoccupa molto di me, che si trova il mio stato d'animo pericoloso e funereo, ecc. Ora io non posso farci niente; vi sono persone che da lontano vedono meglio di me, che mi sono più vicino: sicché dietro quelle preoccupazioni deve pur esserci qualcosa. Ma la mia salute, dal punto di vista fisico, è buona, lo stomaco, l'intestino, il colorito, tutto è sano; per di più sono di nuovo in una condizione di spirito passabilmente produttiva, dunque sereno; ho mia sorella presso di me; insomma somiglio abbastanza a una persona felice, almeno per quanto io so della felicità: dato che non vi è dubbio che esista qualcosa del genere» (10 giugno, a Rohde).

Nel duomo di Basilea Nietzsche ode per la prima volta il Triumphlied di Brahms: «Ultimamente è stato qui il tuo compaesano Brahms; ho sentito molto di lui e soprattutto il suo Triumphlied, da lui stesso diretto. Venire a capo di Brahms è stata una delle più difficili prove per la mia coscienza estetica; adesso ho la mia piccola opinione su quell'uomo. Ma ancora assai incerta» (14 giugno, a Rohde). In occasione della «Festa della musica» Nietzsche si reca a Zurigo, per ascoltare ancora una volta il Triumphlied di Brahms (12 luglio).

1874, 20 luglio ‑ 15 agosto, Bergün, Bayreuth

Nietzsche con Romundt a Bergun nei Grigioni: lavora alla terza «Inattuale». Il 4 agosto giunge a Bayreuth. Diario di Cosima: «Nel pomeriggio fu portato a Wahnfried un biglietto, in cui Nietzsche comunicava di trovarsi malato in albergo. Il Maestro si precipita all'albergo e lo porta a casa. Presto si riprende e trascorriamo insieme una allegra serata. Ma ciò che riferisce sulla gente delle università è spaventoso. Nietzsche racconta che Dubois‑Reymond in un discorso all'università ha contrapposto Lessing a Goethe e ha definito quest'ultimo come un danno per la lingua tedesca!...».

Il diario di Cosima contiene anche il racconto dell'incidente nato in seguito alla richiesta di Nietzsche che Wagner prendesse conoscenza del Triumphlied di Brahms, di cui Nietzsche aveva portato seco la musica. «... costernazione» scrive Cosima «sulla povertà di questa composizione esaltata perfino da Nietzsche. Una goffa mistura di Händel, Mendelssohn e Schumann. Richard si arrabbia molto e parla del suo desiderio di trovare in musica qualcosa che abbia la superiorità del Cristo [di Liszt], dove si fa sentire almeno un impulso a dare forma, un sentimento». Anche Overbeck a Bayreuth il 15 agosto.

1874, metà agosto ‑ fine settembre, Basilea

Nietzsche cambia editore: si tratta di Ernst Schmeitzner a Chemnitz, cui egli invia il 19 agosto la prima metà della terza «Inattuale». Il 9 settembre completa l'invio del manoscritto.

1874, 29 settembre ‑ 6 ottobre, Rigi, Lucerna

Il 29 settembre Nietzsche va, con Romundt e Baumgartner, per tre giorni sul Rigi, quindi è da solo a Lucerna per una cura termale. Progetti per la quarta «Inattuale» («Noi filologi» ‑ restata allo stato di abbozzo nel 1875).

1874, 6 ottobre ‑ 22 dicembre, Basilea

Esce la terza «Inattuale»: Schopenhauer come educatore.

Il 16 ottobre Gersdorff per una settimana a Basilea.

Cosima Wagner: «Questa è la mia 'inattuale', mio caro amico, e io La ringrazio di cuore della gioiosa eccitazione che ho provato nel leggerla. Sentimenti, pensieri, idee, conoscenza, capacità, scienza mi hanno lasciata stupefatta, e anche io mi sono riscaldata al fuoco entusiastico che arde in tutto questo libro come mi è successo per la Nascita della tragedia» (26 ottobre).

Alla metà di novembre Nietzsche ascolta il Carnevale romano di Berlioz.

Rapporti con la famiglia Miaskowski dei «tre signori» dello Schutzengraben 45 (Nietzsche, Overbeck, Romundt).

14 novembre: Nietzsche prende di nuovo in prestito dalla biblioteca universitaria: A. Spir, Denken und Wirklichkezt.

A Rohde: «Domani è il compleanno di Overbeck, compirà 37 anni. Che libro eccellente ha scritto: lo assaggio qua e là e mi piace sempre più. Nella sua natura vi è una tenace energia di cui ho la più alta opinione; è indipendente, buono e assiduo, e ha il coraggio di possedere anno per anno tutte e tre queste qualità ... Stasera per un quarto d'ora sono stato felice: ho sentito il Carnaval romain di Berlioz» (15 novembre).

Natale 1874 ‑ primi di gennaio 1875, Naumburg

Per le ferie natalizie Nietzsche è a Naumburg. Termina la stesura finale dell'«Inno all'amicizia».

1875, gennaio ‑ febbraio, Basilea

Dopo aver trascorso le vacanze di Natale con i suoi a Naumburg, Nietzsche fa ritorno a Basilea. Insieme a Overbeck e Romundt, che abitano con lui, Nietzsche frequenta la società basileese, in particolare le famiglie di Immermann e Miaskowski (docenti all'università).

Rapporti amichevoli con Marie Baumgartner, madre del suo allievo Adolf Baumgartner, la quale traduce in francese Schopenhauer come educatore (nonostante i tentativi di Maiwida von Meysenbug e dell'editore di Nietzsche, Schmeitzner, non sarà possibile trovare un editore francese disposto a pubblicare la traduzione).

Paul Deussen comunica a Nietzsche la sua decisione di dedicarsi allo studio della filosofia indiana: gioia di Nietzsche (metà gennaio).

Sulla «Revue Critique» appare una polemica recensione di Schopenhauer come educatore, forse ad opera dello storico Gabriel Monod.

La salute di Nietzsche è abbastanza buona: «Il mio stato è tollerabile. Abbastanza lavoro, poca quiete di notte e di giorno. Ma gli occhi reggono» (alla madre, 31 gennaio).

In una lettera a Rohde del febbraio, Nietzsche parla di un «Inno alla solitudine», da lui composto, che è andato ‑ a quanto sembra ‑ perduto.

Cosima Wagner chiede a Nietzsche se, durante la sua assenza per un viaggio di concerti assieme a Richard, la sorella Elisabeth potrebbe guidare a Bayreuth il ménage di casa Wagner. Nietzsche ottiene l'assenso della sorella.

Egli lavora alla «Inattuale» sulla filologia («Noi filologi»).

Numerosi piani di lavoro, in particolare di continuazione delle «Inattuali». A Schmeitzner: «lo spero di poterLe mandare qualcosa nella prima metà dell'estate».

1875, febbraio, Lucerna

Il 13 e il 14 febbraio Nietzsche a Lucerna: «Sono stato due giorni nell'Hotel Gotthardt, ho scritto, ho riflettuto».

1875, febbraio ‑ aprile, Basilea

Nietzsche scrive a Rohde di voler portare a termine la «Considerazione inattuale sulla filologia» entro Pasqua. Nella stessa lettera (28 febbraio): «In complesso va abbastanza bene: ho quasi l'impressione di diventare il signore di un castello, tanto la mia maniera di vivere un poco alla volta si circonda di fossati e diventa interiormente indipendente ... Anche noi ‑ Overbeck e io ‑ abbiamo un dispiacere in famiglia: non cadere dalla sedia, se vieni a sapere che Romundt sta progettando il passaggio alla Chiesa cattolica... ».

Grande turbamento di Nietzsche per la crisi religiosa di Romundt. Rohde: «Chi rinnega così clamorosamente la ragione e la libertà umana è perduto per noi».

II 6 marzo arrivo di Gersdorff a Basilea, al quale Nietzsche detta una parte degli appunti per «Noi filologi». Egli decide di non accettare più inviti in società. Alla fine di marzo Gersdorff parte da Basilea.

Nietzsche lamenta stanchezza agli occhi e disturbi di stomaco (alla sorella, il 26 marzo).

Ai primi di aprile recensione delle tre Inattuali, pubblicate da Nietzsche nel 1873‑1874, sulla «Westminster Review».

Romundt lascia Basilea: triste congedo da Overbeck e Nietzsche (10 aprile).

Dal giorno seguente Nietzsche a letto «con mal di testa per trenta ore e vomito di bile».

Il lavoro a «Noi filologi» non progredisce (a Gersdorff, 17 aprile).

Nietzsche fa la conoscenza di un «signor Cook», proudhonista.

1875, aprile ‑ maggio, Berna

Dal 25 aprile al 3 maggio Nietzsche a Berna: «Tutti i giorni ho fatto lunghe passeggiate per i magnifici dintorni di Berna, immerso nei miei pensieri», molti piani, che «sempre più si allargano verso il compito dell'educatore».

1875, maggio ‑ luglio, Basilea

«Ho molto spesso dolori agli occhi, alla testa, allo stomaco» (a Gersdorff, 21 maggio).

Overbeck parte per un periodo di cura a Karlsbad.

Elisabeth Nietzsche a Basilea: progetti di metter su casa con lei. «Non una riga della quarta "Inattuale" [«Noi filologi»]».

Nietzsche lavora tredici ore al giorno per le sue lezioni. Melanconica lettera a Wagner per il compleanno (22 maggio).

La salute di Nietzsche peggiora: «Immermann ha fatto l'ipotesi di un'ulcera, e io mi aspettavo da un momento all'altro di vomitare sangue» (a Gersdorff, 1° giugno). A Rohde: «Lo stomaco e gli occhi sono in condizioni deplorevoli ... Non ho né tempo né voglia di occuparmi di inattualità» (7 giugno).

Nietzsche decide di lasciare l'abitazione nello Schutzengraben, dove aveva vissuto per cinque anni con Overbeck. Dispiacere di quest'ultimo.

Cosima Wagner a Gersdorff (27 giugno 1875): «Le ultime notizie di Nietzsche erano estremamente spiacevoli; si separa da Overbeck e non viene a Bayreuth». Gersdorff tenta di convincere Nietzsche ad andare a Bayreuth nell'agosto 1875 per assistere alle prove dell'Anello del Nibelungo. Amore infelice di Rohde.

Nonostante la cattiva salute, Nietzsche continua le lezioni all'università. Visita di un ammiratore, il dottor Paul Förster (7 luglio), insegnante di liceo a Berlino: riserbo e freddezza di Nietzsche (si tratta del fratello del noto antisemita Bernhard Förster, che poi sposerà la sorella di Nietzsche). Lungo cordiale colloquio con Jacob Burckhardt.

1875, luglio ‑ agosto, Steinabad

Il 16 luglio Nietzsche parte per Steinabad presso Bonndorf nella Selva Nera, dove trascorre le vacanze estive, in cura presso il dottor Wiel; la malattia di Nietzsche è «un catarro cronico dello stomaco con notevole dilatazione». La cura del dottor Wiel sembra avere successo.

Letture diverse e piani di ogni genere, tra l'altro un ciclo settennale di lezioni sui Greci; come suoi scolari prediletti Nietzsche nomina: Albert Brenner, Louis Kelterborri, Adolf Baumgartner (a Gersdorff, 21 luglio).

Gli amici di Nietzsche (Overbeck, Rohde, Gersdorff) a Bayreuth per le prove (primi d'agosto).

Nietzsche comincia probabilmente in questo periodo a stendere i suoi appunti per l'«Inattuale» su Wagner.

Nonostante la salute non buona egli scrive agli amici a Bayreuth: «Dappertutto disperazione! E io non sono disperato! Eppure non sono a Bayreuth». La dilatazione dello stomaco si è ridotta, «ma l'affezione nervosa del medesimo sembra essere una cosa lunga e noiosa». Bilancio positivo del soggiorno a Steinabad.

L'ultimo giorno di vacanza, Nietzsche scrive a Carl Fuchs (11 agosto): «Buon Dio fa' che siamo di spirito libero e tieni tutto il resto per te».

1875, agosto ‑ dicembre, Basilea

Tornato a Basilea, Nietzsche si trasferisce con la sorella nello Spalenthorweg 48.

Dal 31 agosto al 7 settembre, visita di Rohde, molto depresso per la sua sfortunata vicenda sentimentale.

Nietzsche si sente «più ricco di speranze che non l'anno scorso, sempre con la passione pedagogico‑antropagogica nella testa e nel cuore, e oltre a ciò più sano». Continua il lavoro all'«Inattuale» su Wagner.

Cosima Wagner a Gersdorff: «Che cosa sa dell'amico Nietzsche? Noi non abbiamo più notizie ...».

Dal 13 al 30 settembre, Nietzsche di nuovo malato. Propone a Overbeck di fare insieme un viaggio per riflettere con lui «su cose che nessuno sa e mai saprà».

Il 26 settembre, alla fine del semestre estivo 1875, il suo «tredicesimo semestre», Nietzsche è preso da un senso di «delusione», l'«Inattuale» su Wagner è «impubblicabile», egli prova «nausea verso ogni pubblicazione» (a Gersdorff).

Una frase di Burckhardt su di lui («un insegnante così i Basileesi non lo riavranno mai»), fa scrivere Nietzsche a Rohde: «Ciò dunque riguarda la mia attività al Padagogium: a quanto pare dunque ce l'ho fatta a diventare davvero, quasi senza accorgermene, un bravo maestro di scuola, giacché fino a questo momento ho adempiuto a questo ufficio solo per senso del dovere e senza alcun orgoglio, e anche senza gioia. Forse mi riuscirà, così pure senza accorgermene, quasi dormendo, di diventare anche filologo» (7 ottobre).

Non vuole stampare né l'«Inattuale» su Wagner, né quella sulla filologia: «Se verrà un tempo in cui saremo più a lungo insieme e vivremo l'uno nell'altro, allora avrò da metterti al corrente su diverse cose: tutto è vissuto in prima persona e per questo si districa da me con una certa difficoltà» (a Rohde nella stessa lettera).

Nuovi piani di studi filologici (per esempio: «Democritea: Leucippo e Democrito. Tradurre le lettere di Democrito. Tradurre i frammenti. Gli scolari di Democrito. Notizie biografiche. Lingua. Paralleli delle opere»).

Heinrich Köselitz (più tardi noto sotto il nome datogli da Nietzsche: Peter Gast) e Paul Widemann vengono da Lipsia a Basilea per ascoltare le lezioni di Nietzsche, essendo da tempo lettori delle sue opere.

Stanchezza di Nietzsche per il lavoro dedicato alla preparazione delle lezioni universitarie. «Ogni due, tre settimane devo mettermi a letto per 36 ore circa, torturato a dovere nel modo che tu conosci» (a Rohde, 8 dicembre).

Adolf Baumgartner studia filologia sotto la guida di Nietzsche.

Albert Brenner, malato, parte per l'Italia e vede Malwida von Meysenbug. «Il dottor Rée, a me molto affezionato, ha pubblicato un eccellente libretto anonimo dal titolo Osservazioni psicologiche: è un "moralista" assai acuto, cosa molto rara tra i Tedeschi» (a Rohde nella stessa lettera).

Nietzsche legge il Sutta Nipata in una traduzione inglese prestatagli da Paul Widemann.

Cattive condizioni di salute (secondo gli appunti di Nietzsche nella sua agenda, dal 21 dicembre 1875 all'11 gennaio 1876, sotto il titolo: «Brutti giorni della mia salute»): 21 dicembre, «molto male»; 22 dicembre, «molto male». «Il giorno di Natale, dopo prodromi sempre più frequenti, ho subito un vero collasso, ormai non potevo avere alcun dubbio di essere torturato da una grave malattia al cervello, e che gli occhi e lo stomaco ne dovessero soffrire. Mio padre è morto a 36 anni di infiammazione cerebrale, ed è possibile che per me ciò avvenga ancora prima» (a Gersdorff, 18 gennaio 1876). 27 dicembre, «molto debole»; 30 dicembre, «molto debole».

1876, gennaio ‑ marzo, Basilea

1° gennaio ‑ 2 gennaio, «un po' meglio»; 3 gennaio, «verso sera, meglio»; 4 gennaio, «convalescente (4 ore male) lezione [all'università]»; 5 gennaio, «convalescente, lezione»; 6 gennaio, «convalescente, lezione»; 7 gennaio, «molto male»; 8 gennaio, «male, verso sera meglio»; 9‑11 gennaio, «convalescente». A causa del cattivo stato della sua salute, Nietzsche viene esonerato fino a Pasqua dalle lezioni al Padagogium, ma continua le lezioni all'università.

Fidanzamento di Overbeck con Ida Rothpletz.

Ai primi di febbraio, Nietzsche è costretto a interrompere le lezioni anche all'università. «La mia testa è sempre in cattive condizioni, non posso leggere né scrivere». Miglioramento verso la fine di febbraio. Nuovo peggioramento ai primi di marzo: «Io sono la preda del dolore e della noia al tempo stesso».

Gersdorff a Basilea.

1876, marzo ‑ aprile, Veytaux presso Chillon, Ginevra

L'8 marzo Nietzsche a Veytaux con Gersdorff. Lettura dei Promessi sposi, «opera veramente magnifica». II 29 marzo Gersdorff parte per Vienna.

Il 30 marzo, Nietzsche scrive nella sua agenda: «Come uomo, musicista, filologo, scrittore, filosofo ‑ in tutto mi rendo conto, ora, a qual punto sono ‑ allo stesso punto, ovunque allo stesso punto! Se fossi ambizioso, forse non ci sarebbe affatto da disperarsi, ma poiché lo sono così poco, c'è quasi da disperare. Scritto nei pressi del castello di Chillon, di sera, verso le sei».

Nietzsche legge «dalla mattina alla sera, all'aperto» (probabilmente il 1° aprile) le Memorie di un'idealista della Meysenbug; in proposito scriverà alla Meysenbug: «Debbo ringraziarLa per molto più che per un libro. Io ero malato e disperavo delle mie forze e dei miei fini ... Dal Suo libro mi giungono risposte a domande molto precise che mi riguardano ... Perché non vivo nelle Sue vicinanze?». Nonostante il «molto malessere», ore di «un vero senso di felicità» (a Overbeck, aprile).

Il 6 aprile a Ginevra; visita alla casa di Voltaire a Ferney: «per prima cosa ho reso omaggio a Voltaire». Visite nella società ginevrina, in particolare al musicista Hugo von Senger.

In aprile Nietzsche rivolge domanda di matrimonio a Mathilde Trampedach, da lui conosciuta solo poche ore prima (il 15 aprile, da Basilea, lettera di scuse). Mathilde Trampedach sarà poi la terza moglie di Hugo von Senger, il quale era al corrente del passo di Nietzsche. Probabilmente a indicare l'evento abbastanza insolito, Nietzsche ha sottolineato, nella sua agenda, la data dell'11 aprile e ha aggiunto dei punti esclamativi accanto al santo del giorno: «Leone Magno».

Lettura di Excelsior di Longfellow.

1876, aprile ‑ luglio, Basilea

Il 12 aprile Nietzsche fa ritorno a Basilea. Importanti lettere agli amici, che riflettono una profonda crisi intellettuale, ora superata: «Io sono molto più sano e interiormente più liberato, più pieno di speranze, e restituito ai miei piani e ai miei fini ‑ dopo un periodo difficile quasi insopportabile, nel quale disperavo di tutto» (a Rohde): «Ho ritrovato la "buona coscienza" di avere fatto fino ad oggi quanto potevo per la mia liberazione e con ciò stesso di avere reso un vero servigio anche ad altri ... Adesso vedo quale influenza io già esercito, e danneggerei o annienterei non solo me stesso, ma molti che si sviluppano assieme a me, se volessi diventare più debole e scettico» (a Gersdorff): «... ho ritrovato me stesso .. Appena vengo restituito a me stesso, io onoro e venero una cosa sola, ogni giorno e ogni ora, cioè la liberazione morale e l'insubordinazione, e odio ogni infiacchimento e scetticismo» (a Romundt).

