Marx non ci ha lasciato nessuno scritto di "pura economia", ossia un'opera specialistica, nettamente delimitabile rispetto alla problematica filosofica e di critica dell'ideologia, dominanti in tanti suoi scritti. Non a caso il Primo libro del Capitale, la sola parte ultimata del suo grande progetto di un'Economia, alla cui realizzazione ha dedicato tutta la vita, porta il sottotitolo Critica dell'economia politica. Infatti attraverso la critica di questa "ideologia" essenziale della società borghese, la quale ha soppiantato la filosofia, che prima di allora aveva svolto il ruolo centrale, egli si propone di mettere a nudo la realtà di questa società in quello che è il suo meccanismo fondamentale, quello economico, illustrandone la genesi, l'affermazione, la riproduzione e le trasformazioni interne, svelandone le contraddizioni che condurranno al suo superamento.
Questo grande progetto ha un'origine remota nella maturazione intellettuale di Marx. Fin dal 1844 egli aveva infatti intrapreso l'elaborazione di un'opera di largo respiro, una Critica della politica e dell'economia politica (1844-46), di cui ci sono pervenuti solo alcuni frammenti (Manoscritti economico-filosofici). Qui Marx ci si presenta ancora essenzialmente come filosofo, che si sforza di applicare all'ambito dell'economia, di cui ha appena scoperto l'importanza primaria, la concezione "umanistica", o più esattamente materialistica, della storia che è venuto sviluppando. In questa prima fase le categorie economiche tradizionali sono da lui riprese spesso tali e quali, allo scopo di mettere in luce il carattere "reificato", estraniato agli uomini, sia dell'ordinamento sociale vigente sia della scienza economica che ne rispecchia lo sviluppo. Nonostante la sua genialità e le straordinarie intuizioni che vi si manifestano, questo lavoro fornisce solo il quadro generale, che verrà poi assumendo contenuti particolareggiati e precisi grazie al colossale lavoro di studio e di ricerca dei decenni seguenti.
In Miseria della filosofia (1847), lo scritto di polemica con Proudhon, nelle conferenze su Lavoro salariato e capitale e nel Manifesto del partito comunista (1848) Marx si rivela ormai in tutta la sua grandezza di ricercatore economico indipendente e originale, consapevole di quanto deve alla scuola economica classica, ma al tempo stesso di ciò che da essa lo divide ormai radicalmente. Tuttavia in questa fase egli non ha ancora superato completamente le concezioni ricardiane, ad esempio nella teoria del denaro e della rendita fondiaria, né ha ancora sviluppato la sua propria teoria del profitto. Ha invece già delineato nei suoi tratti fondamentali la teoria del plusvalore, alla cui elaborazione particolareggiata si dedicherà successivamente.
Gli studi economici, interrotti in seguito alla sua partecipazione attiva agli eventi rivoluzionari del 1848-49, vengono ripresi a Londra su pressione dei suoi amici di partito nel settembre del 1850. Non si conosce il grado di elaborazione dei manoscritti di quel periodo, che non ci sono pervenuti. Dal carteggio con Engels risulta tuttavia che egli ha ormai superato le posizioni ricardiane, sia sul problema della rendita sta su quello della teoria del denaro.
Dall'estate del 1852 fino all'autunno del 1856, per ragioni di sopravvivenza Marx è costretto a interrompere gli studi scientifici sistematici e a dedicarsi interamente all'attività di pubblicista. Le ricerche che effettua per scrivere i suoi articoli per la "New York Daily Tribune" non sono peraltro irrilevanti ai fini del successivo sviluppo della sua Economia. Al contrario, in molti casi esse contribuiscono a immettere linfa vitale nella sua futura grande opera, a liberarla da ogni scolasticismo e a legarla immediatamente ai grandi problemi del capitalismo nella sua fase di espansione. Numerosissimi sono ad esempio gli articoli che egli dedica ai cieli economici, ai problemi di politica commerciale, al movimento operaio inglese e ai suoi scioperi. Vi sono poi le sue corrispondenze sui rapporti agricoli in Irlanda e in Scozia, oltre che sulla politica coloniale inglese in India, anch'esse assai fruttuose per lo sviluppo della teoria, in quanto hanno indotto Marx a occuparsi del "modo di produzione asiatico" e delle sopravvivenze del comunismo agrario in Europa e in Asia.
Ciò che dopo anni d'interruzione lo induce a riprendere il lavoro teorico in senso stretto, a procedere con ritmi addirittura febbrili, in soli sette mesi, dal luglio 1857 al marzo 1858, alla stesura del grosso manoscritto noto sotto il nome di Grundrisse, rielaborando tutto quanto aveva studiato, schedato e annoiato nei passati quindici anni per mettere su carta i lineamenti fondamentali della sua Economia, è la prospettiva, data per certa, di una rivoluzione su scala europea, causata dall'esplosione della crisi economica del 1857. II proletariato non doveva trovarsi disarmato al cospetto del grave compito di assumersi in proprio la gestione socializzata dell'economia alla caduta dei vecchi padroni. Questa prognosi politica errata è stata assai fruttuosa sul piano teorico, in quanto ha dato origine alla prima grande elaborazione complessiva di una serie di tematiche dell'Economia. Accuratamente rielaborata, la prima parte del manoscritto del 1857-58 è stata presentata al pubblico nel 1859 sotto il titolo di Per la critica dell'economia politica. E quando nel 1862 Marx decise di scrivere Il libro del capitale, non come seguito dei due capitoli contenuti in Per la critica, ma come opera a sé stante, appunto Il capitale, poté attingere largamente al lavoro di allora, come del resto anche Engel vi trovò parte dei materiali per il Secondo e il Terzo libro del Capitale dopo la morte di Marx.
Con la stesura definitiva del Primo libro del Capitale che viene dato alle stampe nel 1867, il grosso del suo lavoro teorico è concluso. Nel mezzo della battaglia politica condotta come membro del Consiglio generale in seno alla I Internazionale, assillato dai problemi economici e tormentato dal cattivo stato di saliate, compie il miracolo di scrivere il libro. Ma dopo di allora la sua attività di creazione teorica subisce un progressivo rallentamento. Sebbene riprenda più volte il lavoro di stesura definitiva del Secondo e del Terzo libro, dedica buona parte della sua attenzione alla preparazione delle varie edizioni straniere, alla rielaborazione del Primo libro per la seconda edizione tedesca. La sua vivacità e curiosità intellettuale è inalterata sino alla fine. Continua a studiare e a schedare volumi su volumi, sempre nella prospettiva dello sviluppo dei successivi libri del Capitale, impara il russo e accentra il suo interesse teorico sulla trasformazione che questo paese, in cui giudica prossimo uno sconvolgimento rivoluzionario, ha subito dal tempo dell'emancipazione dei servi della gleba (1861), oltre che sul tumultuoso processo di con concentrazione e centralizzazione economica in atto in America, dove dopo la guerra di secessione (1861-65) vanno prendendo forma i moderni monopoli. L'interesse stesso per i concreti sviluppi della realtà gli impedisce di procedere a una stesura conclusiva di una teoria che è il riflesso di una realtà economica in pieno movimento.