Alla fine di aprile, Malwida von Meysenbug propone a Nietzsche di lasciare Basilea per trascorrere un anno con lei a Fano sull'Adriatico. Nietzsche decide di chiedere un congedo all'università dall'ottobre del 1876 all'ottobre del 1877. Il 2 giugno il Consiglio dell'Educazione di Basilea accorda a Nietzsche il desiderato congedo.

Nietzsche lavora di nuovo alla quarta «Inattuale» (Richard Wagner a Byreuth), aiutato in ciò da Heinrich Köselitz. Lunga lettera a Rohde sulla sua opera filologica Il romanzo greco e i suoi precursori.

Lettura dei Nuovi saggi di Emerson.

Stampa di Richard Wagner a Bayreuth. Nietzsche aggiunge tre capitoli (9‑11) al manoscritto in composizione. Ai primi di luglio, pubblicazione della quarta «Inattuale». Lieta accoglienza a Bayreuth. Entusiasmo della Meysenbug.

Nietzsche scrive a Rohde, il 7 luglio: «Sulla mia opera [Richard Wagner a Bayreuthl non dico una parola, tutt'al più posso trarre un respiro di sollievo».

Peggioramento della salute di Nietzsche. Primi appunti per l'«Inattuale» sullo «spirito libero».

Fidanzamento di Rohde: Nietzsche gli dedica una poesia: Un viandante cammina nella notte... (a Rohde, 18 luglio).

1876, luglio‑agosto, Bayreuth

Il 23 luglio Nietzsche è a Bayreuth per assistere alla rappresentazione dell'«Anello del Nibelungo». Conosce Reinhart von Scydlitz e Louise Ott. Matrimonio di Franz Overbeck. Durante le rappresentazioni wagneriane, le condizioni di salute di Nietzsche sono assai cattive.

Per una settimana si ritira a Klingenbrunn (6‑12 agosto), piccola località di cura nella foresta bavarese; qui egli medita sulle impressioni deludenti ricevute a Bayreuth, e scrive in un suo taccuino (N II i ?) «tutta una serie di severe osservazioni psicologiche». Il 12 agosto è di nuovo a Bayreuth. Ritorno a Basilea il 27 agosto, viaggio con E. Schuré e Paul Rée.

1876, settembre, Basilea

Nietzsche detta a Peter Gast «Il vomere», prima raccolta ordinata dei suoi appunti destinati a quello che poi sarà Umano, troppo umano. La vista di Nietzsche peggiora: Rée gli legge molti libri ad alta voce.

1876, ottobre, Bex, Sorrento

Dal primo ottobre a Bex, con Paul Rée. Altri appunti per una nuova progettata «inattuale» dal titolo «Lo spirito libero».

Da Bex a Genova. In viaggio conoscenza con Isabelle von der Pahlen.

Per mare da Genova a Livorno. Breve gita a Pisa.

Arrivo a Napoli con Paul Rée e Albert Brenner. Dal 27 ottobre i tre amici sono a Sorrento, dove trascorreranno alcuni mesi presso Malwida von Meysenbug nella «Villa Rubinacci».

1876, novembre

Varie visite ai Wagner, che sono pure a Sorrento e partiranno ai primi di novembre. Muore il filologo Friedrich Ritschl, maestro di Nietzsche all'Università di Lipsia. Nietzsche ne è profondamente turbato.

Comincia a dettare ad A. Brenner i suoi appunti su «Lo spirito libero».

1876, dicembre

«Dopo appena un piccolo sintomo di miglioramento, sono stato così male, così costantemente male, da non osare più neppure di sperare» (a Overbeck, 6 dicembre). Alla fine di dicembre la salute di Nietzsche sembra migliorare: «Sorrento sembra fatta apposta per restituire la salute. . . per ora non ho avuto mai mal di stomaco. Ma ogni settimana ho una giornata di violento mal di testa» (alla madre e alla sorella, 24 dicembre).

1877, gennaio

Letture comuni a Sorrento durante tutto l'inverno, tra l'altro: Voltaire, Diderot, Burckhardt, Ranke, Tucidide, Erodoto, Lope de Vega, Calderón, Michelet, Daudet, Ruffini (Lorenzo Benoni), Turgenev, Abelardo, Renan, Nuovo Testamento, A. Herzen, Mainländer. Gite comuni a Castellammare, Massa, Capri, Napoli, Pompei. Nietzsche scrive molti appunti. Talvolta improvvisa al pianoforte per gli amici.

Rée termina la stesura della sua opera, Origine dei sentimenti morali, Brenner scrive una novella, la Meysenbug un romanzo.

Freddezza di Nietzsche per la nuova rivista di Wagner «Bayreuther Blatter».

Piani per una «scuola degli educatori» detta anche «convento moderno, colonia ideale, université libre».

Nietzsche legge A. Spir, Denken und Wirklichkeit.

1877, febbraio

Il 13 febbraio gita a Napoli per il carnevale.

Il 14, Nietzsche si fa visitare gli occhi dal medico tedesco Schrön, che riscontra una forte nevralgia, ma non il tumore al cervello che Nietzsche temeva di avere. Visita al Museo di Napoli. A Posillipo. Il 15 ritorno a Sorrento.

1877, marzo

Piani di matrimonio esaminati con la Meysenbug e la sorella. «Qui mi parlano di Natalie Herzen... Ma ha i suoi 30 anni, e sarebbe meglio avesse 12 anni meno. Per il resto il suo carattere e il suo spirito mi si adatterebbero assai bene» (alla sorella, 31 marzo).

1877, aprile

Reinhart von Seydlitz a Sorrento, insieme a sua moglie. Partenza di Rée e Brenner. Nietzsche rimane solo con la Meysenbug. Il medico Otto Eiser, un wagneriano, lo invita a tenere una conferenza all'associazione wagneriana di Francoforte; Nietzsche rifiuta. Frequenti incontri con i Seydlitz.

La salute di Nietzsche è cattiva: «In 14 giorni sono stato a letto 6 giorni con 6 forti attacchi, l'ultima volta da disperare» (alla sorella, 25 aprile). Nietzsche progetta di abbandonare l'insegnamento e di sposare una «benestante».

1877, maggio, Ragaz

Il giorno 8 maggio Nietzsche lascia Sorrento diretto verso Pfaffers, un luogo di cura nel Bernese, presso Ragaz. Viaggio per mare disastroso, da Napoli a Genova. Il 15 maggio a Ragaz. Ai primi di giugno a Rosenlauibad, sempre nelle alpi Bernesi.

1877, giugno‑agosto, Rosenlauibad

Nietzsche lavora assiduamente alla stesura del suo nuovo libro. Tentativi poetici.

Rohde interviene per sconsigliare Nietzsche dal lasciare l'insegnamento: «Non è forse il tuo dovere visibile, quello di esercitare e sviluppare il tuo talento di influenzare i giovani?» (Rohde a Nietzsche, 29 giugno).

Subito dopo Nietzsche scrive a Maiwida: «In ottobre sono deciso a tornare a Basilea, per riprendervi la mia vecchia attività. Non sopporto di non sentire di essere utile» (1 luglio).

Conosce personalmente Otto Eiser, che visita i suoi occhi.

Per due settimane con la sorella a Zug presso Lucerna (10‑24 luglio). Dalla fine di luglio alla fine di agosto di nuovo a Rosenlauibad.

A metà agosto matrimonio di Rohde.

Conosce G. Croom Robertson, direttore della rivista filosofica inglese «Mind», «alla quale collaborano tutte le grandezze filosofiche (Spencer, Tylor, Maine, Darwin, ecc.)».

Nietzsche a Rohde il 28 agosto: «Devo raccontarti qualcosa di me? Che tutti i giorni, già due ore prima che il sole raggiunga le montagne, sono in cammino, e poi anche nelle lunghe ombre del pomeriggio e della sera? Che ho pensato a tante cose e mi sembra di essere così ricco, dopo che questo anno mi ha permesso di allontanare una buona volta il museo della quotidiana costrizione a pensare e insegnare? Così come io vivo qui, è una vita sopportabile per me, se pure in mezzo alle sofferenze che mi hanno seguito fin sulle montagne ‑ ma ogni tanto vi sono intervalli felici di elevazione del pensiero e del sentimento».

Nietzsche legge con entusiasmo il Prometeo liberato di Siegfried Lipiner.

Malwida von Meysenbug in Svizzera con la famiglia Monod; Gabriel e Olga Monod in visita da Nietzsche.

1877, settembre‑dicembre, Basilea

Dai primi di settembre Nietzsche è di nuovo a Basilea con la sorella. Lavora alle lezioni di letteratura greca. Insegna anche al Padagogium.

Il giorno 8 settembre visita di Malwida von Meysenbug e dei Monod a Basilea.

Peter Gast trascrive per Nietzsche gli appunti destinati alla nuova opera. Visita a Zurigo agli Overbeck, in casa della suocera di quest'ultimo. Nella prima settimana di ottobre a Francoforte da Otto Eiser. Continua a preparare con l'aiuto di Gast il manoscritto per la stampa di Umano, troppo umano.

Il 3 dicembre Nietzsche scrive a Schmeitzner (già editore delle «inattuali») per sapere se vuole veramente stampare il suo nuovo libro. Ecco il testo della lettera, finora sconosciuta: «Illustre Signor Editore! La ringrazio della benevolenza che mi dimostra nel voler accogliere nelle Sue edizioni anche il mio nuovo libro, anzi il mio libro principale. Si capisce, però, che Lei non deve affatto sentirsi obbligato sotto nessun punto di vista da questa adesione preliminare, giacché le mie condizioni Le erano finora sconosciute. Mi affretto dunque a comunicarGliele, chiedendoLe scusa se lo faccio in forma di paragrafi. Ma prima di tutto ecco il titolo del mio libro per intero: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi. Consacrato alla memoria di Voltaire in occasione della celebrazione dell'anniversario della sua morte, il 30 maggio 1778. Di Friedrich Nietzsche.

Saranno stampate 1000 copie; l'onorario sarà di 10 talleri per foglio di stampa.

Sarà adoperata la stessa carta che per l'opera del prof. Overbeck, Studium ccc.

Quanto ai caratteri e al loro corpo, dopo averci riflettuto bene, sono costretto a insistere che si usino gli stessi delle «Considerazioni inattuali». Ella ha a che fare con un autore che vede dinanzi a sé con una certa sicurezza il destino di diventare cieco. Io vorrei almeno non diventar cieco a causa delle mie opere, o meglio vorrei poterle leggere finché avrò un barlume di vista. Non se la prenda con me se su questo punto faccio un po' il difficile. Oltre a ciò mi sembra che sia nel Suo come nel mio interesse che questa opera, forse troppo ricca di pensieri, dia il meno possibile l'impressione di essere piena zeppa. Perciò 33 righe la pagina come in passato.

L'opera sarà pubblicata ai primi di maggio: devo pregarLa insistentemente di rispettare questo termine. Non deve apparire più tardi, in vista del centenario di Voltaire. D'altro canto vorrei poter effettuare la correzione dei fogli di stampa al più tardi entro la fine di marzo, dato che in aprile, a causa della mia salute, dovrò lasciare Basilea e la correzione, invece, deve essere fatta a Basilea, residenza del nostro amico Köselitz [Peter Gast].

Raccomando la massima discrezione per motivi personali di ogni genere; Vorrei che anche al tipografo si facesse questa raccomandazione. Se preferisce, potremmo tacere al tipografo il mio nome fino alla stampa del frontespizio. Ma temo che ciò ecciti la sua curiosità e che proprio così la mia intenzione non sia realizzata.

Ella sarà pregato di mandare anche questa volta copie in omaggio agli indirizzi relativi. ‑ Sull'estensione del libro non posso dire nulla di preciso; ma faccia conto che superi le 300 pagine. Se la mia salute non mi tradirà, Ella riceverà il manoscritto entro il primo di gennaio, o almeno ne riceverà una parte.

Infine, egregio Signore, Le dichiaro ancora una volta nel modo più aperto che Lei non deve affatto credere di aver contratto con me obblighi di alcun genere. Io non so qual è la Sua situazione attuale, e capirei benissimo se Lei mi scrivesse semplicemente: non posso. In questo caso ci consoleremmo all'idea che io scriverò ancora qualche libro che ha bisogno di un editore, e che in future occasioni del genere mi ricorderei naturalmente volentieri di Lei. Con molti ossequi, il Suo Dr. Friedrich Nietzsche. Basilea, il 3 dicembre 1877».

Nietzsche rompe la sua amicizia con Carl von Gersdorff, al quale era legato fin dal 186 1. La causa della rottura è una complicata storia d'amore di Gersdorff con un'italiana (Nerina Finocchietti); Gersdorff aveva rivolto a Malwida von Meysenbug ‑ che gli aveva fatto conoscere la ragazza ‑ rimproveri ritenuti ingiusti da Nietzsche.

1878, gennaio‑febbraio, Basilea

«Durante le vacanze di Natale ho avuto di nuovo giornate assai cattive» (a Seydlitz, 4 gennaio). E’ dispensato dall'insegnare al Padagogium.

Il 3 gennaio Nietzsche riceve da Wagner la partitura del Parsifal, «più Liszt che Wagner», è il commento di Nietzsche.

Il 20 gennaio il manoscritto per la stampa di Umano, troppo umano viene inviato a Schmeitzner. Una proposta di Nietzsche per la pubblicazione dell'opera sotto pseudonimo viene respinta da Schmeitzner. Dalla fine di gennaio correzione dei fogli di stampa.

Breve viaggio a Francoforte, in febbraio, da Otto Eiser.

1878, marzo‑aprile, Baden‑Baden, Naumburg

Dai primi di marzo ai primi di aprile, Nietzsche è a Baden-Baden per una cura idroterapica. Il 4 aprile si reca a Naumburg, nella casa materna.

Peter Gast trascrive la «Meditazione sul Manfredi» (composizione di Nietzsche, risalente al febbraio 1872), e il 10 aprile si trasferisce da Basilea a Venezia.

Alla metà di aprile Nietzsche scrive a Karl Hillebrand, da Naumburg: «Dopo un inverno in cui sono stato gravemente ammalato, godo ora, all'inizio della mia convalescenza, i Suoi quattro volumi Tempi, nazioni e uomini e ne provo piacere, come se fossero latte e miele per me.»

Dopo le vacanze pasquali, Nietzsche torna a Basilea con la sorella.

1878, maggio‑giugno, Basilea

Il 17 maggio, morte di Albert Brenner.

In maggio esce Umano,troppo umano.

Costernazione di Rohde: «Come si può svestirsi così della propria anima e prendere quella di un altro? Invece di Nietzsche diventare improvvisamente Rée?» (a Nietzsche, 16 giugno).

«Da Bayreuth ‑ scrive Nietzsche ‑ una specie di bando: sembra che contro l'autore sia stata pronunciata la grande scomunica».

L'editore Schmeitzner, che praticava casa Wagner, scrive a Nietzsche: «La Sua nuova opera, signor Professore, per ora non ha affatto preso piede. Wagner ne ha lette poche righe e poi l'ha messa da parte "per non sciupare la bella impressione dei Suoi scritti passati", ha detto».

Imbarazzo della Meysenbug.

Umano, troppo umano è invece giudicato con favore da Overbeck, Rée, Burckhardt, Hillebrand.

Un ignoto invia da Parigi a Nietzsche un busto di Voltaire accompagnato dalle parole: «L'âme de Voltaire fait ses compliments à Frédéric Nietzsche».

1878, giugno‑luglio, Basilea

Verso la fine di giugno Elisabeth Nietzsche torna a Naumburg,

Nietzsche stesso va ad abitare un piccolo appartamento fuori Basilea, nella Bachlettenstrasse 11; sciolto così il ménage con la sorella, che durava (con l'interruzione 1876‑77) dall'estate del 1875. Alla separazione non sono estranei motivi di contrasto per la recente pubblicazione di Umano, troppo umano.

1878, agosto‑settembre, Grindelwald, Interlaken

All'inizio delle ferie estive Nietzsche lascia Basilea: «... e adesso via, in montagna, nella più alta solitudine, via, vorrei quasi dire, verso di me» (a Marie Baumgartner, 26 luglio).

Fino al 20 agosto a Grindelwald, poi a Interlaken fino al 17 settembre. In questo periodo appuntì su Wagner e, in generale, su problemi estetici («Il nuovo orizzonte»).

Piani per una scrupolosa organizzazione della sua vita: «200 settimane. Ogni settimana piano settimanale, stabilendo: il cibo, le ore dí lettura, le passeggiate, le letture. La mattina della domenica, resoconto settimanale e piano per la nuova settimana. Tutti i mesi revisione. 6‑7, passeggiata. 7‑8, colazione. 8‑9, preparazione. 9‑10, passeggiata. 10‑11, lezione. 11-12, sul «Pfaltz» [a Basilea] o con Burckhardt. 12,30‑13,30, pranzo, 13,30‑16, a casa, amici, dormire, leggere. 16‑19, fuori. 19-20, cena. 20‑21,30 silenzio». (N II 7, 142).

Il suo editore, Ernst Schmeitzner, manda a Bismnarck Umano, troppo umano; ricevuto dal cancelliere tedesco un biglietto di ringraziamento, lo fa avere a Nietzsche. «Ebbene, pregiatissimo signor Editore, eccoLa in possesso del grande autografo del grand'uomo. Sebbene egli ringrazi con tanta gentilezza, io credo ‑ detto tra noi ‑ che se davvero leggerà qualche pagina, sbatterà il libro contro il muro. Ciò però riguarderà me e non Lei» (a Schmeitzner, 6 agosto).

Peggioramento dei rapporti di Nietzsche con S. Lipiner: «... oggi (la Lipiner una lettera inaudita, tutta diretta contro di Lei. Evviva il Realismo e il mio buon amico!» (a P. Rée, 10 agosto), una eco di ciò in 30 [145]. «... Da Lipiner una lettera, lunga, significativa positivamente per lui, ma di una incredibile impertinenza verso di me. Finalmente mi sono liberato di lui in quanto ammiratore e della sua cerchia ‑ ciò mi fa respirare di sollievo. Il suo divenire mi sta molto a cuore e io non mi lascio trarre in inganno dalle sue qualità ebraiche, per le quali egli nulla può» (ai familiari, 13 agosto). La «cerchia», cui Nietzsche allude, era un gruppo di ammiratori di Vienna che, nell'ottobre dei 1877, gli aveva indirizzato una lettera di omaggio, una specie di «Nietzsche‑Verein» raccoltosi attorno al wagneriano Lipiner; firmatari di quella lettera erano, oltre a Lipiner, Max Gruber, Victor Adler, Sigmund Adler, Heinrich Braun, Engelbert Pernerstorfer, Seraphin Bondi.

Nel fascicolo di agosto dei «Bayreuther Blatter» Wagner, col terzo articolo della serie «Pubblico e popolarità», attacca Nietzsche, pur senza nominarlo: « . . . Filologi e filosofi, specialmente quando si incontrano nel campo dell'estetica, si sentono particolarmente incoraggiati anzi obbligati dalla chimica e dalla fisica in generale a progredire senza limiti nel campo della critica di tutte le cose umane e inumane... ogni grandezza, in particolare il così fastidioso "genio", anzi l'intero concetto di genio vengono buttati a mare come profondamente errati... La critica storica... è immersa nel giudaismo e si meraviglia che oggi in un mattino di domenica suonino ancora le campane per un ebreo crocifisso duemila anni fa, proprio come ogni ebreo si meraviglia della stessa cosa. Il grande critico Voltaire, questo idolo degli spiriti liberi, conosceva la "fanciulla di Orleans', in base ai documenti storici allora a lui noti, e credette di essere confortato da questi nella sua opinione sulla "pucelle", che egli espose nel suo sporco poema diventato famoso. Ancora all'epoca di Schiller, non esistevano altri documenti: ma, fosse un altro tipo di critica, probabilmente difettoso, fosse l'ispirazione del poeta, tanto disprezzata dai nostri spiriti liberi, egli si indusse a scorgere in quella vergine di Orléans "la nobile immagine dell'umanità" così porse la zoppicante critica storica, che infine, per una felice scoperta di documenti, poté giudicare rettamente quel meraviglioso fenomeno». Cfr. R. Wagner, Parsifal und ahdere Schriften und Dichtungen, Leipzig, s. a., «Publikum und Popularität », III, pp. 113‑ 119 (BN).

Nietzsche : «Mi fa molto piacere che Wagner faccia pubblicamente obiezioni contro di me, io odio l'ostilità che si limita a borbottare di nascosto e d'altra parte per nulla al mondo vorrei essere confuso con le tendenze dei "Bayreuther Blätter"...» (a Schmeitzner, 2,5 agosto). «Ho infine letto anche la biliosa infelice polemica di Wagner contro di me: mi ha fatto male, ma non nel punto voluto da Wagner. Ieri ho fatto un bilancio conclusivo degli ultimi anni e ciò mi ha riempito di gioia: in cinque, sei punti essenziali mi sono conquistato libertà e indipendenza, certo con grandi sacrifici. Ora bisogna che la salute faccia progressi, poi ritornerà anche più gioia...» (a Overbeck, 3 settembre).

Tipici per lo stato d'animo di Bayreuth verso Nietzsche sono i brani da una lettera di Cosima Wagner del 1878 a Marie von Sehleinitz : «Non ho letto il libro di Nietzsche. Mi è bastato sfogliarlo e leggere alcune frasi pregnanti per metterlo ad acta. Nell'autore è giunto a compimento un processo che io da molto tempo avevo visto delinearsi e contro cui ho lottato secondo le mie povere forze. Molto ha contribuito alla nascita di questo triste libro! Alla fine sopravvenne anche Israele, nella figura di un dottor Rée, viscido, freddo, all'apparenza tutto preso e soggiogato da Nietzsche, in realtà suo astuto sopraffattore: in piccolo il rapporto tra giudaismo e germanesimo.

Nietzsche non sapeva nulla né di Voltaire ne di letteratura francese. Sono pronta a scommettere che anche oggi non ne sa nulla. Non ce la faceva più e voleva in qualche modo scaricarsi. Così è diventato fedifrago verso Schopenhauer e Wagner. Malwida ... mi prega di non abbandonare Nietzsche, ma per ogni frasi che ho letto io ho il mio commento e so che qui ha vinto il Maligno. È molto triste l'impressione che questo libro fa sui nostri amici. Il giovane dottor Schemann [wagneriano, editore di lettere di Schopenhauer e biografo di Gobineau] deplora il libro, ma vi trova le più belle cose che mai siano state scritte. Malwida vi trova pensieri mirabili e il tetragono Wolzogen [redattore dei "Bayreuther Blätter"] dice che ora non gli riesce più di leggere gli scritti precedenti. Di tutto questo io non trovo nulla, bensì solo una tristissima esperienza, ritardata solo di qualche anno. Wagner stesso dice di Nietzsche: da questo bulbo è nato un fiore e ora è rimasto solo il bulbo, in verità piuttosto laido...».

1878, settembre‑dicembre, Naumburg, Basilea

Dopo una breve visita agli Overbeck a Zurigo (presso la suocera di Overbeck), Nietzsche a Naumburg dal 24 settembre al 17 ottobre. Il 19 ottobre di nuovo a Basilea. Lezioni all'università.

Marie Baumgartner trascrive in bella copia per Nietzsche il manoscritto per la stampa delle Opinioni e sentenze diverse, nate tra l'estate e l'autunno di quest'anno. Oltre alla Baumgartner, Nietzsche vede in questo periodo quasi solo la coppia Overbeck. Il 15 novembre consegna a ricopiare alla Baumgartner le ultime pagine della sua opera.

Verso la fine di novembre nuovo peggioramento della salute, Nietzsche continua le lezioni all'università con grande sforzo. Vacanze di Natale a Basilea «mezzo morto dalla sofferenza e dall'esaurimento» (a M. Baumgartner, a dicembre).

Il 31 dicembre spedisce il manoscritto delle Opinioni e sentenze diverse a Schmeitzner, con queste righe di accompagnamento: « EccoLe, come saluto di Capodanno, il manoscritto. Per carità, mi faccia immediatamente sapere se Le è arrivato! Fino a quel momento trepiderò d'angoscia. ‑ Per la fine di gennaio la stampa potrà essere terminata, vero? Otto fogli di stampa e tutto come per l'opera principale [Umano, troppo umano, di cui le Opinioni e sentenze diverse dovevano formare l'appendice]. ‑ Lo apra con molta attenzione, perché è un manoscritto fatto di biglietti».

1879, gennaio‑marzo, Basilea

Gast dall'Italia aiuta Nietzsche nella lettura delle bozze di VM.

Giudizio negativo di Nietzsche sul poema Renatus di Lipiner (alla sorella, 18 gennaio).

Il febbraio Nietzsche scrive alla sorella a Naumburg questa lettera (finora sconosciuta): «Mia cara buona sorella, purtroppo sono arrivato troppo tardi con i miei auguri, speriamo che la nostra buona mamma non ci sia rimasta male. [Il compleanno della madre di Nietzsche era il 2 febbraio]. Ti prego di calmarla, se dovesse essere necessario. Ma un attacco di più giorni mi ha impedito di scrivere. ‑ Fioriscono e mandano profumo i giacinti? Overbeck mi ha indotto a sospendere le lezioni per tutta la settimana. Altrimenti finisco davvero di rovinarmi. Gli ultimi tempi sono stati spaventosi. Anche nelle giornate buone, continuo spesso a perdere almeno due ore per disturbi di ogni genere. Prega la mamma di non parlare ad altri delle mie cattive condizioni di salute. Te ne scongiuro! Il mio libro non ha nulla a che fare con tutto ciò. Esso è nato in agosto a 7200 piedi sui mare e fu copiato in settembre dalla signora Baumgartner. Koselitz [Peter Gast] corregge le bozze. Malgrado tutto la mia anima è più paziente che mai, e questa è la cosa migliore. Con affetto, tuo F.».

(Questa lettera porta per mano di Elisabeth Nietzsche la singolare dicitura: «originale bruciato da nostra madre», ciò la rende sospetta, non per quanto riguarda l'autenticità, sì invece per quanto riguarda la sua completezza; notevole è anche che Nietzsche cerchi di scusarsi per aver scritto un nuovo libro, e a questo scopo ne faccia risalire tutta la composizione all'agosto‑settembre dell'anno precedente, mentre si è visto che la Baumgartner vi ha lavorato tra l'ottobre e il novembre).

Umano, troppo umano viene proibito in Russia: «... avrei voglia di abbracciare i Russi per questo divieto, che per me vale dieci volte più di dieci recensioni ... » (Schmeitzner a Nietzsche, 11 febbraio).

Contrasti di Schmeitzner con Wagner: «Quanto a Bayreuth» gli scrive Nietzsche il 13 febbraio «resista valorosamente; come Lei vede, lo faccio anche io pacato e mite nella forma: per quanto riguarda la sostanza, io aspiro alla giustizia, comunque suoni e quale che sia il suo effetto nelle orecchie altrui: qui nulla mi può far recedere anche solo di un passo da ciò che oggi mi sembra la verità sul grande fenomeno dell'arte wagneriana. Con tutte le forze cerco di portare tutto ciò a perfetta espressione: io, povero malato, con tutte le mie sofferenze trovo il modo di stillarmi il cervello sull'espressione"! L'uomo è davvero qualcosa di singolare!!».

Elisabeth Nietzsche tenta di sua iniziativa, scrivendo a Cosima Wagner, di riconciliare suo fratello con Wagner. Dura risposta di Cosima (11 gennaio e 2 marzo) : «. ..Tu parli di equivoci e di maldicenze, carissima: niente di tutto ciò, bensì da parte nostra il massimo silenzio, un silenzio che non finirà. Il libro di tuo fratello mi ha colmato di dispiacere; io so che, quando scrisse tutte queste cose intellettualmente così insignificanti e moralmente così deplorevoli, egli era malato ... Io ne ho letto solo poche pagine, perché queste poche pagine mi hanno detto che tuo fratello mi sarebbe stato grato di non aver letto tutta l'opera fino in fondo. L'autore di Schopenhauer come educatore schernisce il cristianesimo! E nel tono con cui lo farebbe una persona qualsiasi! Non ne parliamo più: l'autore di questa opera io non lo conosco, tuo fratello invece, che ci ha dato tante cose meravigliose, io lo conosco e lo amo e continua a vivere in me ...

Lasciando da parte la presunzione che i rivela nel dare un titolo a ogni proposizione per quanto insignificante, io voglio solo notare che tutti o quasi sono capaci di scrivere aforismi, mentre la significatività di un libro sta per l'appunto nella connessione. Il linguaggio poi mi è parso pretenzioso e sciatto Tu parli spesso della verità, cui si dovrebbe fare ogni sorta di sacrificio. Ma, mia cara, gli uomini che avevano da rivelare delle verità all'umanità sono stati rarissime apparizioni nel corso di millenni, e, per quanto l'autore del libro troppo umano sembri non dominare la situazione, io credo che egli stesso non arriverà a pretendere di avere enunciato delle verità, e ciò tanto meno in quanto tutte le cose che egli dice, strappandole dal loro contesto, sono già state sistematizzate, e con tutte le sue opinioni (per esempio anche sugli Ebrei) egli si sta mettendo con una schiera di persone assai bene organizzate. Che cosa può averlo indotto a ciò? ...

Qui vorrei ricorrere di nuovo alla mia spiegazione fisiologica: un organismo in disgregazione non sopporta la potenza di certi sentimenti e opinioni, e si sente spinto dal malessere che gliene deriva al tradimento ... Possa il tradimento portare buoni frutti al suo autore! Come ho detto egli si trova ora in compagnia dei più e ha abbandonato una piccola, debole cerchia ... ».

Ai primi di marzo escono le Opinioni e sentenze diverse. In questo periodo Nietzsche fa tradurre alla sorella da X. Doudan, Mélanges et lettres (Paris 1878), i passi che contengono giudizi letterari.

Peggioramento delle condizioni di salute: «... mi sento terribilmente male, non so come sopportarlo. Niente lezioni» (a Overbeck, 17 marzo); Nietzsche abbandona il progetto di recarsi a Venezia, dove Gast lo aveva invitato: «Sono appena risorto dai morti. Dunque non posso andare a Venezia: sto troppo male» (A Schmeitzner, 18 marzo).

1879, marzo‑aprile, Ginevra

Dal 21 marzo al 21 aprile Nietzsche a Ginevra. Marie Baumgartner gli traduce e invia i passi contenenti giudizi letterari dalle Lettres à une inconnue di Prosper Mérimée (che Nietzsche stesso conosceva in parte fin dal 1877).

La salute continua a peggiorare: «Tutto è grigio e freddo. La solitudine difficile da sopportare, lo stomaco in cattive condizioni, la testa sempre piena di dolori» (a Overbeck, 23 marzo). «Un attacco della specie peggiore (con molto vomito) ‑‑‑ sempre malato, stomaco totalmente guasto» (a Overbeck, 25 marzo). «... Appena alzato, dopo due giorni a letto in sofferenze estreme ... » (a Overbeck, 3 aprile). Grande gioia di Nietzsche per la lettera con cui J. Burckhardt gli annuncia di aver ricevuto e letto il suo nuovo libro (6 aprile).

In Nietzsche si consolida l'opinione di dover lasciare Basilea e l'università: «Geterum censeo Basileam esse derelinquenda. Io conosco i giudizi di persone di ogni ceto e delle più diverse regioni della Svizzera: tutti dicono concordemente che Basilea ha un'aria cattiva, opprimente, che dispone al mal di testa. Da anni non vi ho mai avuto una testa veramente libera, come per esempio invece qui da qualche giorno. Poi: sopporto il leggere e lo scrivere solo per 20 minuti. Ergo: Aiademia derelinquenda est» (a Overbeck 11 aprile).

1879, aprile‑maggio, Basilea

Tornato a Basilea, il 21 aprile, Nietzsche decide di dimettersi dall'università: lettera di dimissioni il 2 maggio: «Lo stato della mia salute ... mi fa compiere oggi l'ultimo passo e esprimere la preghiera che mi sia permesso di lasciare il mio posto di insegnante all'università. La sofferenza alla testa, accresciutasi nel frattempo in modo estremo, le continue gravi perdite di tempo dovute ad attacchi che durano dai due ai sei giorni, la rilevante diminuzione della vista constatata di nuovo dal prof. Schiess, per cui sono in grado di leggere e scrivere senza dolori appena venti minuti ‑ tutto questo messo insieme mi spinge ad ammettere che non posso più far fronte ai miei doveri accademici...».

Il 10 maggio, la sorella di Nietzsche è a Basilea per liquidare tutte le questioni pratiche, vendita dei mobili, sistemazione dei libri, ecc., connesse con l'abbandono dell'abitazione a Basilea. La coppia Overbeck presta aiuto alla sorella dell'amico. Nietzsche stesso lascia Basilea il 12 maggio.

1879, maggio‑giugno, Bremgarten, Wiesen

Fino alla fine di maggio a Schloss Bremgarten presso Zurigo, con la sorella che poi torna a Basilea. Visita alla suocera di Overbeck a Zurigo. Dal primo al 20 giugno a Wiesen presso Davos. Il 14 giugno l'università di Basilea accetta ufficialmente le dimissioni di Nietzsche, che riceve una pensione di 3000 franchi annui. Overbeck amministrerà d'ora in poi i fondi dell'amico a Basilea.

1879, giugno‑settembre, St. Moritz

Primo soggiorno di Nietzsche in Alta Engadina, a St. Moritz fino al 17 settembre. Prime impressioni di Nietzsche : « ... per me è come se fossi nella terra promessa» (alla sorella, 24 giugno). «... Ma ora ho preso possesso dell'Engadina e sono come nel mio elemento, è veramente miracoloso, io sono affine a questa natura!» (a Overbeck, giugno). Hillebrand a Firenze fa «propaganda» per Nietzsche (Hillebrand a Schmeitzner, luglio). Sulla sua vita a St. Moritz Nietzsche scrive a Overbeck: «... qui sono malato come dappertutto, in complesso ho già passato 8 giorni a letto. Questa è la litania, ormai stucchevole per me e anche per voi! Tuttavia ‑ St. Moritz è il posto giusto, si adatta molto bene alle mie sensazioni e ai miei organi sensoriali (occhi!) ed è organizzato per dei pazienti. L'aria è quasi ancora meglio di quella di Sorrento, e piena di aromi, come piace a me. Un saggio dell'antichità non avrebbe da vergognarsi del modo come ho diviso la mia giornata, del mio tipo di vita e di nutrimento: tutto molto semplice e purtuttavia un vero e proprio sistema fatto di 50 considerazioni spesso assai delicate. Questa volta sono straordinariamente soddisfatto della "messa in scena", quel che non va affatto è il pezzo da recitare: io stesso». Legge Carey.

Durante lunghe passeggiate scrive nei suoi taccuini numerosi appunti, da cui nascerà Il viandante e la sua ombra: un primo titolo per questa nuova raccolta di aforismi, poi scartato da Nietzsche, era: «St. Moritzer Gedanken‑Gange. 1879» (lo sdoppiamento della parola composta Gedanken gang, «corso di pensieri», sottolinea nel titolo scartato il fatto che questi pensieri erano nati durante passeggiate, Gange, e ciò in una traduzione italiana, Corsi di pensiero da St. Moritz, va perduto).

Il 17 settembre Nietzsche lascia St. Moritz e, in viaggio per Naumburg, si incontra con la sorella, a Coira.

1879, settembre‑dicembre, Naumburg

Dal 21 settembre Nietzsche è a Naumburg presso la madre.

Definitivo distacco di Lipiner a causa di Umano, troppo umano.

Paul Widemann a Gast : «Se almeno questi signori si degnassero di esprimersi con chiarezza! essi invece non fanno che ripetere che questo libro ha loro "fatto male!", che è insignificante, che è ripugnante e via di seguito, ma che è falso non lo dimostrano, e non fanno nemmeno un timido tentativo in questo senso ... » (il 23 agosto a proposito di una lettera scritta da Lipiner a Schmeitzner).

Schmeitzner a Gast: «... a Lipiner ho scritto che gradirei poter leggere una buona volta qualcosa di stampato contro Nietzsche, finora tutti si sono espressi in modo generico contro di lui, mi piacerebbe leggere qualcosa di circostanziato, ecc. Gli ho scritto cortesemente, esprimendo la mia grande meraviglia per la sua lettera... » (23 ottobre).

Nietzsche abbandona il progetto, vagheggiato a St. Moritz, di dedicarsi alla coltivazione di ortaggi in un piccolo appezzamento di terreno affittato sulle mura di Naumburg.

II 5 ottobre Nietzsche aveva annunciato la nuova opera al suo editore con questa lettera, finora sconosciuta: «Caro signor Editore, la primavera scorsa Lei mi domandò se alla fine dell'anno ci sarebbe stato un manoscritto e accompagnò la sua domanda con punti interrogativi e esclamativi ‑ oggi io faccio lo stesso nell'annunciarLe che c'è un manoscritto ‑?! non ci credo neppure io.

Chieda all'unico che sa e che mi aiuta, al nostro amico Koselitz Peter Gast, che cosa pensa del manoscritto; io stesso Le racconterò a voce in che modo io che ho una vita così difficile e tormentata sono riuscito a far ciò, posto che Lei possa venire a Lipsia alla fine del mese. Là Le consegnerò il manoscritto pronto per la stampa nel caso che Ella lo voglia avere! Su ciò la prego di scrivermi due righe. ‑ Il titolo è (e dal titolo si spiega tutto quanto io avrei da porre come condizioni) : Il viandante e la sua ombra (questo si riferisce a due dialoghi, uno all'inizio, l'altro alla fine del libro). Seconda e ultima appendice alla già pubblicata raccolta di pensieri "Umano, troppo umano, Un libro per spiriti liberi" di F. N. Coi migliori saluti Dr. Nietzsche. PS. Si prega di non dir nulla a nessuno!».

Dal 18 al 20 ottobre Nietzsche si incontra a Lipsia con Schmeitzner e P. Widemann, per la consegna del manoscritto. Schmeitzner a Gast: «... Sabato scorso sono stato con Widemann a Lipsia da Nietzsche. Nietzsche ha un buon aspetto; se non ci fosse quel mal di testa! Nietzsche mi scrive oggi che la domenica seguente fu di nuovo malato e dovette stare a letto fino a lunedì, quando è tornato a Naumburg. Pensi che Seydlitz ha scritto a Nietzsche che secondo lui sarebbe un'opera buona assassinare il pericolo pubblico Nietzsche. Questo fanatismo nella nostra epoca!» (23 ottobre).

Da appunti scritti da Nietzsche in N IV , 20, 50, risulta che, tra le varie questioni trattate nel suo incontro con Schmeitzner, Nietzsche se si è occupato anche di Gast («Koselitz fa la fame, 15 talleri ») e dei suoi rapporti con Lipiner.

Wagner scrive a Overbeck per avere notizie di Nietzsche.