Le testimonianze della sua creatività teorica inalterata anche negli anni della maturità non mancano. Si pensi soltanto all'intervento acutissimo in cui critica le formulazioni contenute nel programma di Gotha, accettato all'atto dell'unificazione tra la corrente di Eisenach da lui ispirata con quella lassalliana (1875).
Per concludere possiamo dire che la teoria economica marxiana, compiutamente elaborata in alcune parti o solo abbozzata in altre, non è il frutto di studi condotti tra quattro mura, che lo isolano e lo proteggono dai travagli del mondo esterno. E’, al contrario, a volta a volta condizionata dai burrascosi eventi dell'epoca, che incidono drammaticamente sulla sua vita privata. L'esilio, la miseria e spesso addirittura la fame, la malattia, che progressivamente ha ragione della sua forte tempra, la tesa partecipazione alla lotta politica, la preoccupazione di consegnare urgentemente al proletariato un arsenale di conoscenze che gli permettano di intervenire nella vicenda politica con una sua autonomia, questi sono alcuni dei fattori principali che, spesso contraddittoriamente, determinano il tormentato procedere dell'elaborazione nella teoria marxiana in tutte le fasi della sua vira.
Nel 1842, all'epoca della sua collaborazione alla "Rheinsche Zeitungs”, Marx, allora ventiquattrenne, scrive, in ottobre e novembre, in cinque puntate, l'articolo Le discussioni intorno alla legge sopra il furto della legna. E la prima volta che egli si occupa di problemi economici.
Da ottobre fino ai primi mesi del 1843 studia gli scritti nei socialisti utopisti francesi Charles Fourier, Etienne Cabot, Théodore Dezamy, Pierre Leroux, Victor Considérant e Pierre-Joseph Proudhon. In un articolo definisce "acuta" l'opera di quest'ultimo.
In dicembre sulla "Rheinsche Zeitung" vengono pubblicati una serio di articoli di Engels sulla situazione economica e politica dell'Inghilterra, sul cartismo e la situazione della classe operaia.
In gennaio Marx scrive la serie di articoli Giustificazione di ** corrispondente della Morella, e in questo contesto studia materiali e documenti concernenti la situazione dei viticultori della Mosella. Gli interventi censori del governo prussiano inducono Marx a dimettersi dalla "Gazzetta Renana" e a progettare con Arnold Ruge gli "Annali franco-tedeschi". In una lettera a quest'ultimo scrive (settembre '43): "... il sistema dell'acquisizione e del commercio, del possesso e degli uomini provocheranno, molto prima del moltiplicarsi della popolazione, una rottura all'interno della società attuale, una rottura che il vecchio sistema non è in condizione di sanare, perché in generale non sana e non crea ma si limita a esistere e a godere... Da parte nostra dovremo illuminate a giorno il vecchio mondo e dare positivamente forma a quello nuovo. Quanto più gli eventi lasceranno all'umanità pensante il tempo di riflettere e a quella sofferente di raccogliersi, tanto più compiutamente verrà alla luce il prodotto che il presente porta nel suo grembo" (MEW, vol. I, p. 343).
Trasferitosi a Parigi per pubblicarvi la nuova rivista, prende contatto con i democratici e i socialisti francesi, con i capi della Lega dei Giusti e di multe società operaie segrete francesi; partecipa più volte a riunioni di operai e artigiani francesi e tedeschi. Verso la fine dell'anno si dedica allo studio sistematico della storia della Rivoluzione francese e a letture di teoria politica (Rousseau, Montesquieu, Machiavelli, Th. Hamilton, Toqueville, C. de Beaumont) che contribuiscono a fargli maturare la concezione materialistica della storia.
A fine febbraio esce a Parigi il primo e unico numero degli "Annali franco-tedeschi". Accanto ai contributi di Marx che segnano il suo passaggio dall'idealismo al materialismo e dalla democrazia rivoluzionaria al comunismo (Sulla questione ebraica e Per la critica della filosofia del diritto di Hegel), il fascicolo contiene anche i Lineamenti di una critica dell'economia politica di Engels, l'opera che segna l'inizio del rapporto, dapprima epistolare, tra i due.
Nel periodo aprile-giugno Marx si rivolge allo studio dell'economia politica e riempie diversi quaderni di estratti e commenti critici alle sue letture. Nel corso dell'anno legge la traduzione francese di una serie di economisti inglesi: Adam Smith, David Ricardo, John Stuart Mill, MacCulloch; inoltre Buisguillebert, J.B. Say, Skarbek, S. Sismondi, E. Buret, W. Schulz ecc. Questi studi dànno presto i loro primi frutti concreti: Marx inizia infatti la stesura in cui riprende i temi trattati da Engels nel suo saggio economico per gli "Annali". E' questo il primo abbozzo di una critica dell'economia politica, di cui ci sono pervenuti i frammenti noti come Manoscritti economico-filosofici.
Espulso dalla Francia per intervento del governo prussiano, Marx si trasferisce a Bruxelles, dove rimane dal febbraio 1845 al marzo 1848. Qui continua i suoi studi economici, e nel corso di questp anni riempie circa quindici quaderni di estratti sia di autori classici che di autori critici. Tra questi ultimi vanno menzionati in particolare Sismondi e Burer. Studia testi di storia dell'economia politica (J. Pecchio, J. R. MacCulloch, Ch. Ganilh, Ad. Blanqui), di storia della tecnica e della tecnologia (E. Girardin, Ch. Babbage, A. Ure, J. Péreire, P. Rossi), di storia del denaro, delle banche e del commercio (Th. Cooper, Th. Tooke, J. Wade, T. R. Edmonds, Ch. d'Avenant, E. Misselden, W. Cobbett, C. Gulich), di politica demografica (M. Th. Sadler, W. Petty), di teoria del socialismo (R. Owen J. Bray, F. M. Eden). Legge anche e commenta criticamente Droit natural e Analyse da tableau économique di Quesnay.