Alla metà di dicembre esce Il viandante e la sua ombra. Rohde a Nietzsche: «... La conclusione del tuo libro trafigge l'anima; dopo questa straziante disarmonia devono in ogni modo venire accordi più dolci ... Tu sei sempre colui che dà, io sempre colui che riceve: che cosa potrei darti e essere per te, io? se non il tuo amico, che in tutte le circostanze rimarrà sempre legato a te e ti apparterrà ...» (dicembre).

Nietzsche risponde a Rohde: «... la magnifica testimonianza della tua fedeltà mi ha profondamente commosso». Da Paul Rée riceve in prestito Lermontov, Macaulay, Möser, Pestalozzi. La salute di Nietzsche peggiora. La madre gli legge Gogol, Lermontov, Bret Harte, Twain, Poe. L'inverno 1879‑80 sarà per Nietzsche «il peggiore della mia vita».

1880, gennaio-primavera 1881

1880 Ai primi dell'anno esce Il viandante e la sua ombra, come appendice seconda e ultima di Umano, troppo umano: esso è il frutto del soggiorno di Nietzsche a St. Moritz nell'estate precedente. In gennaio visita di Paul Rée a Naumburg.

Dal 12 marzo alla fine di giugno (dopo un breve soggiorno a Riva del Garda) a Venezia con Peter Gast, cui detta i suoi nuovi aforismi, sotto il titolo di L'ombra di Venezia.

In luglio‑agosto a Marienbad. In settembre di nuovo a Naumburg, poi - passando da Francoforte e Basilea (visita ai coniugi Overbeck) ‑ a Stresa dall'8 ottobre.

In novembre a Genova.

1881 In primavera lascia Genova per Recoaro, dove con l'aiuto di Peter Gast corregge le bozze della sua nuova opera: Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali.

1881, inizio luglio ‑fine settembre, Sils‑Maria

Ai primi di luglio Nietzsche si reca a Sils‑Maria. Si fa mandare da Franz Overbeck Kulturgeschichte in ihrer natürlichen Entwicklung e The Erde und ihre Völker, due opere del geografo, storico e antropologo Friedrich Anton Heller von Heilwald, nonché il volume della Geschiclite der neueren Philosophie di Kuno Fischer su Spinoza.

A proposito di Spinoza egli scrive a Overbeck il 3° luglio: «Io ho un precursore e che razza di precursore!».

All'inizio del mese pensiero dell'«eterno ritorno dell'identico», cfr. II [141].

In Nietzsche si alternano stati di grande depressione e stati di euforia.

Si occupa di problemi scientifici. Il 18 settembre scrive a Overbeck: «... missis his jocis, dicam quod tacere velim, sed non jam tacere possum. Sum in puncto desperationis. Dolor vincit vitam voluntatemque. O quos menses, qualem aestatern habui!».

A Gast il 22 settembre: «Questi sono stati momenti pericolosi, ho vissuto vicino alla morte, per tutta l'estate ho sofferto terribilmente: non so a che santo votarmi! ».

Il 1° ottobre Nietzsche lascia Sils‑Maria e si stabilisce a Genova. Legge opere dello storico W. E. Lecky, del fisiologo W. Roux, del fisico J.R. Mayer, dei filosofi O. Liebmann e J.G. Vogt.

1881, Ottobre‑dicembre, Genova

La salute di Nietzsche continua a essere cattiva: « Ogni giorno combatto una battaglia, di cui nessuno può avere un'idea, gli attacchi del mio male sono così multiformi e richiedono da me tanta, tanta energia, pazienza, riflessione e inventiva ‑ proprio così, anche se è ridicolo: inventiva!» (a Gast).

A teatro assiste alle rappresentazioni delle opere Semiramide di Rossini, Giulietta e Romeo, Sonnambula di Bellini.

Il 28 novembre a Gast: « Urrà! amico! ho scoperto di nuovo qualcosa di buono, un'opera di François [sic] Bizet (chi è?!): Carmen».

Alla metà di dicembre Nietzsche comincia a lavorare alla «continuazione di Aurora».

Dall'America gli scrivono una «lettera di omaggio» Fritz Fincke (professore al Peabody Institute di Baltimora), sua moglie Elise Fischer e Charles Fischer, lettori delle Considerazioni inattuali.

Intensa lettura di Emerson.

1882, 1° gennaio ‑ 29 marzo, Genova

II 25 gennaio Nietzsche invia a Gast a Venezia la «continuazione di Aurora». «E stato il gennaio più bello della mia vita» (a Gast). Nietzsche a Overbeck, il 29 gennaio: «Ieri ho mandato il nuovo manoscritto a Köselitz [cioè P. Gast] a Venezia. Mancano ancora il nono e il decimo libro, che ora non sono in grado di scrivere ‑ a questo scopo occorre una fresca energia e la più fonda solitudine... Forse questa estate troverò un mese che mi regali tutte e due le cose, in una qualche foresta: ho pensato alle foreste della Corsica, ma anche alla Selva Nera (St. Biasien?). Ma forse, per questo che è il più arduo dei miei compiti, dovrò aspettare fino al prossimo inverno... Avete anche voi una "primavera" come noi? Questi sono i veri "miracoli di san Gennaro"!».

Alla fine di gennaio esce il primo fascicolo della «Internationale Monatsschrift» con un'introduzione di Bruno Bauer. Nietzsche a Gast: «L'idea fondamentale della sua introduzione ‑ un'Europa con la prospettiva di distruggere le varie nazionalità ‑ non è questa la mia idea?» ( febbraio).

Dal 4 febbraio Paul Rée in visita da Nietzsche, a cui porta una macchina da scrivere. Con Rée a teatro per vedere Sarah Bernhardt in La Dame aux camélias. Gite comuni a Pegli, Nervi, Santa Margherita.

A Gast il 4 marzo: «Siamo stati [Nietzsche e Rée] due giorni a Monaco; io, naturalmente, senza giocare. Ma passare la serata in queste sale sarebbe per me il modo più piacevole per stare in compagnia. In quel posto le persone mi interessano nella stessa misura in cui il denaro mi è indifferente».

Il 13 marzo Rée va a Roma, dove presso Maiwida von Meysenbug fa la conoscenza di Lou von Salomé, giovane russa, fervente ammiratrice di Wagner, che si trovava allora in viaggio in Italia per ragioni di salute. Rée scrive subito a Nietzsche una lettera, andata perduta, in cui parla di Lou. Nietzsche risponde: «Saluti la russa da parte mia, se ciò ha senso: ho sete di anime così. Anzi ho intenzione prossimamente di mettermene in caccia ‑ in considerazione di ciò che voglio fare nei prossimi dieci anni, ne ho bisogno! Un capitolo del tutto diverso è il matrimonio. ‑ Potrei tutt'al più adattarmi a un matrimonio di due anni, e anche ciò solo in considerazione di quello che mi propongo di fare nei prossimi dieci anni».

Contemporaneamente Nietzsche scrive a Overbeck: «... io ho bisogno di aver vicino una persona giovane che sia abbastanza intelligente e istruita da poter lavorare con me. A questo fine sarei disposto anche a contrarre un matrimonio per due anni ‑ nel qual caso certamente bisognerebbe tener conto di qualche altra condizione ...»

Dalla sorella, Nietzsche apprende che l'antisemita Bernhard Förster si presenta a Berlino come suo seguace.

Lettera di Malwida von Meysenbug a Nietzsche su Lou (27 marzo): «Una fanciulla molto singolare (Rée dovrebbe averGliene parlato), la cui conoscenza, come in molti altri casi, io devo al mio libro [le Memorie di un'idealista], mi sembra sia giunta nel pensiero filosofico agli stessi risultati cui Lei è giunto, cioè all'idealismo pratico, con l'eliminazione di ogni presupposto metafisico e di qualsiasi preoccupazione per la spiegazione dei problemi metafisici. Rée e io desideriamo ugualmente di vederLa un giorno insieme con questa persona straordinaria, ma purtroppo non mi sento di consigliarLe di venire a Roma, perché le condizioni di vita quaggiù non dovrebbero essere favorevoli per Lei».

Alla fine del mese Nietzsche s'imbarca per Messina.

1882, Aprile, Messina

Da Messina Nietzsche scrive a Overbeck l'8 aprile: «... alla fine con audace decisione mi sono imbarcato come solo passeggero per Messina e comincio a credere di aver avuto in ciò più fortuna che intelligenza ‑ giacché questa Messina sembra fatta per me; i Messinesi mi dimostrano una tale amabilità e premura, che mi sono venute in mente le idee più buffe (chi sa, per esempio, che non ci sia qualcuno che mi vien dietro in viaggio con lo scopo di comprarmi i favori di questa gente?)».

1882, 24 aprile ‑ primi di maggio, Roma

Il 24 (forse già il 23) aprile Nietzsche arriva a Roma, dove fa la conoscenza di Lou. In precedenza Nietzsche doveva aver ricevuto a Messina un'altra lettera di Rée, datata 20 aprile. Ne citiamo le parti che si riferiscono a Lou: « Caro signor Messinese ... con la Sua decisione [di andare a Messina] ha provocato lo stupore e la preoccupazione della giovane russa. Costei è così incuriosita e desidera talmente vederLa e parlare con Lei, che voleva a questo scopo fare il viaggio di ritorno passando da Genova, e si è molto arrabbiata di sapere che Lei è ora così lontano. Si tratta di una persona energica, incredibilmente intelligente, ma con tratti di carattere molto femminili, perfino infantili. Ha detto che vorrebbe passare almeno un anno piacevole, ciò dovrebbe avvenire dal prossimo inverno. Per far ciò ritiene indispensabili: Lei, me e una anziana signora, come la signorina von Meysenbug (ha ricevuto la lettera?), ma quest'ultima non ne ha voglia. Forse si potrebbe organizzare questa convivenza ‑ ma chi prendere come anziana signora? La sede dovrebbe essere Genova, oppure Lei sarebbe disposto ad andare altrove? La cosa potrebbe diventare davvero estremamente piacevole. A Roma c'è un po' troppa gente

Dalla signorina von Meysenbug tengo conferenze sul mio libro [probabilmente Die Entstehung des Gewissens pubblicato in seguito, a Berlino, nel 1885], e ciò mi è di aiuto, tanto più che anche la russa è tra gli ascoltatori e ascolta ogni cosa con la massima attenzione, sicché, in un modo che quasi mi indispettisce, sa sempre in anticipo dove si va a parare. Roma non è adatta per Lei. Ma bisogna in tutti i modi che Lei conosca la russa». A Roma Nietzsche fa progetti con Lou e Rée per un periodo di studi in comune. Sebbene Nietzsche faccia improvvisamente a Lou domanda di matrimonio e ne sia respinto, i piani comuni non vengono abbandonati.

La lettera da Roma con la quale Nietzsche alla fine di aprile avrebbe, dietro le spalle della madre, informato la sorella della sua conoscenza con Lou, è una falsificazione. Ciò è dimostrato dalla circostanza resa nota da K. Schlechta (F. Nietzsche, Werke in drei Bänden, 1956, vol. III, pp. 1408‑23) che questa lettera, dal tono tendenzioso, esisteva nell'ex Archivio Nietzsche soltanto in copia, l'originale «essendo andato perduto» secondo le affermazioni di Elisabeth Förster-Nietzsche. E questo il caso di molte altre lettere tendenziose che Nietzsche avrebbe indirizzato alla sorella. La dimostrazione decisiva è però data da una cartolina finora sconosciuta, conservata nell'Archivio Goethe-Schiller, che Elisabeth Nietzsche, ancora il 5 maggio, indirizzò a Nietzsche a Messina. In essa la sorella dimostra di non sapere dove fosse Nietzsche: «Mio caro Fritz, ti prego, fammi avere tue notizie, da così lungo tempo non so nulla di te... ». Il 5 maggio, dunque, Elisabeth Nietzsche non sapeva nulla, né di un soggiorno di Nietzsche a Roma né della sua conoscenza con Lou, la cui esistenza ella apprese solo alla metà di giugno, come risulta dall'abbozzo di una lettera di Nietzsche a Lou, che traduciamo più sotto. Il 10 maggio Lou parte con la madre per l'Italia del Nord. Paul Rée resta con Nietzsche, di nuovo indisposto, a Roma, da dove partono ai primi di maggio.

1882, 5 ‑ 16 maggio, Orta, Lucerna, Basilea

In viaggio per la Svizzera Nietzsche si ferma con Rée, Lou e la madre di quest'ultima a Orta. Nei suoi ricordi Lou Andreas‑Salomé (Lebensrückblick, a cura di Ernst Pfeiffer, pubblicato postumo nel 1951) scrive: «Insieme facemmo tappa a Orta, per esempio, sui laghi dell'Italia settentrionale dove il vicino Monte Sacro sembrò averci affascinato tanto da farci perdere il senso del tempo: offese mia madre il fatto che Nietzsche e io ci eravamo trattenuti troppo a lungo sul Monte Sacro e avevamo ritardato nell'andarla a prendere; anche Paul Rée, che nel frattempo l'aveva intrattenuta, prese la cosa molto male».

Nietzsche lascia gli amici a Lucerna e l'8 maggio si reca in visita dagli Overbeck a Basilea.

Il 13 maggio torna di nuovo a Lucerna dove s'incontra con Lou e Rée. Una rinnovata domanda di matrimonio viene respinta da Lou. Gita a Tribschen. I tre amici si separano in buon accordo mantenendo il progetto degli studi invernali.

In viaggio per Naumburg, Nietzsche è di nuovo a Basilea dagli Overbeck (i6 maggio); si sente «troppo sfinito». Partenza per Naumburg.

1882, Maggio‑giugno, Naumburg

Nietzsche a Lou: «Faccia visita agli Overbeck ... Qui a Naumburg non ho fatto finora parola di quanto riguarda Lei e noi ... Quando sono solo pronuncio spesso, molto spesso il Suo nome ‑ e con grandissimo piacere!» (verso il 23 maggio).

Escono gli Idilli di Messina.

A Rée: «Ho assunto un vecchio commerciante che ha fatto bancarotta: scrive per due ore al giorno, mentre mia sorella gli detta il manoscritto [di La gaia scienza] e io ascolto e correggo: l'unico ruolo che posso svolgere in questo momento» (verso il 23 maggio).

A Ida Overbeck: «... come dovrei temere il destino, specie se mi si fa incontro nella figura per me del tutto inattesa di Lou? ‑ Badi che Rée ed io siamo legati alla nostra coraggiosa e nobile amica da pari sentimenti ‑ e che lui e io abbiamo una grandissima fiducia reciproca anche su questo punto ... La signorina Lou verrà da Lei questo martedì pomeriggio [30 maggio] ... Parli pure di me in tutta libertà ... Lei sicuramente sa e indovina che cosa massimamente mi serve per raggiungere la mia meta ‑ e sa anche che io non sono un "uomo d'azione" e che rimango deplorevolmente impari alle mie migliori intenzioni. E inoltre, proprio in vista della suddetta meta, sono un malvagio egoista e l'amico Rée è sotto ogni riguardo un amico migliore di me (cosa che Lou non vuol credere)» (28 maggio).

Sul suo incontro con Lou von Salomé, Ida Overbeck annota nel suo diario: «Ho parlato con la signorina Salomé, quel che mi ero proposta di dire coincideva con le istruzioni che Nietzsche mi aveva fatto arrivare all'ultimo momento per lettera. Per prima cosa mi sono informata circa la sua posizione nei riguardi della famiglia. Materialmente e legalmente, ne dipende del tutto, e per soddisfare la sua voglia di conoscenze e di cultura deve tener conto dei suoi solidi pregiudizi borghesi. Non sembra avere alcuna inclinazione per l'avventura, bensì un alto grado di femminilità e di abnegazione. Ho attirato la sua attenzione sulle difficoltà del compito che intende assumersi ... Ma come sarebbe bello se questa persona così seria superasse ogni ostacolo e godesse della grande considerazione che meriterebbe l'assumersi un simile compito ... E’ sensibile all'ambiguità di Nietzsche, buon per lei. Lui aveva fatto nascere in lei le idee più errate e fantastiche circa il rapporto con sua sorella. Poiché in precedenza egli mi aveva invitato a farle chiarezza anche su questo punto, quella chiarezza che a lui non manca, ma che non ha l'energia e il coraggio di confessarsi in pieno e in ogni momento ‑ così ho fatto, nell'interesse della ragazza e della cosa. Anche qui mi è sembrato che comprendesse subito e con precisione, e pensasse che sia opportuno lasciar fuori la signorina Nietzsche)». (Annotazione del 2 giugno 1882).

Il 28 maggio Nietzsche rivede Heinrich Romundt a Naumburg.

N. a Lou: «Ho ricevuto una lettera di otto pagine dagli Overbeck; esprimeva molto affetto e ammirazione per Lei e molta sollecitudine e preoccupazione per noi due. Non è cosa da poco che anche il buon senso di questi amici bravi e giudiziosi sia favorevole al nostro proposito» (7 giugno). I progetti della «trinità» (Lou, Rée, Nietzsche) per una convivenza a Vienna nell'autunno‑inverno sembrano consolidarsi (soprattutto agli occhi di Nietzsche e di Lou). Il 16 giugno Nietzsche si reca a Berlino nella speranza di trovarvi Lou, la quale però è partita lo stesso giorno per Stibbe (per andare a trovare Paul Rée e la sua famiglia). In questi giorni viene portato a termine «dal più grande asino di tutti gli scrivani» il manoscritto per la stampa della Gaia scienza.

Il violinista Gustav Dannreuther gli manda da Boston una lettera piena di ammirazione.

1882, 25 giugno ‑ 27 agosto, Tautenburg

Nietzsche va in villeggiatura a Tautenburg, «a mezz'ora da Dornburg, dove il vecchio Goethe gustava la sua solitudine» e «in mezzo a bei boschi», e incarica la sorella di invitarvi Lou per il mese di agosto. Già a Naumburg sembra che Nietzsche rompesse il «silenzio» sui progetti della «trinità: «Seriamente, è meglio così. Alla lunga mi sarebbe stato impossibile continuare a tacere; il silenzio era consigliabile nei primissimi tempi, come avevo stabilito anche con Overbeck. Quanto a me, dovevo abituarmi di nuovo un poco ad appartenere alla mia famiglia, dopo i mesi di separazione spirituale. Se avessi parlato subito di un'impresa come il nostro piano viennese, non mi avrebbero capito affatto» si legge in un abbozzo di lettera (a Paul Rée?) dei giorni immediatamente precedenti la partenza per Tautenburg.

A Lou: «Nel frattempo ho raccontato a mia sorella tutto quanto La riguarda ... tutto il mio silenzio è stato inutile, dirà Lei a questo punto? Oggi l'ho analizzato e vi ho scorto, come motivo ultimo: la sfiducia in me stesso. Giacché l'essermi conquistata "una nuova persona" mi ha letteralmente scombussolato ‑ e ciò è dovuto a una eccessiva solitudine e alla rinuncia a ogni amore ed amicizia. Dovevo tacere, perché il parlare di Lei mi avrebbe ogni volta profondamente turbato (come mi è successo dai cari Overbeck). Bene, questo Glielo racconto per farLa ridere. Le mie cose sono sempre umane, troppo umane, e con la mia saggezza cresce anche la mia stoltezza» (27 giugno). Consenso di Lou. Con l'aiuto di Gast, correzione delle bozze di La gaia scienza.

«Lou è figlia di un generale russo e ha vent'anni; è acuta come un'aquila e coraggiosa come un leone, eppure è una fanciulla molto femminile, che forse non avrà vita lunga. La debbo alla signorina von Meysenbug e a Rée. In questo momento è ospite dei Rée, dopo Bayreuth verrà qui a Tautenburg, e in autunno ci trasferiremo insieme a Vienna. Abiteremo nella stessa casa e lavoreremo insieme: è straordinariamente predisposta proprio per il mio modo di pensare ... In conclusione: quali sono state finora le mie più preziose scoperte umane? Lei ‑ poi Rée ‑ poi Lou» (a Gast, 13 luglio). Nietzsche frequenta il musicista Arthur Egidi.

Nietzsche a Naumburg, per preparare la sorella (e Lou) al Parsifal. «Con vero terrore mi sono di nuovo accorto di quanto in verità sia stretta la mia affinità con Wagner» (a Gast, 25 luglio). La sorella di Nietzsche incontra il 24 luglio Lou von Salomé a Lipsia, da dove proseguono per Bayreuth, per il «Festival del Parsifal». Il 1° agosto Elisabeth è di nuovo a Naumburg, e comunica al fratello la sua indignazione morale (e quella di Malwida) per il comportamento di Lou a Bayreuth. Seguono rimostranze epistolari di Nietzsche a Lou, che le respinge (per lettera). Infine Nietzsche le scrive: «Volevo vivere da solo. ‑ Ma poi il caro uccello Lou volò sulla mia strada, e lo credetti un'aquila. E a questo punto desiderai l'aquila vicino a me. Venga per favore, soffro troppo di averLa fatta soffrire. Insieme lo sopporteremo meglio» (4 agosto).

Di ritorno da Bayreuth, Lou incontra il 7 agosto Elisabeth a Jena. Lou reagisce con violenza ai rimproveri di Elisabeth, rivelando tra l'altro che Nietzsche è disposto a un «matrimonio libero». Massima indignazione della sorella, che da questo momento diventa nemica giurata di Lou. Ciò nonostante, le due donne si trovano insieme a Tautenburg. La sorella riferisce a Nietzsche l'incidente di Jena. Discussione di Nietzsche con Lou.

Questa scrive nel suo diario: «Io sapevo che quando ci saremmo frequentati, cosa che inizialmente, nel turbine del risentimento, evitammo entrambi di fare, ci saremmo ben presto ritrovati, al di là di ogni meschino pettegolezzo, nelle nostre nature profondamente affini ... E così è stato ... Egli trae un tale piacere dalla conversazione da confessarmi che perfino durante il nostro primo litigio qui, al mio arrivo, pur avendo in cuore una grande tristezza, non aveva potuto reprimere una concomitante sensazione di piacere per il mio modo di ribattere ... Ho un'enorme fiducia nella sua capacità d'insegnamento. Ci capiamo così bene. Ma se sia un bene che lui trascorra tutta la giornata, dalla mattina alla sera, a parlare con me, quindi senza lavorare oggi gliel'ho detto, lui ha risposto, con un cenno del capo: "Mi capita così di rado, e ne gioisco come un bambino". La sera stessa però mi disse: "Non devo vivere a lungo accanto a Lei". Ci sovviene spesso il ricordo del nostro periodo italiano ... "monte sacro - mi disse -, il sogno più delizioso della mia vita lo debbo a Lei". Insieme siamo molto allegri, ridiamo molto ... Sono felice che dal suo volto sia scomparsa quell'espressione angosciata che mi faceva così male e che i suoi occhi siano tornati a brillare e a risplendere» (14 agosto).

«In questo siamo talmente simili nel pensare e nel sentire da toglierci letteralmente i pensieri e le parole di bocca. In queste tre settimane ci stiamo letteralmente sfinendo a furia di parlare, ed è singolare che ora d'un tratto egli riesca a trascorrere circa dieci ore al giorno chiacchierando ... E strano come nelle nostre conversazioni finiamo involontariamente per sfiorare quegli abissi, quei luoghi di vertigine, dove ci siamo talvolta arrampicati da soli per guardare nel profondo. Abbiamo sempre scelto i sentieri dei camosci, e se qualcuno fosse stato a sentirci avrebbe creduto che fossero due demoni a conversare tra di loro» (18 agosto).

Si confronti al riguardo la posteriore osservazione (1913) di Lou a proposito della compassione e della crudeltà: «In quanto le persone crudeli sono anche sempre masochiste, il tutto è connesso con una certa bisessualità. E c'è qui un senso profondo ‑ La prima volta che discussi questo argomento fu con Nietzsche (questo sadomasochista verso se stesso). E so che dopo non avevamo più il coraggio di guardarci in faccia» (Lou Andreas‑Salomé, In der Schule bei Freud, a cura di Ernst Pfeiffer, Zurich, 1958, pp. 155 sg.).

Elisabeth si sente messa da parte ed è per di più indignata per la «totale immoralità» di Lou, che le appare come la «filosofia personificata » del fratello. Lou: «Siamo del tutto vicini? No, nonostante tutto no. Ci separa, si insinua fra di noi come un'ombra di quelle supposizioni circa i miei sentimenti che fino a poche settimane fa colmavano Nietzsche di felicità. E in qualche profondo recesso del nostro essere siamo lontani mondi interi l'uno dall'altro. ‑ Nietzsche cela in sé, come una vecchia rocca, delle oscure segrete, dei sotterranei nascosti che non si notano a una conoscenza superficiale, ma che pure possono contenere ciò che in lui c'è di più vero. E’ strano, di recente mi ha colto con improvvisa violenza il pensiero che forse un giorno potremmo fronteggiarci come nemici» (annotazione di diario del 18 agosto).

II 20 agosto Nietzsche riceve i primi esemplari stampati di La gaia scienza. Dopo Monaco (che aveva preso il posto di Vienna) ora è Parigi la sede dei progetti invernali della «trinità». Il 26 agosto Lou si congeda da Tautenburg. Il giorno seguente Nietzsche parte per Naumburg; la sorella rimane a Tautenburg perché la madre non veda il suo affanno e i suoi «occhi sciupati dal pianto»; Nietzsche dovrà «raccontare di persona ogni cosa alla mamma».

1882, 27 agosto ‑ 7 settembre, Naumburg

Da Naumburg Nietzsche compie alcuni passi per l'imminente trasferimento con Lou e Rée (e la signora Rée) a Parigi. «Tra due o tre giorni ... si parte» scrive ai primi di settembre alla sorella; di passaggio per Francoforte intende andare a trovare il suo amico medico Otto Eiser. Ma il trasferimento della «trinità» a Parigi viene apparentemente (e per motivi ignoti) rimandato.

Lettera di riconciliazione a Elisabeth a Tautenburg: «Ho appreso con preoccupazione che tu soffri ancora per gli effetti di quelle scene che ti avrei tanto volentieri risparmiato. Ma tieni per fermo questo punto di vista: per l'eccitazione di quelle scene è venuto alla luce quel che altrimenti sarebbe forse rimasto a lungo oscuro: e cioè che Lou aveva nei miei confronti un'opinione peggiore e una certa diffidenza; e se considero più attentamente le circostanze della nostra conoscenza, forse ne aveva ben diritto (compreso l'effetto di alcune espressioni incaute dell'amico Rée). Ora però pensa sicuramente meglio di me ‑ e questa è la cosa principale; nevvero, mia cara sorella? Per il resto, pensando al futuro, mi dispiacerebbe assai dover ritenere che tu non abbia gli stessi miei sentimenti rispetto a Lou. Noi abbiamo una tale affinità di talenti e di propositi che un giorno i nostri nomi dovranno essere nominati insieme; e ogni oltraggio che la colpirà, colpirà prima me ... Ti ringrazio ancora di cuore per tutta la bontà che mi hai dimostrato quest'estate ‑ e riconosco pienamente il tuo affetto di sorella anche nelle cose in cui non potevi sentire come me. Sì, chi può aver a che fare senza pericolo con un filosofo antimorale come me! Due cose mi proibisce assolutamente il mio modo di pensare: 1) Il pentimento, 2) l'indignazione morale. Facciamo la pace, caro Lama!».

Nietzsche mette in musica la Preghiera alla vita di Lou, adattandola alla musica del suo Inno all'amicizia (1873‑74) (in seguito Inno alla vita). Lite della madre con Nietzsche: «Perché Lieschen non scrive e non viene? sono sicuro che la cara ragazza si angustia per questa persona che vi si è messa alle costole» (secondo quanto racconta Elisabeth). La madre è altresì indignata per la fotografia di Lucerna con Rée e Nietzsche aggiogati al carro e Lou con la frusta, e rifiuta ‑ per via di questa foto ‑ di ricevere la giovane in casa sua (sono parole di Elisabeth). Il litigio con la madre giunge al punto che essa lo chiama «un'onta alla tomba di suo padre». In seguito a ciò, il 7 settembre, Nietzsche lascia Naumburg.

1882, dal 7 settembre, Lipsia

Nietzsche a Lipsia, «per conoscere certi libri prima di ripartire». A proposito di Lou: «La cosa più utile di quest'estate sono state le mie conversazioni con Lou. Le nostre intelligenze e i nostri gusti sono profondamente affini ‑ e d'altra parte vi sono tanti contrasti che noi siamo l'uno per l'altro i più istruttivi oggetti e soggetti di osservazione. Finora non ho conosciuto nessuno che sapesse desumere dalle proprie esperienze una tale quantità di cognizioni oggettive, nessuno che sapesse trarre tanto profitto da tutto ciò che ha appreso. Ieri Rée mi ha scritto: «A Tautenburg Lou è decisamente cresciuta di alcuni pollici» ‑ forse sono cresciuto anch'io. Vorrei sapere se è mai esistita una franchezza filosofica come quella che esiste tra di noi» (a Overbeck, poco prima della metà di settembre).

A Rée: 'Frattanto mia sorella ha rivolto con forza verso di me tutta l'astiosità della sua natura, che abitualmente sfoga su sua madre, e ha formalmente rotto i rapporti con me in una lettera a mia madre, per ripugnanza verso la mia filosofia e "perché io amo il male, lei invece il bene" e simili sciocchezze. Quanto a me, mi ha ricoperto di scherno e derisione ‑ ora, la verità è che per tutta la vita io sono stato dolce e paziente con lei, come per l'appunto devo esserlo nei confronti di questo sesso: e la cosa l'ha forse viziata» (probabilmente 15 settembre).

La sorella mette in allarme gli amici e i conoscenti perché non venga arrecata «una grossolana offesa a ogni purezza morale». In ciò viene appoggiata da Maiwida von Meysenbug, che così le scrive da Le Havre: «Vada per la Sua strada, cerchi di plasmare il Suo ideale traendolo da se stessa, di svelare l'immagine divina che è nel Suo cuore e, liberata dai dogmi divenuti privi di senso, dimostrare con splendide azioni di misericordia e di sacro amore che anche al di fuori della Chiesa è possibile un'esistenza etica, molto discosta da quella ripugnante visione del mondo professata dalla trinità che ci sta vicino. E’ stata questa visione del mondo che mi ha a poco a poco allontanata sempre più da Rée. Con dolore ho visto anche Suo fratello pendere da questo lato ... In Lou avevo trovato la tendenza del tutto opposta, che mi aveva tanto legata a lei. Ma quando venne Rée e purtroppo ci tenne delle conversazioni sul suo libro, d'improvviso quest'idea prese fuoco anche in lei, e come l'influsso di Rée è stato rovinoso per Suo fratello, così lo è stato anche per Lou » (15 settembre).

Jacob Burckhardt risponde con una lettera cortese e per Nietzsche assai importante all'invio di La gaia scienza (13 settembre 1882).

1882, novembre‑dicembre, Rapallo

Dopo alcuni giorni passati a Santa Margherita in una «camera gelida», Nietzsche si trasferisce a Rapallo: «Il mio regno si estende adesso da Portofino a Zoagli; io abito al centro, cioè a Rapallo, ma le mie passeggiate mi conducono ogni giorno a detti confini del mio regno. Il monte principale di questa zona, a cui si ascende dalla mia abitazione, si chiama Monte Allegro; un buon omen, io spero» (a Gast, 3 dicembre).

La salute di Nietzsche nettamente peggiorata in questo periodo: «Ormai sono tre anni di seguito che, quasi nello stesso periodo, credo alla mia "fine di tutto"!» (a Overbeck).

Nel mese di dicembre grave crisi ‑ solo lacunosamente documentata dal materiale epistolare pervenutoci ‑ nei rapporti con Lou von Salomé e Paul Rée: profonda depressione di Nietzsche, idee di suicidio, uso eccessivo di narcotici.

Heinrich von Stein gli invia, come risposta alla Gaia scienza, le bozze della sua opera (di eroi e il mondo, scambio di lettere. A Hans von Bülow: «... il mio mutato modo di pensare e di sentire, che da sei anni a questa parte io ho espresso anche nei miei scritti, mi ha conservato in vita e quasi fatto sano. Che mi importa, se i miei amici affermano che la mia attuale "libertà di spirito" è una decisione eccentrica, tenuta ferma coi denti e strappata e imposta alle mie inclinazioni? Sia pure, questa sarà una "seconda natura": ma io dimostrerò che solo attraverso questa seconda natura sono entrato in possesso della mia prima natura».

Nietzsche interrompe i rapporti epistolari con la madre: causa di ciò il dissenso su Lou, che aveva già portato alla rottura con la sorella Elisabeth. Quest'ultima cerca indirettamente con lunghe e ridicole lettere agli amici di Nietzsche ([da Overbeck e Peter Gast) di intervenire ancora nella vita del fratello. «Questo ultimo boccone di vita è stato il più duro che io abbia finora dovuto masticare ed è ancora possibile che ne rimanga soffocato. o sofferto per i ricordi infamanti e tormentosi di questa estate come per una demenza… Vi è in essi un dissidio di affetti opposti, che non riescvo a dominare… Se non invento l’espediente alchimistico di ricavare l’oro anche da questo fango, sono perduto», così scrive Nietzsche a Overbeck il giorno di Nartale.»

1883, gennaio ‑ febbraio, Rapallo

In seguito a «10 giorni di gennaio assolutamente sereni e freschi» Nietzsche scrive Così parlò Zarathustra (quella che poi sarà la «prima parte).

Malwida von Meysenbug, che in questo periodo corrisponde con Elisabeth Nietzsche, invita Friedrich a Roma con la segreta intenzione di riconciliare fratello e sorella. Esitazione di Nietzsche, che però finisce per restare in Liguria.

A Genova, il 14 febbraio ‑ dove era probabilmente per l'invio del manoscritto all'editore Schmeitzner ‑, Nietzsche apprende della morte di Richard Wagner, avvenuta il giorno prima. Scrive a Cosima Wag.ner. Poi, pochi giorni dopo, a Malwida von Meysenbug: «... va sempre peggio, e adesso, soprattutto dopo la morte di Wagner, malissimo ... Questo significa dunque: non vengo a Roma.

«La morte di Wagner mi ha tremendamente prostrato; ed è vero che io sono di nuovo fuor dal letto, ma non mi sono per nulla ripreso dalle conseguenze. ‑ Tuttavia credo che, alla lunga, questo evento sia per me un sollievo. È stato duro, molto duro, dover essere per sei anni avversario di qualcuno che si è così venerato e amato come io ho amato Wagner; sì, e dovere persino, quale avversario, essere condannato al silenzio ‑ per la venerazione che l'uomo nella sua totalità merita. Wagner mi ha offeso mortalmente ‑ a Lei voglio pur dirlo! ‑, il suo lento e strisciante regredire verso il cristianesimo e la Chiesa, io l'ho sentito come un affronto personale: tutta la mia giovinezza e i suoi orientamenti mi parvero contaminati per il fatto stesso di aver adorato uno spirito capace di un simile passo.

«A sentire ciò così fortemente sono spinto da mete e compiti di cui non parlo.

«Adesso vedo quel passo come il passo di Wagner che diventa vecchio; è difficile morire al momento giusto.

«Oh, se egli fosse vissuto più a lungo, che cosa mai sarebbe ancora potuto nascere tra di noi! Ho delle frecce terribili al mio arco, e Wagner apparteneva a quel genere di persone che si possono uccidere con le parole. " Questo è stato di gran lunga l’inverno più duro e tormentato della mia vita e il mio dolore ha raggiunto abissi di straordinaria profondità. C’è stata per me una qualche grande necessità di essere una volta martoriato per vedere se quello che è il mio fine è in grado di farmi vivere e trattenermi in vita. La morte di Wagner ha prodotto entro questi sentimenti un tuono cupo e profondo; ma forse adesso il mio temporale si avvia verso la sua fine ... Ho scritto a Cosima. Lo approverete?.»

II 23 febbraio Nietzsche si trasferisce a Genova.

1883, 23 febbraio ‑ 3 maggio, Genova

Rapporti col musicista August Bungert. Paul Deussen gli invia la sua opera sulla filosofia Vedânta: «l'espressione classica del modo di pensare più lontano dal mio» (a Deussen, 16 marzo). Non permette a Rée di dedicargli la Nascita della coscienza (pubblicata nel 1885). Lo stato d'animo e anche la salute di Nietzsche permangono cattivi: «...io non comprendo più per qual ragione dovrei vivere anche solo mezzo anno di più, tutto è noioso doloroso dégoütant» (a Overbeck, 24 marzo).

Prima «professione di fede» di Peter Gast, in occasione della lettura delle bozze di Zarathustra: «A questo libro si deve augurare la diffusione della Bibbia, il suo prestigio canonico, tutta la sua serie di commenti, sulla quale si fonda in parte il suo prestigio. Ma ahimè ‑ quanto tempo! Mi rende già triste il sapere che il prossimo passaggio di Venere avverrà il 2 giugno 2004; come sarei triste se venissi a sapere quando il Suo libro avrà lo stesso prestigio e la stessa diffusione della Bibbia!» (a Nietzsche, 2 aprile); Nietzsche: «... nel leggere la Sua ultima lettera sono stato còlto da un brivido. Posto che Lei abbia ragione ‑ allora la mia vita non sarebbe fallita? E meno che mai proprio ora, che io lo avevo creduto più che mai?» (a Gast, 6 aprile).

A Overbeck: «Il tempo è magnifico, la mia salute e il mio coraggio sono in continua crescita... Vi sono molti periodi angosciosi per me, che mi è difficile superare; allora dubito anche del valore nelle mie riflessioni e decisioni. Ma, appena il tempo e la salute tornano sereni, confesso sempre più a me stesso che, nonostante una vita estremamente dolorosa, mi dirigo verso una meta, per la quale vale la pena vivere una vita dura e difficile» (19 aprile). Il miglioramento fisico e morale induce Nietzsche a riprendere i rapporti con la madre e ad andare a Roma per incontrarsi con la sorella.

1883, 4 maggio ‑ 16 giugno, Roma

Conciliazione con la sorella. «Trascorro molto tempo in allegra compagnia; ma non appena sono solo, mi sento sconvolto come non mai nella mia vita» (a Gast, 20 maggio). Abita presso il pittore svizzero Max Muller, in piazza Barberini.

1883, 18 giugno ‑ settembre, Sils‑Maria.

Viaggio verso il nord con la sorella. Nietzsche per la seconda volta a Sils‑Maria. In luglio stesura del secondo Zarathustra. Lavora a una Morale per moralisti. Istigato dalla sorella con presunte rivelazioni sul comportamento di Lou e Rée nei suoi riguardi, Nietzsche rompe definitivamente i rapporti con Rée e con Lou. La documentazione su questa rottura è, essa pure, lacunosa: si sono conservati solo abbozzi di lettere assai violente di Nietzsche a Paul Rée e a suo fratello Georg, nonché alla madre di Lou.