In primavera Engels finisce di scrivere La situazione della classe operaia in Inghilterra, inizia la stretta amicizia e collaborazione tra Engels e Marx che durerà fino alla morte di quest'ultimo. Essi discutono il progetto di una "Biblioteca di autori socialisti stranieri" che dovrebbe diffondere le traduzioni delle migliori opere di Fourier, Owen, Morelly, dei saintsimoniani ecc. Fanno un viaggio di studio in Inghilterra dove, oltre a prendere contatti politici, a Manchester leggono insieme numerosi scritti di economisti inglesi. In settembre cominciano a lavorare sull'Ideologia tedesca. Ciò costringe Marx a interrompere la stesura di uno scritto sulla Critica della politica e dell'economia politica che in febbraio si era impegnato a consegnare a un editore.
A Bruxelles Marx e Engels costituiscono un Comitato di corrispondenza comunista con collegamenti internazionali per favorire un'unificazione ideologica e organizzativa dei socialisti e dei proletari dei vari paesi. Finiscono di scrivere L'ideologia tedesca, e non trovando un editore disposto a pubblicarla, la abbandonano "alla critica roditrice dei topi". Sollecitato dal suo editore a consegnare il manoscritto della Critica della politica e dell'economia politica o a restituire l'anticipo ottenuto, Marx promette di ultimare il primo dei due volumi previsti entro il mese di novembre.
Lettura di Système dea contradictions di Proudhon e critica del libro in una lettera a Annenkov (28 dicembre) che è una sorta di preambolo della polemica che svilupperà l'anno seguente contro il medesimo autore.
L'editore rescinde il contratto stipulato nel 1845 per la Critica che viene abbandonata. In Miseria della filosofia, il libello contro Proudhon, Marx rivela di avere raggiunto un elevato livello di conoscenza nell'ambito dell'economia.
Marx e Engels aderiscono alla Lega dei Giusti in vista di una sua riorganizzazione su basi comuniste. La nuova associazione rivoluzionaria assume la denominazione di Lega dei Comunisti e al vecchio motto "Tutti gli uomini sono fratelli" sostituisce la parola d'ordine "Proletari di tutto il mondo, unitevi!". Marx assume la direzione del gruppo locale di Bruxelles della Lega.
In settembre Marx e Engels partecipano al Congresso internazionale degli economisti (Congresso del libero scambio) a Bruxelles. Marx ha preparato un intervento, ma non gli viene concessa la parola per il contenuto radicale del suo discorso.
In novembre partecipa con Engels, a Londra, al II Congresso della Lega dei Comunisti che li incarica di redigere un Manifesto comunista. Rientrato a Bruxelles, Marx tiene una serie di conferenze sul lavoro salariato e il capitale all'Associazione tedesca degli operai.
Nei primi mesi dell'anno appare il Discorso sulla questione del libero scambio tenuto in gennaio all'Association démocratique di Bruxelles. Il Manifesto del Partito comunista, ultimato verso la fine di gennaio, è inviato a Londra dove viene pubblicato in febbraio.
Marx è impegnato nella rielaborazione delle conferenze su Lavoro salariato e capitale, pubblicato l'anno seguente sulla "Nuova Gazzetta Renana".
Marx e Engels partecipano attivamente al processo rivoluzionario apertosi in Europa con gli eventi di febbraio a Parigi. Espulso dal Belgio, Marx è chiamato a Parigi dal governo provvisorio. Con la "Nuova Gazzetta Renana" di cui è il caporedattore preme sulla sinistra nel parlamento prussiano e sulla borghesia tedesca in generale, intimorite dalle prospettive aperte dalla rivoluzione di marzo.
Marx è impegnato nella riorganizzazione della Lega dei Comunisti e nell'analisi del processo rivoluzionario del 1848-49 e delle cause del suo insuccesso. Dall'atteggiamento pavido e compromissorio assunto dalla borghesia, compresa la sua ala più avanzata, Marx conclude che il proletariato deve darsi un'organizzazione politica autonoma.
In febbraio-marzo tiene delle conferenze di economia politica a un gruppo di amici. Costituisce con Engels una nuova rivista, la "Neue Rheinische Zeitung", in cui verranno pubblicate le analisi degli eventi degli ultimi anni.
In aprile partecipa, con i blanquisti e i cartisti, alla costituzione di una Associazione mondiale dei comunisti rivoluzionari, nei cui statuti riecheggiano le conclusioni cui Marx è giunto dopo l'esperienza del '48: "Lo scopo dell'associazione è l'abbattimento di tutte le classi privilegiate, il loro assoggettamento alla dittatura del proletariato, nella quale la rivoluzione viene mantenuta in permanenza fino alla realizzazione del comunismo che sarà l'ultima forma di organizzazione della famiglia umana".
In luglio intraprende lo studio sistematico della storia dell'economia degli ultimi dieci anni. In settembre i comunisti di Colonia lo sollecitano a fate una seconda edizione del Manifesto e a ultimare la sua Economia per la propaganda in Germania. La richiesta lo induce a riprendere sistematicamente il lavoro sull'opera economica cominciata nel 1844. Letture al British Museum (Mill, Fullarton, Torrens, Tooke; diverse annate dell'"Economist"; Blake, Gilbart, Gamier e altri).
Nell'ultimo numero della "Neue Rheinische Zeitung" Marx e Engels analizzano nei particolari la storia dell'economia negli ultimi dieci anni e le prospettive sociali dell'immediato futuro. La conclusione a cui pervengono è che una vera rivoluzione è impossibile in tempi di generale benessere e che una nuova, inevitabile crisi economica costituirà la premessa della prossima esplosione rivoluzionaria.
Marx procede a ritmo serrato nei suoi studi economici, per tutto l'anno, e riempie quattordici quaderni di estratti, concentrandosi in particolare sui problemi monetari (S. Bailey, H. C. Carey, W. Clay, Joplin, S. J. Loyd, W. H. Morrison, G. W. Norman, J. Gray, J. Francis, R. Hamilton, D. Hume, J. Locke, J. G. Kinnear, P. J. Stirling, E.-J. Bosanquet, A. Gallatin, J. G. Hubbard, W. Leathan, C. Raguet, B. Torrens, T. Twiss e altri); sulla storia della civilizzazione (W. Cooke Taylor, W. A, Mackinnon, J. D. Toekett, H. C. Carey, ecc.); sull'economia politica (Th. Chalmers, G. Ramsay, R. Jones, Th. Hodgskin, J. R. MacCulloch, P. Ravenstone, C. P. Scrope, R. Torrens); sui problemi dell'industria e degli operai (J. Fielden, P. Gaskell, Th. Hodgskin, S. Laing, N. W. Senior, J. C. Symons); sull'agricoltura e la rendita fondiaria (J. Anderson, Th. Hopkins, M. de Dombasle, R. Somers, E. West ecc.); sulla chimica agraria e i problemi demografici (J. Liebig, A. Alison, Th. Doubleday, J. F. W. Johnston, T. R. Malthus, G. Purves, R. Vaughan, J. Townsend); sulla storia del colonialismo (H. Brougham, Th. F. Buxton, Th. Hodgskin, A. H. L. Heeren, W. Howit, H. Merivale, W. H. Prescott, E. G. Wakefield, J. Sempéré); sulla storia di Roma (Dureau de la Malle); sulla storia delle città medievali e del sistema feudale (J. Daltymple, J. Gray, H. Hallam, K. D. Huhlmann, F. W. Newman); sui problemi bancari (F. Bastat, P.J. Proudhon, Th. Corbet, D. Hardcastle, G. Julius, Ch. Coquelin, F. Vidal); sulla statistica (A. Quételet); sulla tecnologia (J. H. M. Poppe, A. Ure, J. Beckmann).