Il bilancio di tutto l'affare è tratto da Nietzsche in una lettera a Ida Overbeck (senza data, ma scritta verso la fine d'agosto): «Certamente non mi sono lamentato con Lei su mia sorella, bensì sulla fatalità per cui tutto quanto ella ha fatto in questa storia ‑ e invero per salvare e ristabilire il mio onore (compresa beninteso la propria soddisfazione) ‑ si rivolge contro di me ... E ora ancora una parola sulla signorina Salomé. A parte la luce idealistica in cui mi fu presentata da Malwida von Meysenbugi ‑ cioè come una martire della conoscenza quasi fino dalla fanciullezza, anzi come un'eroina più ancora che una martire ‑ ella è e rimane per me una natura di prim'ordine, che è eterna disgrazia vedere così sciupata. Secondo l'energia della sua volontà e l'originalità del suo spirito ella era fatta per qualcosa di grande: certo, con la sua moralità effettuale, il carcere o il manicomio potrebbero essere i luoghi più adatti per lei. A me ella manca, persino nelle sue cattive qualità: noi eravamo così diversi, da poter trarre sempre qualcosa di utile dai nostri colloqui, non ho trovato nessuno così libero da pregiudizi, così intelligente e così preparato per il mio genere di problemi. Da allora è come se io sia stato condannato al silenzio o a una sorta di ipocrisia umanitaria nei rapporti con tutti gli uomini».

Un progetto di tornare a insegnare, all'università di Lipsia, è annullato sul nascere dalla informazione confidenziale del rettore (e amico di Nietzsche) Max Heinze, secondo il quale la facoltà non oserebbe proporlo al ministero per la sua posizione verso il cristianesimo (seconda metà d'agosto).

1883, settembre ‑ primi d'ottobre, Naumburg

II settembre Nietzsche parte per Naumburg, dove si trattiene circa cinque settimane; nuovi contrasti coi familiari. Fidanzamento di Elisabeth Nietzsche col noto antisemita Bernhard Förster.

1883, ottobre ‑ fine novembre, Basilea, Genova, La Spezia, Genova

Ai primi d'ottobre, Nietzsche lascia Naumburg, si ferma tre giorni a Basilea presso i coniugi Overbeck; quindi riparte per Genova. Da qui, si reca a La Spezia nella speranza di incontrarvi la Meysenbug, indi torna a Genova. Salute cattiva. «Non vivere in Germania e non vivere insieme ai miei è per me altrettanto essenziale che il martirio del mangiar poco» (a Overbeck).

1883, fine novembre ‑ dicembre, Villafranca, Nizza

Dopo una settimana circa trascorsa a Villafranca, Nietzsche si stabilisce a Nizza (dove d'ora in poi tornerà tutti gli anni fino all'inverno 1887‑1888).

Prime visite di Joseph Paneth, giovane scienziato viennese (amico intimo di Freud: l'«amico Giuseppe» dell'interpretazione dei sogni).

Lettere di Paul Lanzky, da Vallombrosa, il primo che si rivolga a Nietzsche chiamandolo «Venerato Maestro!» (a Overbeck, 26 dicembre).

«Malato, malato, malato! A che serve il più assennato dei modi di vita, se a tutti gli istanti la veemenza del sentimento interviene come un fulmine e mette sottosopra tutte le funzioni del corpo (credo, in particolare, che muti la circolazione del sangue)» (a Overbeck, nella stessa lettera).

1884, gennaio ‑ 20 aprile, Nizza

In gennaio termina la composizione del terzo Zarathustra, che egli considera come la conclusione di tutta l'opera.

Gast a Nietzsche (dopo aver letto le prime pagine della terza parte di Così parlò Zarathustra): «Questo Zarathustra! Al leggerlo si ha quasi la sensazione come se da esso in poi si dovesse datare di nuovo il tempo. Un giorno Lei dovrà essere venerato ancor più dei fondatori delle religioni asiatiche, speriamo in modo meno asiatico!».

Nietzsche a Overbeck: «L'inizio della sua lettera [di Gast] parla del mio Zarathustra in un modo che ti inquieterà più che tranquillizzarti. Cielo! chi sa, che cosa mi incombe e la forza di cui ho bisogno per sopportare me stesso! Non so, come mi venga questa idea ma è possibile che a me per la prima volta sia venuto il pensiero che fende in due metà la storia dell'umanità. Questo Zarathustra non è altro che la prefazione, il vestibolo ‑ ho dovuto farmi coraggio da solo, perché da ogni parte mi veniva solo scoramento: coraggio per portare quel pensiero! Giacché sono ancora molto lontano dal poterlo esprimere e rappresentare. Se esso è vero o piuttosto: se viene creduto come vero ‑ allora cambierà e si capovolgerà tutto, e tutti i valori del passato saranno svalutati» (l0 marzo).

Dopo ripetute visite e colloqui, Paneth si congeda da Nietzsche.

Nuova rottura di Nietzsche con la sorella a causa del «maledetto antisemitismo» (a Overbeck, 2 aprile).

Visita di Resa von Schirnhofer, una studentessa austriaca, inviatagli da Malwida von Meysenbug.

1884, 21 aprile ‑ 12 giugno, Venezia

A Venezia con Peter Gast. «Io voglio tanto da me, che sono ingrato verso le cose migliori che ho già fatto; e se non riuscirò a far sì che interi millenni facciano i loro voti supremi nel mio nome, ai miei occhi non avrò raggiunto nulla» (a Overbeck, 21 maggio). «Chissà quante generazioni dovranno trascorrere per produrre alcune persone che riescano a sentire dentro di sé ciò che io ho fatto! E anche allora mi terrorizza il pensiero di tutti coloro che, ingiustificatamente e del tutto impropriamente, si richiameranno alla mia autorità. Ma questo è il tormento di ogni grande maestro dell'umanità: egli sa che, in date circostanze del tutto accidentali, può diventare con la stessa facilità una sventura o una benedizione per l'umanità. Quanto a me, voglio fare di tutto almeno per non offrire il destro a equivoci troppo grossolani; e, ora che mi sono costruito questo vestibolo della mia filosofia, devo di nuovo mettermi al lavoro e non stancarmi finché anche l'edificio principale non stia pronto davanti a me» (a Malwida von Meysenbug, giugno: parti di questa lettera hanno servito - come ha dimostrato Karl Schkectha - a una falsificazione di Elisabet Förster Nietzsche).

1884, giugno-luglio, Basilea, Val Piora, Zurigo

Dalla metà di giugno al 2 luglio Nietzsche è a Basilea, ospite degli Overbeck. «Basilea, o piuttosto il mio tentativo di incontrarmi al vecchio modo con i basileesi e con l'università mi ha esaurito profondamente. Recitare una simile parte, così mascherato, costa ormai troppo caro al mio orgoglio» (a Overbeck). Dopo alcuni giorni passati in Val Piora presso Airolo, dal 12 al 15 luglio a Zurigo. Visita di Resa von Schirnhofer, conoscenza con Meta von Salis.

1884, 16 luglio ‑ 25 settembre, Sils‑Maria

Terzo soggiorno di Nietzsche a Sils‑Maria. «Io sto immerso fino al collo nei miei problemi; la mia teoria, secondo cui il mondo del bene e del male è un mondo solo apparente e prospettivistico, è una tale innovazione che qualche volta ne rimango totalmente sbalordito... Ci dovrebbe essere qualcuno che, come si dice, "vivesse" per me, allora, caro amico, molto sarebbe risparmiato anche a te. Le sere in cui, tutto solo, siedo nella mia stanzetta angusta e bassa, sono bocconi duri da masticare» (a Overbeck, 25 luglio). Dal 26 al 28 agosto visita di Heinrich von Stein.

1884, fine settembre ‑ fine ottobre, Zurigo

A Zurigo, Nietzsche si incontra e riconcilia con la sorella. Conoscenza personale con Gottfried Keller. Friedrich Hegar esegue con la sua orchestra per Nietzsche, come unico ascoltatore, l'ouverture del Leone di Venezia, l'opera di Peter Gast. Vari tentativi poetici di Nietzsche: «Ho la testa piena delle poesie più sfrenate che siano mai passate per la testa di un lirico» (a Peter Gast, 30 settembre). Conoscenza di Helene Druscowicz. Morte di Karl Hillebrand: l'unico che finora abbia fatto qualcosa per rendermi noto» (alla sorella, 30 ottobre).

1884, novembre‑dicembre, Mentone, Nizza

Dopo aver trascorso il mese di novembre a Mentone, Nietzsche è di nuovo a Nizza. Paul Lanzky abita nella stessa pensione di Nietzsche.

1885, gennaio - primi aprile, Nizza

Frutto dell’inverno nizzardo sarà la quarta parte di Zarathustra (in realtà concepito in un primo tempo come prima parte di una nuova opera: Meriggio e eternità). Nietzsche ha rotto da circa un anno con Schmeitzner, che è rimasto suo debitore; si trova perciò in difficoltà finanziarie e chiede un prestito a Gersdorff per pubblicare la sua nuova opera. Questi non è in grado di aiutarlo. Tra la metà di marzo e la metà di aprile, fa stampare 40 esemplari a sue spese della «quarta e ultima parte» di Così parlò Zarathustra.

1885, gennaio ‑ primi d'aprile, Nizza

Nietzsche deluso per la fredda accoglienza riservata da Hemrich von Stein alla poesia Da alti monti, che egli gli aveva inviato. «E difficile arrivare a sapere chi io sia; aspettiamo un centinaio d'anni: forse verrà uno psicologo geniale, che porterà alla luce, coi suoi scavi, Friedrich Nietzsche» (abbozzo di lettera a Stein). Rapporti col poeta tedesco Paul Lanzky, proprietario di un albergo a Vallombrosa presso Firenze.

1885, 10 aprile ‑ 6 giugno, Venezia

A Venezia con Peter Gast. Il 22 maggio Elisabeth Nietzsche sposa Bernhard Förster, noto antisemita.

1885, 7 giugno ‑ primi di settembre, Sils‑Maria

Nel mese di giugno a Sils‑Maria detta a Louise Röder‑Wiederhold un certo numero di aforismi (che in gran parte passeranno in Al di là del bene e del male). Piani di rielaborazione di Umano, troppo umano e d'una nuova inattuale (su Wagner). Rapporti con la signora Mansuroff «allieva di Chopin» e con la signora Fynn e sua figlia, entrambe di nome Emily: <Due inglesi, madre e figlia, e una vecchia dama di corte russa si occupano in modo del tutto speciale di me, un po' come delle buone zie»,

1885, metà settembre ‑fine ottobre, Naumburg

Ultimo incontro con la sorella a Naumburg. Sulla strada tra Naumburg e Kösen si incontra con Heinrich von Stein. Il soggiorno a Naumhurg è interrotto da visite a Lipsia. Legge il romanzo di Lou von Salomé, Im Kampf um Gott, e vi trova «cento echi dei colloqui di Tautenburg».

1885, primi di novembre - meta novembre, Monaco, Firenze

A Monaco da Reinhard voti Seydlitz. A Firenze, per tentare un soggiorno a Vallombrosa; per l'occasione, ad Arcetri, fa la conoscenza di un astronomo tedesco, Lebcrecht Teinpel, «un vecchio dai capelli candidi come la neve che recitava con entusiasmo interi passi da Umano, troppo umano…»

metà novembre 1885 ‑ maggio 1886, Nizza

Fallito il tentativo fiorentino, torna a Nizza, dove lavora intensamente alla continuazione e rielaborazione di Umano, troppo umano, che diventa continuazione di Aurora e infine: Al di là del bene e del male. Ai primi del 886 Elisabeth Förster‑Nietzsche parte per il Paraguay, insieme con il marito. Vari tentativi di trovare un editore rimangono senza esito.

1886, primi di maggio ‑ fine giugno, Venezia, Monaco, Naumburg, Lipsia

Per una settimana è a Venezia nell'alloggio di Peter Gast (che è ad Annaberg). Passando per Monaco, torna a Naumburg dalla madre: «Venezia è per me intollerabile. Voglio partire di (lui per venire da te. Questa volta tuo figlio ha davvero bisogno di farsi curare da te.» Da Naumburg a Lipsia, dove incontra per l'ultima volta Erwin Rohde: «Un'atmosfera indescrivibile di estraneità, qualcosa per me di assolutamente sinistro lo circondava. Vi era in lui qualcosa che non gli conoscevo, e ‑ ancora ‑ non c'era più molto di ciò che lo aveva contraddistinto in passato. Come se venisse da una contrada dove nessun altro abita …» (Rohde a Overbeck sul suo incontro con Nietzsche).

1886, fine giugno ‑ fine settembre, Coira, Sils‑Maria

Dopo un breve soggiorno a Coira, Nietzsche trascorre l'estate a Sils‑Maria. La stampa di Al di là del bene e del male lo occupa sino alla fine di luglio (per la lettura delle bozze lo aiuta, come sempre, Gast). Conoscenza con Helen Zimmern. A Gast: «Comico! Si ha un bel difendersi contro l'emancipazione femminile: di nuovo è giunto sino a me un esemplare tipico di donna letterata, miss Helen Zimmern (che ha fatto conoscere Schopenhauer agli Inglesi) ‑ credo persino che abbia tradotto Schopenhauer come educatore. Naturalmente ebrea: è straordinario, in che misura questa razza tenga ora nelle sue mani la "spiritualità" europea (oggi mi ha intrattenuto lungamente sulla sua razza)» (5 luglio).

Dopo prolungate trattative con Schmeitzner, Fritzsch riesce a ricomprare le rimanenze degli scritti di Nietzsche (5 agosto).

Esce Al di là del bene e del male. A Overbeck: «Il nuovo libro, un risultato che da lontano sembrava irraggiungibile, è ora finito; la richiesta di mandartene un esemplare a Basilea è già partita da qualche giorno. Ti prego ora di una cosa, vecchio amico: leggilo, dal principio alla fine, non arrabbiai‑ti e non allontanai‑ti da me ‑ "raccogli tutte le forze", tutte le forze della tua benevolenza per me, della tua benevolenza paziente e cento volte provata ‑ se il libro ti sembra insopportabile, tuttavia forse non lo saranno cento dettagli di esso! Forse esso fornirà inoltre un paio di illuminazioni per il mio Zarathustra: questo è un libro incomprensibile per il fatto che risale a pure esperienze interiori, che io non divido con nessuno. Se potessi darti un'idea del mio sentimento di solitudine! Né tra i vivi né tra i morti trovo qualcuno con cui possa sentirmi affine. Ciò è indescrivibilmente atroce; e solo l'esercizio nel sopportare questo sentimento e un suo graduale sviluppo sin da quando ero bambino mi rende comprensibile ii fatto che io non sia ancora perito per questo. Del resto il compito per cui vivo sta chiaro di fronte a me ‑ come un factum di indescrivibile tristezza, ma trasfigurato dalla coscienza che in questo c'è grandezza, se mai si è accompagnata grandezza al compito di un mortale» (5 agosto).

Nietzsche manda a Fritzsch la Prefazione al primo volume di Umano, troppo umano e la relativa poesia finale (16 agosto). Inoltre Fritzsch mette in vendita le prime tre parti di Così parlò Zarathustra, legate assieme. II 29 agosto Nietzsche manda a Fritzsch il «Tentativo di autocritica», per una nuova edizione della Nascita della tragedia. A Fritzsch: «Questo "tentativo", assieme alla Prefazione per Umano, troppo umano, fornisce una vera illuminazione su di me ‑ e la migliore preparazione per il mio figlio temerario Zarathustra» (29 agosto).

J.V. Widmann recensisce Al di là del bene e del male nel «Bund» di Berna (1617 settembre): «Quelle cariche di dinamite» si dice nella recensione «che furono usate per costruire la ferrovia del Gottardo, erano segnalate da una bandiera nera, per indicare un pericolo di morte. E’ soltanto in questo senso che parliamo del nuovo libro del filosofo Nietzsche come di un libro pericoloso. In questa designazione non c'è ombra di biasimo verso l'autore e la sua opera, così come quella bandiera nera non voleva biasimare quella dinamite ... Nietzsche è il primo che conosca una via di scampo, ma è una via così paurosa che davvero ci si spaventa quando lo si vede percorrere il suo sentiero solitario, sinora mai calpestato!...». Frattanto è pronta anche la Prefazione al secondo volume di Umano, troppo umano.

Alla madre: «Il cielo abbia pietà dell'intelligenza europea, posto che si voglia allontanarne l'intelligenza ebraica! Mi si è raccontato di un giovane matematico di Pontresina, che ha perduto la quiete notturna per l'eccitazione e l'entusiasmo suscitati in lui dal mio ultimo libro; quando io chiesi maggiori dettagli, risultò trattarsi ancora una volta di un ebreo (un tedesco non si fa disturbare così facilmente nel sonno)» (19 settembre).

Franz Liszt era morto a Bayreuth 3! luglio; Nietzsche scrive in proposito a Malwida von Meysenbug: «Così il vecchio Liszt, che si intendeva di vita e di morte, si è fatto seppellire, diciamo così, nella causa wagneriana e nel suo mondo, come se vi appartenesse inscindibilmente e irrimediabilmente. Ne sono desolato per l'anima di Cosima: è una falsità in più sul conto di Wagner, uno di quegli equivoci quasi invincibili, tra cui oggi la gloria di Wagner cresce e mette troppe foglie. A giudicare da quello che ho sinora imparato sui wagneriani, l'odierno wagnerismo mi sembra avvicinarsi senza accorgersene a Roma, il che interiormente è la stessa cosa di ciò che fa Bismarck dal di fuori» (24 settembre).

Verso la fine di settembre Nietzsche lascia Sils‑Maria diretto a Genova.

1886, ottobre, Genova, Ruta Ligure

Nietzsche si trattiene a Ruta assieme a Paul Lanzky (con escursioni a Genova e nei paesi vicini della costa ligure). Su Ruta: «A sinistra il golfo di Genova sino al faro; sotto la finestra e verso le montagne tutto è verde, scuro, rallegrante per l'occhio. L'Albergo Italia è pulito e piacevolmente arredato: la cucina è orrenda: non ho ancora potuto vedere un boccone decente di carne. Tanto più apprezzabile è l'aria pura e non snervante, come pure le passeggiate in alto tra i due mari, una foresta di pini di una rigogliosità quasi tropicale. Abbiamo già acceso tre volte grandi fuochi: non c'è nulla di più bello che veder divampare le fiamme contro il cielo puro. C'è una solitudine come su di un'isola dell'arcipelago greco; all'intorno innumerevoli catene di montagne» (a Emily Finn, 2 ottobre).

Risposta reticente di Burckhardt all'invio di Al di là del bene e del male. A Overbeck: «La lettera di Burckhardt, giunta da poco, mi ha rattristato, sebbene fosse piena della più alta considerazione per me. Ma ora che cosa m'importa di questo? Volevo sentire "di questo ho bisogno! mi ha fatto ammutolire!". Solo in questo senso, mio vecchio amico Overbeck, soffro della mia "solitudine"...» (12 ottobre).

Nietzsche lavora alle Prefazioni per le nuove edizioni di Aurora e La gaia scienza.

fine ottobre 1886 ‑ inizio aprile 1887, Nizza

Verso il 22 ottobre Nietzsche è di nuovo a Nizza. Lavora al quinto libro della Gaia scienza.

A Fritzšch: «Ecco dunque, prima della fine dell'anno avrò finito tutto ciò che mi ero prefisso di fare per il bene dei miei libri precedenti. L'ultima cosa che Le invio come manoscritto ‑ è la parte finale (quinta parte) della Gaia scienza, che era progettata sin dal principio e che allora non fu completata in conseguenza di una fatale debolezza di salute» (fine dicembre i886).