In una lettera a Engels (7 gennaio), Marx espone le sue critiche alla teoria della rendita fondiaria di Ricardo. Poche settimane dopo i due amici hanno uno scambio di idee sulla teoria della circolazione monetaria. Engels insiste perché egli concluda ai più presto la sua Economia. In una lettera a Engeis (2 aprile), Marx dire di essere prossimo alla conclusione dei suoi studi, che del resto cominciano ad annoiarlo: "Au fond dal tempo di A. Smith e D. Ricardo questa scienza non ha più fatto progressi". Pensa di poter procedere subito alla stesura della sua Economia in tre volumi per passare finalmente allo studio di un'altra scienza. In una lettera a Marx (12 maggio), Lassalle si dice impaziente di leggere l'Economia marxiana, "... questo mostro in tre volumi di un Ricardo diventato socialista e di uno Hegel diventato economista". Marx assiste a una conferenza di Owen.
In estate le difficoltà economiche fattesi insopportabili lo costringono a interrompere il lavoro sull'Economia. Legge Idée générale de la Révolution au XX siècle di Proudoun e si propone di rispondergli con un opuscolo. Non lo farà, ma per grandi linee la sua critica è esposta in una serie di lettere a Engeis.
Ch. Dana, redattore della "New York Daily Tribune", lo invita a collaborare al giornale. Non avendo altra possibilità di sopravvivere, Marx accetta. In buona parte gli articoli da lui firmati sono scritti da Engeis che si sforza di dargli il tempo di portare a termine la sua opera economica.
In settembre l'editore tedesco Lowenthal rifiuta l'offerta di pubblicare l'Economia. Marx si reca a Manchester per discutere con Engels il piano della sua opera in tre volumi: Critica dell'economia politica, Socialismo, Storia delle dottrine economiche. Lassalle propone di costituire una società per azioni i cui sottoscrittori forniscano i mezzi necessari per pubblicare l'Economia. Marx rifiuta per non dare pubblicità alla sua situazione di miseria e perché è convinto che la borghesia tedesca non darebbe un centesimo.
Nei primi mesi dell'anno Marx, malato e senza mezzi, è impossibilitato a continuare la stesura della sua opera economica. Non riesce neppure a ultimare il diciotto brumaio commissionatogli da una rivista di emigrati tedeschi di New York, "Die Revolution". In primavera anche l'editore Wiegand (Lipsia) rinuncia alla pubblicazione dell'Economia, nel timore che l'opera venga sequestrata. In estate Marx propone all'editore Brockhaus un libro sulla moderna economia inglese, ma anche questo progetto viene rifiutato. Fallisce inoltre il tentativo di far pubblicare Il diciotto brumaio in Germania; gli editori accettando temono di esporsi a dei rischi, in quanto in Germania il nome di Marx è proscritto. Nonostante la collaborazione alla "New York Daily Tribune" la situazione economica in cui Marx versa con la famiglia è disastrosa.
Mentre solo un anno prima Marx pensava di essere giunto alla conclusione dei suoi studi e di poter procedere nel giro di pochi mesi alla stesura di un'opera in tre volumi, ora riprende il lavoro interrotto e aggiunge nuovi quaderni di estratti ai molti del 1851. Studia le teorie del denaro e in particolare i problemi della sua circolazione, e altri problemi dell'economia politica quali la proprietà fondiaria e la rendita fondiaria. Legge opere sui problemi demografici, sulla storia della cultura, sulla storia degli slavi, sulla teoria dello stato. Nei suoi quaderni di questo periodo vi sono estratti dagli scritti di Galiani, Wachsmut, Kaulfuss, Spencer, Opdyke, Newman, Banfield e altri, oltre che dall'"Economist". Questi materiali vengono da lui spesso utilizzati nella sua attività pubblicistica.
Vivamente interessato alla storia e al futuro sviluppo dei paesi coloniali e dipendenti, legge le opere di MacCulloch, Klemm, Bernier, Saltykow ecc., sulla storia e l'economia dell'India e della Cina, e ne fa numerosi estratti. In vista della discussione sull'amministrazione dell'India al parlamento inglese, studia i "bluebooks" e la storia della Compagnia delle Indie orientali. Nei suoi quaderni troviamo anche estratti di autori quali Th. Stamford Raffles, M. Wilks, G. Campbell, R. Patton, D. Urquhart, J. Ph. Fallmerayer, C. Famin ecc. In un articolo su Ii dominio britannico in India ("New York Daily Tribune", 25 giugno) afferma che distruggendo le basi economiche delle comunità di villaggio nell'Industan, l'Inghilterra attua involontariamente, come "strumento inconscio della storia", una rivoluzione sociale. In un successivo articolo (8 agosto) ritorna sul medesimo argomento, affermando che l'industria e il commercio borghesi creano le premesse materiali per un nuovo mondo, "allo stesso modo so cui le rivoluzioni geologiche hanno creato la superficie terrestre".
Nello stesso periodo segue anche sistematicamente le vicende della politica interna inglese, del movimento operaio, occupandosi in particolare degli scioperi e dell'importanza che hanno per il rinnovamento dal cartismo. E' insoddisfatto della sua attività giornalistica. "Questo continuo scribacchiare per i giornali mi annoia. Mi prende molto tempo, è dispersivo e in ultima istanza non porta a nulla, Si ha un bel parlare di indipendenza: si è legati al foglio e al suo pubblico, in particolare se si è pagati in contanti come lo sono io. Il lavoro scientifico puro è tutt'altra cosa" (lettera a Cluss del 15 settembre).
Marx è assillato dalle preoccupazioni economiche e tormentato dalla malattia. "Beatus ille, che non ha famiglia", scrive a Engels il 21 giugno. Quasi tutta la sua fatica è diretta alla collaborazione al giornale americano che peraltro, a causa delle difficoltà economiche in cui versa, gli dimezza la retribuzione. Prosegue tuttavia i suoi studi di economia politica, raccoglie sistematicamente dati statistici e altri dati economici concreti che utilizza anche per il giornale. Il suo interesse si accentra sulla guerra russo-turca e le conseguenze che avrà per le potenze occidentali. Eppure il progetto dell'Economia non è dimenticato. Lo prova il fatto che verso la fine dell'anno riesamina tutti i suoi quaderni sull'economia politica sorti nel 1844-47 e nel 1850-51, "se non per elaborare la cosa, almeno per avere padronanza del materiale e averlo pronto per l'elaborazione". Redige un breve schema intitolato Denaro, credito, crisi, nel quale rimanda di volta in volta a quaderni di estratti dei diversi autori (Gilbart, Thornton, Tooke, Hubbard, J. St. Mill, Fullarron e altri) segnando il nome dell'autore, il titolo dell'opera e la pagina del quaderno. Questo materiale fu successivamente impiegato nella stesura del grande manoscritto del 1857-58 (Grundrisse) e per il Terzo libro del Capitale.
Marx prosegue nella rilettura dei suoi quaderni sull'economia. Appronta un indice di quelli dedicati principalmente a problemi della rendita e della teoria demografica, contenenti estratti di diverse annate dell'"Economist" oltre che di opere di D'Avenant, Alison, Petty, Boisguillebert, Locke, Steuart e altri. Questo lavoro gli causa un'infiammazione agli occhi.
Studia la storia romana e scheda la grande Storia di Roma in tre volumi del Niebuhr. "Da un pò ho ripreso a studiare la storia romana fino all'epoca di Augusto. La storia interna si risolve essenzialmente nella lotta tra la piccola e la grande proprietà terriera, naturalmente modificata in modo specifico dai rapporti schiavistici..." (lettera a Engels, 8 marzo).
La politica estera russa costituisce il principale interesse di Marx in quest'anno. Oltre a studiare documenti diplomatici relativi alle relazioni anglo-russe nei secoli precedenti, si occupa di storia e cultura dei popoli slavi, in particolare dell'antica Russia.
Scrive una serie di articoli sulla crisi monetaria e commerciale che ha investito quasi tutte le capitali europee in seguito all'ondata di speculazioni. Analizza in particolare l'attività del Crédit mobilier, il cui fine principale era "la speculazione in sé" ("New York Daily Tribune", 9 ottobre). Sullo stesso numero del giornale compare anche un suo saggio storico sulla circolazione monetaria. L'approssimarsi di una grave crisi economica attira sempre di più il suo interesse, al punto da indurlo a riprendere i suoi studi teorici di economia. Concentra la sua attenzione in particolare sui problemi dell'argento.
La crisi economica che investe l'Europa induce Marx, nonostante i gravi problemi personali, a riprendere con tutte le sue forze gli studi economici, anche per scrivere al più presto la sua Economia, uno strumento teorico di cui il proletariato ha assoluto bisogno per affrontare la prospettiva rivoluzionaria che Marx giudica imminente.
Per la "New York Daily Tribune" (7 aprile) scrive un articolo sugli scambi tra Russia Cina. Fondandosi sui rapporti degli ispettori di fabbrica, mette in luce lo sfruttamento degli operai da parte dei fabbricanti inglesi in due articoli - La situazione degli operai di fabbrica e Il sistema di fabbrica inglese - apparsi poco dopo sul medesimo giornale. Scrive tre articoli finanziari sugli scandali della Royal British Bank e del Crédit mobilier ("New York Daily Tribune", 16 e 30 maggio, I° giugno).
Raccoglie materiali sul decorso della crisi in Inghilterra, negli Usa e in Germania, Francia e in altri paesi. Scheda e sottolinea giornali e riviste. In appositi quaderni registra i principali processi o fenomeni provocati dalla crisi. La crisi è anche al centro delle sue discussioni epistolari con Engels. Sulla crisi in Europa, in dicembre scrive tre articoli per la "New York Daily Tribune" (22 dicembre, 5 e 12 gennaio). Un articolo sulla produzione industriale inglese e la crisi che vi si sta profilando non viene pubblicato.
In febbraio riprende lo studio sistematico della letteratura economica a cui negli ultimi cinque anni si era dedicato solo saltuariamente. Lavora sul quinto e il sesto volume di History of prices di Tooke, appena apparsi, e su "Theory and praxis of banking" di Macleod. Inizia la stesura di un saggio contro gli "economisti volgari" Bastiat e Carey, teorici dell'armonia di classe, ma il lavoro rimane incompiiuto.
A fine agosto comincia a scrivere la sua grande opera economica. Nell'Introduzione analizza per grandi linee la connessione dialettica tra produzione, distribuzione, scambio e consumo, tra forze produttive e rapporti di produzione oltre che tra rapporti di produzione e rapporti giuridici, familiari ecc. sotto il capitalismo. Vi tratteggia brevemente anche l'essenza del suo metodo di analisi dei fenomeni economici. Alla fine dell'Introduzione enuncia i punti principali attorno ai quali pensa di articolare la sua opera. Lo scritto rimane incompiuto. A novembre comincia a scrivere il lungo Capitolo dcl capitale in cui affronta una serie di problemi fondamentali del capitale e sviluppa le linee generali della sua dottrina del plusvalore. Lo scritto si apre con un abbozzo di articolazione della sua opera economica, I problemi che egli si propone di trattare sono i seguenti: : il capitale, la proprietà fondiaria, il lavoro salariato, lo stato, il commercio internazionale e il mercato mondiale.
Marx continua a lavorare sui suoi "fondamenti dell'economia", dedicandovi soprattutto la notte, mentre di giorno è impegnato nell'attività giornalistica. Sviluppando la teoria del plusvalore, rilegge la logica di Hegel, e di ciò si avvertono gli effetti nei manoscritti di quel periodo. Scrive a Engels (verso il 16 gennaio) che, se ne avesse il tempo, gli piacerebbe "rendere accessibile all'intelletto comune il movimento razionale del metodo che Hegel ha scoperto ma ha al tempo stesso mistificato". Gli annuncia anche di avere "buttato per aria l'intera dottrina del profitto com'è stata finora".
In una lettera a Lassalle (22 febbraio) gli chiede di appurare se vi sono delle possibilità di pubblicare la sua Economia a Berlino. Progetta di pubblicarla in fascicoli, non avendo "né il tempo né i mezzi" per scrivere l'opera nella sua totalità; in quest'occasione gli delinea anche il piano complessivo.
Studia il problema dell'usura delle macchine in connessione con l'analisi del ciclo di riproduzione industriale. Legge in particolare On the economy of machinery and manufacture di Babbage. Prega Engels di comunicargli ogni quanto tempo debbano mediamente essere rinnovati i macchinari (lettera del 2 marzo). Questi lo illumina sul problema dell'ammortamento (lettera del 4 marzo).