A Overbeck: «Splendida lettera di Henri [sic] Taine, che mi prende tanto sul serio quanto posso desiderarlo; ha una cultura universale; i passi che segnala sono una prova di quanto bene egli capisca. Del resto io sono per lui "infinimeni suggestif", e per quanto riguarda il mio giudizio complessivo sui popoli europei e le loro forze, è del tutto incantato e promette di rivedere di nuovo questi punti. Egli fa parte dei miei tre lettori che leggono tra le righe» (29 ottobre).

Sulla «Zürcher Zeitung», H. Welti recensisce Al dl là del bene e del male. Lettura del commento di Simplicio a Epitteto: «in esso viene messo chiaramente innanzi agli occhi l'intero schema filosofico nel quale si è iscritto il cristianesimo ... La falsificazione di tutto ciò che è reale attraverso la morale risulta qui in piena luce; pietosa psicologia; il filosofo è ridotto a "parroco di campagna". E di tutto questo è colpevole Platone: egli resta il più grande malheur d'Europa!» (a Overbeck, 9 gennaio 1887).

A Gast Nietzsche scrive, a proposito delle sue meditazioni in questo periodo: «Attacco generale contro il causalismo di tutta la filosofia passata» (21 gennaio). A Montecarlo ascolta per la prima volta il preludio del Parisfal: «Wagner ha composto forse qualcosa di più bello?» (a Gast, nella stessa lettera).

Nietzsche legge Renan, Sybel, Montalembert, e scopre Dostoevskij: «A parte Stendhal, nessuno mi ha procurato un piacere e una sorpresa maggiori, ecco uno psicologo con cui io mi intendo» (a Gast, 13 febbraio).

A Overbeck: «Quest'inverno ho letto anche le Origines di Renan, con molta malignità e poco vantaggio. Tutta questa storia di stati e sentiments dell'Asia Minore mi sembra comicamente campata in aria. Alla fine la mia diffidenza si estende sino alla questione se in generale sia possibile la storia. Che cosa mai si vuoi stabilire? ‑ qualcosa che nell'attimo stesso dell'accadimento non era "fissato"?» (23 febbraio 1887).

Terremoto sulla Riviera: «Viviamo nell'interessante aspettativa di andare al diavolo, grazie a un bene intenzionato terremoto che fa ululare in lungo e in largo non soltanto i cani» (a Overbeck, 24 febbraio). Con la collaborazione di Gast (che è a Venezia) termina in marzo la lettura delle bozze della prefazione della gaia scienza e delle Canzoni del principe Vogelfrei.

1887, aprile-metà giugno, Connobio, Zurigo, Coira, Lenz

Sempre con l'aiuto di Peter Gast cura la stampa del quinto libro della Gaia scienza. Dall'inizio di maggio è a Zurigo e vede Overbeck. A Gast: «La visita di Overbeck mi ha fatto molto bene, il resto è ‑ Zurigo» ( maggio). In maggio da Coira lettera di rottura a Rohde. Frequenta la biblioteca di Coira. A Lenz (Lenzer Heide) composizione di un lungo frammento sul «nichilismo europeo» (fatto poi a pezzi da Peter Gast ed Elisabeth Förster‑Nietzsche nella cosiddetta «Volontà di potenza»). Probabile inizio della stesura di Genealogia della morale.

1887, metà giugno ‑ fine settembre, Sils‑Maria

Il 12 giugno Nietzsche giunge a Sils‑Maria. Commozione per la morte prematura di Heinrich von Stein: «Uno dei pochissimi la cui esistenza era per me una gioia: anche lui aveva grande fiducia in me ... Questo avvenimento mi fa così male che continuo a non crederci» (a Gast, 27 giugno). In luglio richiama dalla tipografia il manoscritto della Genealogia per apportarvi cambiamenti; ii 30 luglio lo rispedisce corretto a Lipsia. Dopo quattordici anni di lontananza, incontro con l'amico della giovinezza Paul Deussen e sua moglie a Sils‑Maria (settembre).

1887, 21 settembre ‑ 21 ottobre, Venezia

Dopo una breve sosta a Menaggio, in visita alla signora Fynn e a sua figlia, giunge a Venezia, dove resta un mese con Peter Gast. In questo mese è portata a termine la stampa di Genealogia della morale. Invia agli amici e anche a Hans von Bülow il suo Inno alla vita, «per coro misto e orchestra», su parole di Lou von Salomé; l'arrangiamento per orchestra di questa composizione di Nietzsche è opera di Peter Gast: «Dovrà essere cantato in un qualche futuro vicino o lontano alla mia memoria, alla memoria di un filosofo che non ha avuto e, veramente, neppure ha voluto avere un presente» (a Hans von Bülow, 22 ottobre).

1888, 6 giugno ‑ 20 settembre, Sils‑Maria

Peggioramento dello stato di salute di Nietzsche a Silo, anche a causa del cattivo tempo. «Da quando ho lasciato Torino, sono in condizioni miserabili. Eterni mal di testa, vomito eterno: una recrudescenza delle mie sofferenze passate: che cela un profondo esaurimento nervoso, a causa del quale tutta la macchina non funziona. Faccio fatica a difendermi dai pensieri più tristi. O piuttosto: io penso con molta chiarezza, ma non favorevolmente, sulla mia intera situazione. Mi manca non solo la salute, bensì il presupposto per diventare sano. ‑ La forza vitale non è più intatta ... L'estrema irritabilità sotto le impressioni meteorologiche non è un buon segno: essa caratterizza un certo esaurimento totale, che è in realtà la mia vera malattia. Tutto, come il mal di testa ecc., non è altro che uno stato conseguente e relativamente sintomatico. ‑ Nei tempi peggiori di Basilea, e dopo Basilea, le cose non stavano affatto diversamente: solo che allora ero estremamente ignorante e permisi ai medici di cercare a tentoni malattie locali, e questa fu una disgrazia in più. Io non soffro affatto né di mal di testa, né di mal di stomaco: ma sotto la pressione di un esaurimento nervoso (che in parte è ereditario, ‑ mio padre è morto, egli pure, solo in conseguenza della deficienza globale di forza vitale, ‑ in parte è acquisito) le conseguenze si manifestano in tutte le forme» (a Overbeck, 4 luglio).

Lavoro alla stampa del Caso Wagner, dalla metà di luglio alla fine d'agosto. Dopo un ultimo piano dedicato alla «Volontà di potenza. Saggio di una trasvalutazione di tutti i valori» (datato 29 agosto), decisione di pubblicare un "estratto" della sua filosofia (che sarà poi il Crepuscolo degli idoli) e un'opera in quattro libri dal titolo «Trasvalutazione di tutti i valori»: il primo libro, L'anticristo, è ricavato, quasi per metà, dal complesso da cui Nietzsche trasse anche il Crepuscolo degli idoli.

Letture: Vita di Wagner di Ludwig Nohi, ancora una volta: Rome, Naples et Florence di Stendhal: «il suo libro più ricco» (a Gast, 20 giugno)

Alcune settimane con Meta von Salis. Incontri con il pianista Carl von Holten e il teologo Julius Kaftan. A Overbeck: «... questo giovane imperatore [Guglielmo II. N.d.E. si presenta un pò alla volta sotto una luce più favorevole di quanto non fosse lecito sperare, ‑ recentemente ha fatto energiche dichiarazioni anti‑antisemitiche...» (metà settembre). La morte del padre di Guglielmo II (15 giugno), Federico III, l'«imperatore dei 99 giorni», noto per le sue tendenze antibismarckiane e liberali, aveva rattristato e preoccupato Nietzsche: «alla fine egli era un piccolo spiraglio di libero pensiero, l'ultima speranza per la Germania. Adesso comincia il regime Stocker [il predicatore di Corte, conservatore e antisemita. N.d.E. ]: io ne traggo le conseguenze e so già che ormai la mia "Volontà di potenza" sarà in primo luogo confiscata in Germania» (a Gast, 20 giugno).

Paul Deussen, da Berlino, gli fa giungere un dono di 2000 marchi da parte di un ammiratore, che vuol mantenere l'incognito; Nietzsche accetta questo dono come un aiuto per le spese di stampa delle sue opere (che egli ‑ come è noto ‑, dalla quarta parte di Così parlò Zarathustra in poi, doveva sostener coi suoi risparmi). L'ammiratore sconosciuto non era né Deussen, né Paul Rée (come Nietzsche aveva supposto), bensì un giovane studioso (di origine ebraica): Richard Moritz Meyer (1860‑1914), che poi fu professore di letteratura tedesca all'Università di Berlino e mantenne stretti rapporti con l'Archivio Nietzsche; egli pubblicò pure, nel 1913, una monografia su Nietzsche. Anche Meta von Salis donò a Nietzsche, nello stesso periodo, 1000 franchi per la stampa dei suoi libri.

Il cattivo tempo trattiene Nietzsche a Sils‑Maria fino al 20.

1888, 21-30 settembre, Torino.

Dopo un viaggio avventuroso da Sils-Maria (di cui si troverà un’eco in Ecce homo), Nietzsche è di nuovo a Torino: «Meravigliosa limpidezza, colori d'autunno, uno squisito senso di benessere diffuso su tutte le cose. In due cose capitali, l'abitazione e la trattoria, la mia seconda apparizione è stata percepita nel modo per me più gradevole. Ordine, pulizia, premure sono cresciuti del 50 per cento nell'abitazione; l'eccellenza ‑ in qualità e quantità ‑della trattoria del 100 per cento, senza che né qui né là i prezzi, assai modesti, siano stati modificati. Inoltre ho qui anche il primo sarto che lavori secondo il mio gusto. ‑ A cinque passi da me è la grandissima piazza, con il vecchio castello medievale: in essa si trova un piccolo grazioso teatro, davanti al quale la sera (a partire dalle 8 e 1/4) si siede all'aria aperta, si sorbisce il gelato e proprio ora si può ascoltare la graziosissima Mascotte di Audran (per me una vecchia conoscenza di Nizza).

Il tempo lascia a desiderare. Ma qui io tollero il cattivo tempo molto meglio, e non ho ancora perso una sola giornata di lavoro» (a Gast, 27 settembre).

Lettera di Carl von Gersdorff sul Caso Wagner. Nietzsche «Una curiosità, che Gersdorff mi comunica e che mi ha molto edificato: Gersdorff è stato testimone di una furiosa esplosione di collera di Wagner contro Bizet, quando Minnie Hauck fu a Napoli e cantò la Carmen. Ma, avendo Wagner preso partito anche su questo punto, la mia cattiveria sarà avvertita in un certo posto decisivo molto più acutamente Del resto Gersdorff mi mette in guardia contro le wagneriane. ‑ Anche il nuovo titolo, Crepuscolo degli idoli, verrà inteso sotto questa luce, ‑ dunque un'altra cattiveria verso Wagner...» (a Gast, 27 settembre).

Lavoro comune con Gast alla stampa di Crepuscolo degli idoli. Il 30 settembre, Nietzsche termina L'anticristo.

1888, ottobre, Torino

Nietzsche invia a Malwida von Meysenbug Il caso Wagner: «... Ella vedrà che questo duello non mi ha fatto perdere il buonumore. Sinceramente, demolire un Wagner è ‑ nel pieno del compito estremamente difficile della mia vita ‑ una vera ricreazione. Ho scritto questa piccola opera in primavera, qui a Torino: nel frattempo il primo libro della mia "Trasvalutazione di tutti i valori" è finito. Questo scritto contro Wagner dovrebbe essere letto anche in francese. E’ perfino più facile tradurlo in francese che in tedesco. In molti punti esso ha anche delle intimità col gusto francese: la lode di Bizet all'inizio verrebbe molto ascoltata.».

Malwida von Meysenbug, verso la metà d'ottobre, risponde (lettera inedita, presente solo frammentariamente a Weimar, forse a causa della censura di Elisabeth Foster‑Nietzsche): «‑‑‑ lo spero di appartenere già oggi a questi pochi e perciò posso anche farLe liberamente opposizione e dirLe dove io trovo che Lei ha torto. Inoltre io sono dell'opinione che non è lecito trattare un vecchio amore, anche se è estinto, così come Lei tratta Wagner; in questo modo si offende se stessi, perché in passato si è nonostante tutto amato pienamente e profondamente e l'oggetto di questo amore non era davvero un fantasma, bensì una realtà piena, intera. L'espressione "pagliaccio" per Wagner e Liszt è veramente detestabile.». In una lettera alla madre, andata perduta, Nietzsche esprime la sua soddisfazione per essersi liberato dalla presenza della sorella (9 ottobre).

Rude lettera di risposta a Malwida von Meysenbug: «Che Wagner abbia saputo risvegliare nei propri riguardi la credenza (come Lei dice nella Sua innocenza che è degna di rispetto) di essere "l'ultima espressione della natura creativa", per così dire il suo "epilogo" ‑ a ciò è veramente necessario il genio, ma un genio della menzogna... Quanto a me ho l'onore di essere l'esatto contrario ‑ un genio della verità» (18 ottobre).

Due giorni dopo Nietzsche rincara la dose (20 ottobre, lettera inedita): « ... mi perdoni, se prendo ancora una volta la parola: potrebbe essere l'ultima volta... Dunque Lei non ha compreso nulla della nausea, con cui io, insieme a tutte le nature oneste, dieci anni fa ho voltato le spalle a Wagner, quando tutta l'impostura, all'apparire dei primi Bayreuther Blätter, divenne evidente?... Lei non ha mai capito una sola parola né un solo passo di me: non c'è rimedio; in proposito dobbiamo mettere tra noi chiarezza, ‑ anche in questo senso il "caso Wagner" è per me un caso fortunato».

Gratitudine di Nietzsche per una lettera amichevole di Overbeck, tra l'altro sul Caso Wagner: « ...con la tua lettera in mano, ieri ho fatto la mia solita passeggiata fuori Torino. Ovunque luce purissima d'ottobre; lo splendido viale alberato, lungo il quale ho camminato per circa un'ora vicinissimo al Po, era appena sfiorato dall'autunno. Oggi io sono l'uomo al mondo più colmo di gratitudine ‑ pieno di sentimenti autunnali in tutti i significati migliori di questa parola: questo è il tempo della mia grande mèsse. Tutto diventa lieve per me, tutto mi riesce, sebbene non creda che mai qualcuno abbia avuto sotto mano cose così grandi. Che il primo libro della «Trasvalutazione di tutti i valori" è pronto, pronto per la stampa, te lo annuncio con un sentimento per il quale non ho parole. Saranno quattro libri; essi appaiono separatamente » (18 ottobre).

In occasione della fine del comune lavoro alla stampa del Crepuscolo degli idoli, Peter Gast scrive da Berlino, il 25 ottobre, una lettera piena di entusiastica venerazione, che Nietzsche utilizzerà quasi letteralmente nel & 2 del capitolo sul Crepuscolo degli idoli in Ecce homo. Prima menzione di Ecce homo in una lettera del 30 ottobre.

1888, novembre, Torino

Il 6 novembre Nietzsche annuncia a Naumann Ecce homo: « Mi sono assolutamente convinto di avere bisogno di un altro scritto, uno scritto preparatorio in grado estremo, per potermi presentare, all'ìncirca dopo un anno, col primo libro della Trasvalutazione. Deve essere creata una vera tensione ‑ altrimenti succederà come per lo Zarathustra. Le ultime settimane, dunque, mi sono trovato in uno stato di felicissima ispirazione, grazie a un benessere incomparabile, unico in tutta la mia vita, grazie pure a un autunno meraviglioso e alle attenzioni, le più delicate, che ho trovato a Torino. Così ho risolto ‑ tra il 15 ottobre e il 4 novembre ‑ un compito estremamente difficile, cioè quello di raccontare la mia vita: me stesso, i miei libri, le mie opinioni, frammentariamente, nella misura in cui ciò era richiesto dal mio scopo. Io credo che a ciò si presterà ascolto, forse anche troppo... E allora tutto sarebbe a posto.».

L'8 novembre, Carl Spitteler recensisce molto positivamente Il caso Wagner sul «Bund ». Il 13 e il 14 novembre, Nietzsche annuncia a Peter Gast, Franz Overbeck, Meta von Salis di aver scritto la sua autobiografia.

«Questo homo sono io, compreso lo ecce; il tentativo di diffondere un po' di luce e di spavento su me stesso mi sembra quasi anche troppo riuscito. L'ultimo capitolo, per esempio, porta l'inquietante titolo: perché io sono un destino. Che questo sia il caso, viene dimostrato con tanta forza, che alla fine si rimane davanti a me solo più come "larva", come "petto sensitivo". ‑ Il caso Malwida mi ha dimostrato recentemente che è necessario un certo chiarimento su di me. Io le avevo spedito, con un tal quale secondo fine, una copia del Caso Wagner, pregandola di fare certi passi per una buona traduzione francese. "Dichiarazione di guerra" contro di me: Malwida stessa adopera questo termine. ‑ Io, sia detto tra noi, mi sono convinto ancora una volta che il famoso "idealismo", in questo caso, in fondo non è altro che una forma estrema di immodestia ‑ "innocente", si capisce. Le hanno sempre permesso di dire la sua e, mi sembra, nessuno le ha detto che in ogni sua frase ella non solo sbaglia, ma mente... Così fanno le "anime belle", cui non è lecito vedere la realtà. Viziata per tutta la sua vita, da ultimo se ne sta assisa sul suo sofà, come una piccola comica Pizia, e sentenzia: "Lei si sbaglia su Wagner! Io ne so di più! Esattamente la stessa cosa che con Michelangelo". ‑ Al che io le ho scritto che Zarathustra voleva abolire i buoni e giusti, perché essi mentono sempre. E lei a rispondermi: in ciò è pienamente d'accordo con me, infatti ci sono troppo pochi che siano veramente buoni... E questo per un certo tempo mi ha difeso agli occhi di Malwida! » (a Meta von Salis).

Sul «Musikalisches Wochenblatt» di E. W. Fritzsch (l'editore di Lipsia che aveva acquistato da Schmeitzner tutti i libri di Nietzsche apparsi fino al 1884 e presso il quale erano uscite le « nuove » edizioni di essi nel 1886‑1887) appare un articolo del wagneriano Richard PohI contro Il caso Wagner (titolo: Il caso Nietzsche, pubblicato nel N. 44 del settimanale di Fritzsch, 25 ottobre 1888).

Nietzsche legge Sposati di Strindberg. Vuole convincere Gast a scrivere davvero un'operetta: « Non ci siamo più rivisti, da quando le mie idee su questo problema si sono chiarite oh come chiarite! Fin quando Lei collegherà al concetto "operetta" una condiscendenza qualsiasi, un qualsiasi volgarismo del gusto ‑ Lei non sarà mi perdoni il termine troppo forte ‑ che un Tedesco...

A Brandes, 20 novembre: «Adesso, con un cinismo che passerà alla storia, ho raccontato me stesso. Il libro si chiama Ecce homo ed è un attentato senza il minimo riguardo contro il Crocifisso; esso termina in tuoni e folgori contro tutto quanto è cristiano o infetto da cristianesimo, da far perdere la vista e l'udito a chi legge... II tutto è il preludio della "Trasvalutazione di tutti i valori", l'opera che è pronta davanti a me: io Le giuro che fra due anni avremo il globo intero in convulsioni. Io sono una calamità.». D'ora in poi ‑ questa è la prima testimonianza nota ‑ Nietzsche considera l'Anticristo come tutta la «Trasvalutazione».

Trattative di Nietzsche con Fritzsch per togliergli le opere (da La nascita della tragedia a Così parlò Zarathustra) in suo possesso.

Nietzsche riceve le prime copie del Crepuscolo degli idoli (la cui messa in vendita è progettata per il 1889). Ne invia immediatamente una a Jacob Burckhardt. Un'altra copia a Strindberg, con la proposta di una traduzione in svedese.