Lassalle annuncia a Marx che l'editore Dunker è disposto a pubblicare i primi due fascicoli dell'opera sull'Economia.
In una lettera a Engels (2 aprile), Marx gli espone il piano dell'opera in sei libri che aveva già illustrato a Lassalle: "1. Del capitale. 2. Proprietà fondiaria 3. Lavoro salariato. 4. Lo stato. 5. Commercio internazionale. 6. Mercato mondiale". Precisa inoltre il contenuto del Primo libro: "Il capitale si suddivide in quattro sezioni: a. Il capitale in generale. (Questa è la materia del primo fascicolo). b. La concorrenza... c. Il credito.., d. Il capitale azionario come forma piè compiuta (che si rovescia nel comunismo)..." La prima sezione del Primo libro si articolerà in tre capitoli: 1. Il valore. 2. Il denaro. 3. Il capitale".
In maggio trascorre un periodo di riposo a Manchester, da Engels, continuando tuttavia il suo lavoro sul Capitolo del capitale. Nella prima metà di giugno compila un indice dei manoscritti economici sorti tra l'agosto del 1857 e il giugno 1858 (Grundrisse).
Da agosto a metà novembre è impegnato nella stesura del primo fascicolo della sua opera economica; scrive una nuova versione del capitolo del denaro. Nel corso di questo lavoro legge il nuovo lavoro di MacLarens, History of currency. Da metà novembre comincia a scrivere un nuovo capitolo: La merce. Rielabora il capitolo del denaro, redige il testo definitivo dell'intero manoscritto e lo intitola Per la critica dell'economia politica. Primo fascicolo. Primo libro. Del capitale. Prima sezione. Il capitale in generale. Lo invia all'editore Dunker, a Berlino. Il primo fascicolo, di mole doppia rispetto a quella prevista, contiene solo i due primi capitoli: La merce e Il denaro o la circolazione semplice. Marx decide di pubblicare in un secondo fascicolo il terzo capitolo Il capitale in generale.
In gennaio il manoscritto di Per la critica dell'economia politica è finalmente ultimato. Il manoscritto viene inviato con ritardo all'editore perché Marx non ha neppure i soldi per la spedizione che poi gli viene finanziata da Engels. Poche settimane dopo gli invia anche la Prefazione che contiene una formulazione classica dei principi della concezione materialistica della storia. L'opera appare in giugno a Berlino con una tiratura di 1000 copie.
Da febbraio a dicembre Marx lavora sul secondo fascicolo di Per la critica, nel quale si propone di analizzare il capitale. Continua frattanto i suoi studi al British Musceum, legge economisti inglesi, francesi, italiani, in particolare Wayland, Petty, Malthus, Mill, Molinari e Galiani, e fa un gran numero di estratti. Continua inoltre la sua attività pubblicistica connessa con l'analisi dei fatti economico-sociali contingenti. Scrive articoli sulla situazione esistente nelle industrie inglesi basandosi sui rapporti degli ispettori di fabbrica, sulle importzioni e le esportazioni britanniche ecc. Nell'articolo Popolazione, criminalità, pauperismo ("New York Daily Tribune", 16 settembre) dimostra, alla luce di dati statistici ufficiali relativi al periodo 1844-58, che in Inghilterra, nonostante l'aumento della produzione industriale, è aumentata la miseria del proletariato. In un altro articolo, pubblicato il 23 dello stesso mese, mette in luce alcune costanti dello sviluppo ciclico della produzione capitalistica. In una serie di articoli su La nuova guerra cinese, riinterviene sulla politica coloniale di rapina praticata dall'Inghilterra nei confronti della Cina ("New York Daily Tribune", 27 settembre, 1°, 10 e 18 ottobre). Riaffronta il medesimo tema in Il commercio con la Cina ("New York Daily Tribune", dicembre).
Attribuendo molta importanza alla diffusione delle sue teorie econorniebe nel proletariato, in ottobre e novembre tiene delle conferenze a un pubblico operaio. Sul silenzio con cui la stampa ha accolto la pubblicazione di Per la critica, scrive a Lassalle (6 novembre): "Sbagli se credi che io mi aspettassi degli elogi dalla stampa tedesca o che ne sarei stato in qualche modo lusingato. Mi aspetto attacchi o critiche, ma non un silenzio assoluto..."
Marx non riesce a consegnare entro la fine dell'anno all'editore, come convenuto, il seguito del "primo fascicolo".
Marx comincia a lavorare sul secondo fascicolo di Per la critica dell'economia politica, che tratta dei problemi del capitale. Al British Museum studia i rapporti degli ispettori di fabbrica degli anni
1855-59 e le opere di Smith, Quesnay, Turgot e altri. Rilegge anche La situazione della classe operaia in Inglhilterra di Engels. In una lettera a Engels (3 febbraio) si dichiara ottimista sui tempi di stesura deI secondo fascicolo: "... se mi ci metto con decisione, in sei settimane sono pronto..." Ma le cose vanno altrimenti. Subito dopo è infatti costretto ad abbandonare nuovamente l'opera economica per ipegnarsi nell'affare Vogt e per svolgere la sua attività pubblicistica.
Nelle sue collaborazioni alla "New York Daily Tribune" continua invece a trattare i problemi economici: interviene tra l'altro sulle manovre del governo di Luigi Bonaparte in campo economico (21febbraio), sul commercio britannico (16 luglio luglio) e sulla situazione delIe industrie inglesi (6 e 24 agosto), dimostrando, alla luce dei rapporti degli ispettori di fabbrica sul primo semestre del 1860, che lo sfruttamento della classe operaia si fa sempre più intenso. In novembre studia la situazione finanziaria dell'Inghilterra, e il risultato è un articolo intitolato Tensione sul mercato del denaro ("New York Daily Tribune", 24 novembre).
Nonostante lo sforzo fatto per non interrompere il lavoro sull'Economia, dal 1859 in pratica non era stato fatto alcun passo in avanti. In agosto Marx riprende infine a studiare con lena l'intero complesso dei problemi del modo di produzione capitalistico e a sottoporre a critica l'economia politica borghese. Questa fase dei suoi studi economici, che si protrae fino al luglio 1863, ha come risultato un grosso manoscritto di ventitré quaderni di estratti, commenti e contributi originali dal titolo Per la critica dell'economia politica, che costituisce il seguito del primo capitolo, pubblicato sotto lo stesso titolo a Berlino nel 1859. Esso indaga sulla trasformazione del denaro in capitale. Questa prima versione (quaderni I-V) del Capitale è tuttora inedita.
Da agosto a dicembre, nel corso del suo lavoro sull'economia, Marx studia diffusamente i problemi della trasformazione del denaro in capitale e la produzione del plusvalore assoluto; incomincia anche a studiare il problema del plusvalore relativo.
In novembre scrive cinque articoli sui fenomeni di crisi nell'economia inglese ("Die Presse", 6, 9, 19 e 23 novembre; "New York Daily Tribune", 23 novembre).
Marx intraprende la stesura di un'appendice storica al Capitolo del capitale com'è abbozzato nei suoi cinque quaderni del 1861. L'appendice dovrebbe seguire le teorie della merce, del denaro e del plusvalore. Le sue ricerche tuttavia lo conducono ben al di là di quello che era il suo progetto iniziale. Nonostante le numerose interruzioni dovute a malattia e a mancanza di denaro, nel corso dell'anno riempie quattordici grossi quaderni (da V a XVIII), dei quali solo gli ultimi tre sono dedicati a temi che più tardi egli sviluppa nel Terzo libro de] Capitale.
In gennaio e febbraio studia i problemi della riproduzione capitalistica, sottopone ad analisi critica il "dogma di Smith" e formula le tesi fondamentali della sua teoria della riproduzione che più tardi verrà esposta nel Secondo libro del Capitale.
In giugno legge Terza lettera a Kirchmann, confutazione della teoria ricardiana della rendita e fondazione di una nuova teoria della rendita di Rodbertus. In una lettera a Lassalle (16 giugno) critica entrambe queste teorie della rendita. Proseguendo nel suo lavoro sulle Teorie sul plusvalore, da giugno a agosto sviluppa la sua propria teoria del profitto medio e del prezzo di produzione, oltre che la teoria della rendita fondiaria capitalistica, differenziale e assoluta. Informa diffusamente Engels sui risultati delle sue indagini nelle lettere del 2 e del 9 agosto. In settembre, nel corso dell'analisi critica della teoria dell'accumulazione di Ricardo, sviluppa la propria teoria dell'accumulazione capitalistica e delle crisi.
In dicembre delinea il piano della sezione Capitale e profitto, che nel contenuto corrisponde alle prime tre parti del futuro Terzo libro del Capitale. In una lettera a Kugelmann (28 dicembre) parla della sua opera economica che definisce sostanzialmente ultimata. Si tratta, egli dice, di un volume di circa 500 pagine che, pur essendo la continuazione di Per la critica, costituisce un'opera indipendente cui intende dare il titolo Il capitale e, come sottotitolo, Critica dell'economia politica. Si tratta sostanzialmente del terzo capitolo previsto nel piano, del Capitale in generale, ma non vi si parla ancora della concorrenza e del credito. Esso racchiude "ciò che gli inglesi chiamano "the principles of political economy". E' la quintessenza... e lo sviluppo di ciò che segue (eccettuato il rapporto tra le diverse forme statali e le diverse strutture economiche della società) potrebbe agevolmente essere effettuato anche da altri sulla base di ciò che ho elaborato".
Invece di stendere la versione definitiva del seguito di Per la critica dell'economia politica, Marx prosegue le sue ricerche sulle teorie sul plusvalore. Riesamina i suoi quaderni di estratti sulla storia della tecnologia e segue un corso sulla tecnologia tenuto appositamente per gli operai. In una lettera a Engels (28 gennaio) delinea i problemi posti dal rapporto tra forza motrice, utensile e macchina nel loro sviluppo storico. Nel corso dell'anno aggiunge altri cinque quaderni (XIX-XXIII) alla serie iniziata nel 186.
Risale al mese di gennaio anche la stesura di un progetto di schema delle "sezioni" I e I I del Capitale in generale che in seguito gli serviranno da traccia per il Primo e il Terzo libro del Capitale.
Durante un periodo di malattia che gli impedisce di lavorare, Marx riprende le sue letture sulla storia delle dottrine economiche.
In maggio si sente meglio e si propone di approntate il manoscritto dell'Economia per la stampa, ma poi desiste dal suo progetto.
A partire dal mese di luglio si dedica a studi di matematica, in particolare al calcolo differenziale e integrale. In una lettera a Engels (6 luglio) sottopone a Engels una rappresentazione schematica del processo di riproduzione del capitale ispirata al Tableau di Quesnay.
In agosto riprende la stesura definitiva dell'Economia, sforzandosi di darle "una forma sufficientemente popolate", più comprensibile di Per la critica del 1859. Nel corso del lavoro, al cospetto della mole dei quaderni dedicati alle teorie sul plusvalore rispetto a quelli dedicati alle questioni puramente teoriche, considera l'eventualità di pubblicare diversi grossi volumi, in altri termini di fare delle tre "sezioni" altrettanti "libri", dedicandone una quarta unicamente alle Teorie sul plusvalore.
Dal settembre di quest'anno fino all'inizio degli anni settanta, gran parte delle energie di Marx sono assorbite dall'attività politica che svolge in seno al Consiglio generale dell'Associazione internazionale dei lavoratori. Nonostante questo e la sua salute che va via via peggiorando, egli procede, seppure con frequenti interruzioni, nell'elaborazione della sua opera economica. Da metà settembre fino alla fine dell'anno lavora intensamente sul Capitale.
L'editore Meissner di Amburgo accetta di pubblicare Il capitale. Engels insiste perché Marx sfrutti l'occasione che gli si presenta e ultimi il suo manoscritto. Oltre a svolgere le sue funzioni in seno al Consiglio generale, Marx lavora sul Capitale. In una lettera a Engels (13 marzo) scrive: "Accanto al mio lavoro sul libro, l'International Association mi prende moltissimo tempo, perché di fatto sono il responsabile di tutta la faccenda". Pochi giorni dopo giunge il contratto, in base al quale Marx si impegna a consegnare l'opera entro il mese di maggio. Nonostante il suo pessimo stato di salute, Marx spera di ultimare il lavoro entro pochi mesi.
In risposta a un discorso dell'owenista John Weston, membro del Consiglio generale, in cui questi sostiene che gli aumenti salariali sono inutili e l'azione sindacale inefficace, Marx appronta uno studio sui salari, gli scioperi, il profitto e il plusvalore, ed espone le sue posizioni in forma popolare in due riunioni del Consiglio generale (20 e 27 giugno); per la prima volta affronta di fronte a un uditorio ristretto alcune delle tesi centrali del Capitale, in particolare la teoria dei plusvalore.