26 novembre, a Naumann: «_Le scrivo ancora una volta; la questione di cui si tratta è di prim'ordine. Tutto sommato, l'azione inqualificabile di E. W. Fritzsch è un colpo di fortuna di valore inestimabile. Senza questa azione, che è non solo una mancanza di tatto ma un'offesa al mio onore (‑ egli mi ha attribuito i motivi personali più meschini per il mio scritto contro Wagner, a me, l'uomo più impersonale che forse sia mai esistito), non avrei alcun mezzo per togliergli di mano i miei scritti. Adesso non solo posso, ma devo farlo: in un momento, in cui la mia vita è implicata in una decisione immane e su di me grava una responsabilità inesprimibile, non tollero che si commettano infamie ai miei danni. L'editore di Zarathustra! il primo libro di tutti i millenni! in cui è racchiuso il destino dell'umanità! che in pochi anni si diffonderà in milioni di esemplari!... Appena Ecce homo sarà pubblicato, io sarò il primo uomo oggi vivente. Stimatissimo Signor Editore, tratti Lei personalmente con E. W. Fritzsch, gli dica che la mia decisione è irrevocabile, egli mi ha offeso nel mio onore...

La "Trasvalutazione di tutti i valori" sarà un evento senza eguali, non letterario, bensì qualcosa che sconquasserà l'intero ordinamento esistente. possibile che esso segni l'inizio di una nuova èra. ».

Lo stesso giorno, a Gast: « ...a volte sono completamente fuori di me, per non poter dire a qualcuno una parola sincera e radicale tranne il signor Peter Gast io non ho nessuno per farlo... Nella mia "attualità", piena in fondo di allegria e cattiveria, Lei troverebbe ispirazione per l'"operetta" forse più che in qualsiasi altra situazione: io faccio tante buffonate con me stesso e ho tali ispirazioni private da pagliaccio, che mi capita di ghignare mezz'ore intere per la strada, non saprei trovare un'altra parola... ».

Sempre il 26 novembre, a Paul Deussen: « ...ho bisogno di parlare con te per una questione di primissimo ordine. La mia vita giunge ora al suo culmine: ancora un paio d'anni, e la terra trema, colpita da una folgore immane. ‑ lo ti giuro che ho la forza di cambiare il modo di contare gli anni. ‑ Nulla di quanto oggi sussiste rimane in piedi, io sono più dinamite che uomo. ‑ La mia "Trasvalutazione di tutti i valori", sotto il titolo capitale L'Anticristo, è pronta.».

In un abbozzo di lettera, probabilmente a un editore, datato da Nietzsche stesso: «27 novembre 1888», si trova un primo elenco di ditirambi che Nietzsche allora chiamava ancora i «Canti di Zarathustra».

Nietzsche riceve da Strindberg il dramma Il padre: «Ho letto due volte con profonda emozione la Sua tragedia: mi ha immensamente sorpreso venire a conoscenza di un'opera, nella quale si esprime in modo grandioso la mia stessa concezione dell'amore; nei suoi mezzi la guerra, nel suo fondo l'odio mortale dei sessi...».

1888, dicembre, Torino

Tra la fine di novembre e il 6 di dicembre, Nietzsche sottopone ad accurata revisione il manoscritto di Ecce homo, che si è fatto restituire a questo scopo.

Nietzsche rispedisce a Lipsia il manoscritto di Ecce homo, annunciando all'editore di essere in trattative per le traduzioni in francese e in inglese, che dovrebbero uscire contemporaneamente: durante la stampa dovranno essere inviati i fogli stampati ai traduttori (6 dicembre).

L'8 dicembre Nietzsche invia il Crepuscolo degli idoli a Taine con la preghiera di trovargli un traduttore francese.

A Gast: « Le ho già detto che per il mio movimento internazionale ho bisogno di tutto il grande capitale ebraico? (9 dicembre, passo censurato in tutte le edizioni di questa lettera). In un abbozzo di lettera a Brandes, che Nietzsche non ha spedito e che probabilmente è da datare in questi giorni, si legge: « Caro amico, ritengo necessario metterLa al corrente di un paio di cose di primissimo ordine: mi dia la Sua parola d'onore che tutta la storia resta tra noi. Ormai siamo entrati nella grande politica, anzi nella più grande mai vista.;. lo preparo un evento che con ogni probabilità spaccherà la storia in due, fino al punto che avremo una nuova cronologia: a partire dal 1888 come l'anno Uno. Tutto quanto oggi è sulla cresta dell'onda: Triplice Alleanza, questione sociale {‑‑‑ :1: noi avremo guerre quali mai si erano viste, ma non tra i popoli, non tra le classi: tutto è andato in frantumi, ‑ io sono la dinamite più pericolosa al mondo.

‑ Fra tre settimane impartirò ordini perché sia stampato come manoscritto: L'Anticristo. Trasvalutazione di tutti i valori, questa stampa rimarrà completamente segreta: mi servirà per la mia agitazione. Mi sono necessarie traduzioni in tutte le più importanti lingue europee: quando l'opera dovrà uscire, calcolo un milione di esemplari in ogni lingua, come prima edizione. Ho pensato a Lei per l'edizione danese, al Signor Strindberg per quella svedese. ‑ Poiché si tratta di un colpo demolitore contro il cristianesimo, è evidente che l'unica potenza internazionale, che abbia un interesse istintivo alla distruzione del cristianesimo sono gli Ebrei [‑‑‑ ]. Perciò dobbiamo assicurarci tutte le potenze decisive di questa razza in Europa e America: a ciò si aggiunga che un tal movimento ha bisogno del grande capitale...

Tutto sommato avremo dalla nostra parte gli ufficiali nei loro istinti: che è disonorevole, vile, sudicio essere cristiani: questo giudizio lo si ricava infallibilmente dal mio Anticristo... Il mio libro è un vulcano, non si ha un'idea in tutta la letteratura passata delle cose che vi sono dette, e come i più riposti segreti della natura umana balzino alla luce di colpo, con chiarezza spaventosa. Vi è in questo libro un modo di pronunciare la sentenza di morte, che è assolutamente sovrumano. E, con tutto ciò, su tutto è diffusa una calma e sublimità grandiosa ‑è veramente un giudizio universale, sebbene nulla sia troppo meschino o inessenziale, perché qui non possa essere visto e tratto alla luce. Quando infine leggerà la legge contro il cristianesimo, firmata l"Anticristo", che chiude il libro, chissà, temo che persino a Lei tremeranno le gambe...» (testo inedito),

Il 10 dicembre Nietzsche riceve la recensione del Caso Wagner scritta da Peter Gast per il «Kunstwart» di F. Avenarius (N. 4 del 1888). In essa Gast scriveva tra l'altro: «...Il consenso di milioni non prova nulla per il valore di una cosa; bisognerebbe prima ancora aver dimostrato il valore di questi milioni. Ma chi potrebbe stabilirlo? In base a quale canone, dovrebbe avvenire tutto ciò? Chi si trova tanto al di sopra delle epoche e delle nazioni, per riconoscere quali sintomi le innalzano o le abbassano nel loro rango? E questa conoscenza non presuppone, a sua volta, un filo conduttore che noi o stabiliamo arbitrariamente o portiamo dentro di noi inconsapevolmente, istintivamente? Non bisogna, per così dire, avere una seconda coscienza [cfr. la lettera di Gast a Nietzsche, 25 ottobre 1888, citata nelle note al S 3 del capitolo sul Crepuscolo degli idoli in Ecce homo, NdE], per poter vedere se stessi e il proprio tempo in tutte le manifestazioni, persino quelle più coscienti (gusto, giudizio, morale), al di sotto di se stessi e confrontarle con lo sviluppo dell'intero passato del genere umano? Chi ci porge queste questioni, e le risolve come nessun altro potrebbe risolverle, è Friedrich Nietzsche. Solo con lui comincia la penetrazione fisiologica effettiva nei fenomeni storici; solo a lui si dovrà la conquista di metri di valore, dopodiché il giudizio sui fenomeni storici in base alla "idiosincrasia" e alla angustia di un'epoca e di una generazione sarà lecito solo al volgo. Il caso Wagner, l'ultimo scritto di Nietzsche, è una esemplificazione del suo modo di considerare la storia».

Infine, concludendo la recensione: «Se si è wagneriani, si dovrà deplorare come una sciagura che proprio Nietzsche, la prima e l'ultima autorità nella interpretazione di Wagner, abbia attraversato quella intima metamorfosi che lo ha portato molto al di sopra delle tendenze di Wagner e della nostra epoca. La sua cultura antiromantica, anticristiana, antirivoluzionaria, antidemocratica, insomma la sua natura aristocratica, lo separa (e lo separò) per sempre dalla causa wagneriana. Se in passato si ingannò in proposito, egli cadde nello stesso errore, in cui si trovava il conte Gobineau (che ebbe tanto buon gusto da respingere il Parsi fai), quando volle riconoscere nei Nibelunghi i suoi avi, i suoi antichi Vichinghi. Ma Nietzsche riconosce ora, anche negli eroi di Wagner, tutta la modernità dell'anima, il suo oscillare avanti e indietro tra la morale dei signori e la morale cristiana. Già la musica di Wagner, questa modernissima musica sensibilissima gli appare inadatta e innaturale per eroi nordici antichi ». Una nota redazionale, siglata da Avenarius, pur riconoscendo i meriti di Nietzsche come scrittore filosofico, deplorava che Nietzsche avesse questa volta scritto un pezzo giornalistico. Dopo uno scambio epistolare con Avenarius, Nietzsche ottiene che due sue lettere, in replica alla nota redazionale, siano pubblicate sul «Kunstwart». Nella prima egli scrive: « In questo anno, nel quale un compito immenso, la "Trasvalutazione di tutti i valori" grava sulle mie spalle e io, letteralmente, porto sulle mie spalle il destino degli uomini, è una delle mie "prove di forza" essere anzi poter essere ‑ buffone, satiro o, se Lei preferisce, "fogliettonista" nella misura in cui lo sono stato nel Caso Wagner. Che lo spirito più profondo debba essere anche il più frivolo, questa è addirittura la formula per la mia filosofia: potrebbe darsi che io mi sia già divertito in modo inverosimile a spese di tutt'altre "grandezze".. ».

La seconda lettera contiene un elenco di passi dalle opere anteriori di Nietzsche, con il quale egli intendeva dimostrare che da dieci anni faceva « la guerra alla corruzione di Bayreuth ». Questo è il germe della nuova opera Nietzsche contra Wagner, che conterrà appunto ‑ con modifiche talora notevoli ‑ quei passi indicati ad Avenarius.

II 15 dicembre, Nietzsche invia il suo nuovo scritto, Nietzsche contra Wagner, a Lipsia per la stampa; esso è « essenzialmente la caratterizzazione di due antipodi, per la quale ho utilizzato una serie di passi dalle mie opere anteriori, fornendo in tal modo un pendant molto severo al Caso Wagner... questo scritto (circa tre fogli di stampa) è estremamente antitedesco. Alla fine compare qualcosa di cui nemmeno il mio amico Köselitz [Peter Gast] ha un'idea: un canto, o comunque Lei voglia chiamarlo, di Zarathustra, dal titolo Sulla povertà di chi è il più ricco ‑ sa: una piccola, settima beatitudine e ancora un ottavo in più.. Musica... » (16 dicembre). Nietzsche contra Wagner dovrebbe essere pubblicato prima di Ecce homo, anche perché Nietzsche non ha ancora trovato i traduttori per quell'opera.

Una lettera di Taine entusiasma Nietzsche: le ne sais pas bien la langue pour sentir du premier coup toutes vos audaces et finesses.,. » (citata da Nietzsche nello stesso & 2 di Perché scrivo libri così buoni). Per la traduzione francese del Crepuscolo degli idoli, Tame consiglia Nietzsche di rivolgersi a Jean Bourdeau, giornalista e scrittore, collaboratore del «Journal des Débats» e della «Revue des deux Mondes»: agli occhi di Nietzsche ‑ per il quale in questo periodo tutto assume proporzioni eccezionali ‑ egli diventa « redattore capo » della Revue e del Journal, nonché una delle persone più influenti nella vita politica e letteraria della Francia.

Nietzsche, richiamandosi a Taine, propone a Bourdeau di tradurre il Crepuscolo degli idoli. Nell'abbozzo della lettera a Bourdeau si legge tra l'altro: « ...per fortuna, chiamato a 24 anni come professore all'Università di Basilea, non ho avuto bisogno di fare continuamente la guerra e di dissiparmi in men litigi. A Basilea trovai il venerabile Jacob Burckhardt, che fin da principio mi dimostrò simpatia; con Richard Wagner e sua moglie, i quali allora abitavano a Tribschen presso Lucerna, ebbi una intimità tale, che non potrei pensarne per me una più preziosa. In fondo, sono forse un vecchio musicante. ‑ Più tardi la malattia mi ha strappato da queste relazioni e condotto in uno stato di profondissima riflessione su me stesso, quale forse mai è stato raggiunto. E poiché nella mia natura non è nulla di morboso o arbitrario, così non ho sentito affatto questa solitudine come qualcosa di opprimente, bensì come una distinzione inestimabile, per così dire come pulizia. Del resto nessuno si è ancora lagnato per un mio umore cattivo, neppure io: forse ho conosciuto i mondi di pensiero più perversi e problematici che mai altri abbiano conosciuto, ma questo solo perché è della mia natura amare l'avventura. Io annovero l'allegria tra le dimostrazioni della mia filosofia... Rifletta, stimato signore, se il Crepuscolo degli idoli, un libro pensato molto radicalmente e molto audace nella forma, non dovrebbe essere tradotto ‑ esso introdurrebbe nel modo più rapido e radicale possibile nei miei pensieri; non credo che sia possibile comprimere più sostanza in così piccolo spazio... La mia preoccupazione è che, nel momento in cui si assume una posizione morale verso i miei scritti, si finisca per rovinarli: perciò è ormai venuto il momento, per me, di tornare al mondo come Francese... Adesso sto per compiere il passo decisivo della mia vita: le opere, che in fondo non sono libri ma rappresentano una sorta di destino, sono pronte per la stampa, ‑ sta a me decidere, quanti mesi o quanti anni abbiano da aspettare. Perciò è una questione di prim'ordine per me non rimettermi al caso, alla brutalità di un provvedimento poliziesco...».

Natale. «...ho appena il coraggio di raccontarti che in Paraguay la situazione è peggiorata più che mai. I Tedeschi adescati dalla Germania in Paraguay sono fuori di sé, vogliono indietro il loro denaro. Sono già avvenute violenze; io temo il peggio. ‑ Ciò non impedisce a mia sorella di scrivermi per il 15 ottobre con accento di estrema derisione che, a quanto pare, anche io voglio cominciare a diventare "famoso". Questo, lei dice, sarebbe delizioso! E‑che razza di canaglia mi sono scelto, Ebrei che avrebbero leccato a tutti i piatti, come Georg Brandes... E nel dir questo mi chiama "Fritz del mio cuore"!... Questa storia dura da sette anni! » (a Overbeck). La lettera cui Nietzsche allude, fu scritta da Elisabeth Förster l'8 settembre 1888, appunto perché arrivasse a Torino, dal Paraguay, in tempo per il compleanno del fratello. Una allusione («questa storia dura da sette anni ») si trova nel finale del § 5 del capitolo su Così parlò Zarathustra in Ecce homo, che Nietzsche scartò, quando in forma ben più chiara parlò dell' unico caso di malevolenza nei suoi riguardi nel S 3 di Perché sono così saggio. ‑

Per Natale Nietzsche scrive anche la prefazione di Nietzsche contra Wigner. Un abbozzo di lettera a Carducci per la traduzione italiana di quell'opera è probabilmente della stessa data.

Ii 27 dicembre propone a Naumann, Fuchs, Gast la pubblicazione di uno scritto dal titolo: « Il caso Nietzsche. Osservazioni marginali di due musicanti ». I due musicanti sarebbero, appunto, Carl Fuchs e Peter Gast. Il primo dovrebbe rielaborare il testo di una conferenza contro Wagner tenuta a Danzica, il secondo, come pre fazione, l'articolo nel « Kunstwart ». Il progetto viene abbandonato alla fine di dicembre per la riluttanza di Gast.

Nietzsche prepara un «promemoria» alle Corti europee contro il Reich tedesco Numerosi appunti frammentari si trovano ancora tra le sue carte. In essi egli attacca furiosamente Bismarck (tra l'altro anche per l'affare Geffcken, scoppiato a quell'epoca), Guglielmo H, Stocker, e in genere tutti gli Hohenzollern, a cominciare da « Federico il ladro» (cioè Federico II di Prussia, altrimenti chiamato Federico il Grande), per la loro «maledetta politica dinastica».

Invia le ultime correzioni e aggiunte di Ecce homo a Lipsia (29 dicembre).

Nonostante la tensione estrema, confinante ormai con la follia, Nietzsche è in grado di seguire con estrema lucidità tutte le questioni riguardanti le sue opere. Così ii 30 dicembre egli scrive una correzione puntualissima di un passo di Nietzsche contra Wagner (cartolina a Naumann in questa data), ma anche una lettera ‑ non spedita ‑ a Gast nella quale si chiama « princeps Taurinorum », dispone del trono di Francia, nomina Bourdeau ambasciatore alla « sua » Corte, definisce le sorti dell'Alsazia‑Lorena, ecc.

Il 31 dicembre Nietzsche risponde brevemente a Gast, che aveva manifestato il suo parere contrario sulla brochure da scrivere insieme a Fuchs: « ‑ Lei ha mille ragioni! Avverta anche Fuchs... In Ecce homo troverà una pagina inaudita sul Tristano e in genere sul mio rapporto con Wagner. Wagner è assolutamente il primo nome di Ecce homo. Là dove io non lascio dubbi su nulla, ho avuto anche su ciò il coraggio di essere estremo. Ah, amico! quale attimo! Quando è giunta la sua cartolina, che cosa ho fatto... E stato il famoso Rubicone... ‑ Il mio indirizzo non lo so più: supponiamo per ora che potrebbe essere il palazzo del Quirinale ».

1889, 1‑9 gennaio, Torino

Il primo gennaio Nietzche chiede indietro il ditirambo «Gloria e eternità» (destinato a Ecce homo) per aggiungerlo ai Ditirambi di Dioniso.

II 2 gennaio dedica dei Ditirambi a Catulle Mendès. Il manoscritto è terminato. Nietzsche rinuncia definitivamente alla pubblicazione di Nietzsche contra Wagner.

Il 3 gennaio crollo psichico di Nietzsche. A partire da questo giorno, biglietti «folli» a Peter Gast, Hans von Bulow, Erwin Rohde, Meta von Salis, Cosima Wagner, agli «illustri Polacchi», al cardinale Mariani, a Jacob Burckhardt, a Franz Overbeck, ecc. La lettera del 5 gennaio a Jacob Burckhardt (la più lunga di queste testimonianze sui primi giorni della pazzia di Nietzsche) induce Burckhardt ad avvisare Overbeck. Questi parte per Torino la sera del 7.

L'8 gennaio primo incontro di Overbeck con Nietzsche nella casa torinese.

Il 9 gennaio Overbeck conduce l'amico demente al di là delle Alpi. Nietzsche è ricoverato nella clinica per malattie mentali. Il 13 gennaio la madre di Nietzsche giunge a Basilea. Il 18 gennaio Nietzsche è ricoverato nel manicomio di Jena.

1890

A partire dal 13 maggio Nietzsche è affidato alle cure della madre a Naumburg.

1897

20 aprile, morte della madre. La sorella, tornata dal Paraguay nell'autunno 1893, si assume la cura di Nietzsche e lo porta a Weimar, dove si era trasferita con l"Archivio Nietzsche". fin dal 1896 (da lei fondato nel 1894 a Naumburg).

1900

25 agosto: morte di Friedrich Nietzsche.