Il 31 luglio riferisce a Engels sullo stato dei suoi lavori economici, spiegando anche il perché del ritardo nella consegna all'editore: "Devo scrivere ancora tre capitoli per concludere la parte teorica (i primi tre libri). Poi c'è ancora da scrivere il quarto libro, quello storico-letterario, che per me è la parte relativamente più facile, poiché tutti i problemi sono risolti nei primi tre libri, e quest'ultimo è quindi più una ripetizione in forma storica. Ma non riesco a decidermi a spedire qualcosa prima di avere il tutto davanti a me. Quali che siano i loro difetti, i miei scritti hanno il pregio di essere una totalità artistica, e a questo risultato io pervengo soltanto non dandoli mai alle stampe finché non sono integralmente davanti a me". Ammalatosi per il superlavoro, Marx è costretto a un ozio forzato, e durante la malattia legge testi di astronomia. Una volta ristabilito è costretto dalle ristrettezze economiche ad accetttare lavoro retribuito e a dedicare le nottate al Capitale.
Nel mese di dicembre, affrontando il problema della rendita fondiaria nella stesura del Capitale, studia testi sull'agricoltura, in pare di chimica agraria; legge Liebig e Schònbein. Verso la fine di di dicembre la prima stesura del Capitale è ultimata.
Per tutto il mese di gennaio è impegnato, in particolare di notte, nella stesura della versione definitiva del primo libro del Capitale. "Quanto al mio scritto, scrive a Kugelmann il 15 gennaio, sono occupato per dodici ore al giorno nel prepararne la copia a pulito. Penso di portare io stesso a Amburgo il manoscritto del Primo libro nel mese di marzo..." Costretto a letto e non essendo in condizione di dedicarsi al lavoro teorico, arricchisce la sezione del Primo libro dedicata alla giornata lavorativa con delle parti storiche, "cosa che originariamente non programmavo di fare" (lettera a Engels del 10 febbraio). Tre giorni dopo gli spiega quali ricerche dovrebbe ancora effettuare per aggiornare nel modo dovuto il capitolo sulla rendita fondiaria "che nella sua forma attuale... è quasi un libro a sé". E sull'intero lavoro dice: "Sebbene ultimato, il manoscritto, gigantesco nella sua forma attuale, è impubblicabile per chiunque tranne che per me. Neppure tu saresti in grado di farlo" (13 febbraio).
In maggio, dopo una prolungata interruzione per malattia, Marx riprende la preparazione del manoscritto per la stampa.
Nel mese di luglio, in connessione con il suo lavoro sul Capitale, Marx studia i rapporti ufficiali appena pubblicati sul lavoro minorile nell'industria inglese e sulle condizioni di alloggio del proletariato inglese.
In una lettera a Kugelmann (13 ottobre) comunica il piano complessivo del Capitale in quattro libri (lo stesso che aveva comunicato a Lassalle nel 1858, con l'aggiunta dell'ultimo libro): "1. Processo di produzione del capitale; 2. Processo di circolazione del capitale; 3. Configurazione del processo complessivo; 4. Sulla storia della teoria". A quel tempo Marx pensava di pubblicare in un unico volume i libri 1 e 2.
Nella prima metà di gennaio Marx procede nel lavoro sul Capitale. Integra in particolare il capitolo sulla legge generale dell'accumulazione capitalistica, e a questo fine legge History of agriculture
and prices in England dello storico inglese dell'economia T. Rogers, inviatogli da Engels. In aprile Marx conclude il lavoro sul Primo libro del Capitale e, aiutato finanziariamente da Engels, si reca a Amburgo per consegnare personalmente il manoscritto all'editore Meissner. Il 29 dello stesso mese il libro va in tipografia e il 5 maggio Marx riceve le prime bozze per la revisione. Per Marx la consegna del manoscritto è cagione di grande sollievo. A un amico socialista emigrato negli Stati Uniti scrive ad esempio: "Perché non Le ho risposto? Ma perché ero costantemente sull'orlo della fossa. Dovevo quindi sfruttare ogni momento in cui ero capace di lavorare per ultimare la mia opera, un'opera alla quale ho sacrificato la salute, la felicità e la famiglia. Spero che questa spiegazione non necessiti di alcuna ulteriore integrazione. Rido delle cosiddette persone "pratiche" e della loro saggezza. Se si volesse essere un bue, si potrebbero naturalmente voltare le spalle ai tormenti dell'umanità e preoccuparsi della propria pelle. Ma io mi sarei veramente giudicato non-pratico se fossi crepato senza portare a termine, almeno nel manoscritto, il mio libro" (lettera a Sigfrid Mayer, 30 aprile 1867).
Engels legge regolarmente le bozze del libro comunicando a Marx le sue impressioni. Gli suggerisce ad esempio l'inserimento di una serie di sottotitoli per rendere più agevole la lettura e la comprensione del testo (lettera del 16 giugno). Su consiglio di Kugelmann o tenendo conto dei suggerimenti di Engels, Marx scrive un'appendice didattica al capitolo sulla forma del valore. Ha uno scambio di idee con Engels sulla genesi del plusvalore o sulla trasformazione del valore in prezzo di produzione. "Se volessi chiarire fin da principio tutti questi dubbi, rovinerei l'intero metodo dialettico di sviluppo" (27 giugno). Il 25 luglio Marx ultima la Prefazione al Primo libro del Capitale e la manda all'editore. Il 16 agosto termina la revisione delle ultime bozze e ringrazio calorosamente Engels, senza la cui collaborazione e i cui sacrifici il compimento dell'opera sarebbe stato impossibile (lettera del 16 agosto).
Marx riprende il lavoro sul Secondo libro del Capitale. Il Primo libro è pubblicato in mille copie verso metà settembre. Engels scrive immediatamente le prime delle sue numerose recensioni.
Con la consegna del manoscritto del Primo libro all'editore, lo sforzo più intenso e la fase del massimo impegno teorico e creativo subiscono un rallentamento. Negli anni a venire e fino alla morte, Marx continuerà sempre i suoi studi, le sue ricerche, il lavoro di approfondimento sui temi del Capitale, la cura delle traduzioni o delle successive edizioni del Primo libro, ma la parte determinante del lavoro si può considerare conclusa.
Già al principio dell'anno Marx riprende a lavorare sul Terzo libro del Capitale (rendita fondiaria, chimica agraria). Discute con Engels i problemi del Terzo libro (saggio di profitto e saggio di plusvalore). Invia a Engels uno schema dettagliato del processo di circolazione del Capitale. In settembre Marx e Engels giungono alla conclusione che occorre pubblicare un opuscolo scritto in forma popolare che esponga le teorie contenute nelCapitale, ma il progetto non verrà mai realizzato.
Marx studia i problemi della rendita fondiaria e concentra in particolare la sua attenzione sulla comune rurale e sul suo ruolo nei diversi sistemi economici, presso gli slavi o in particolare in Russia.
Nei primi mesi dell'anno studia pubblicazioni sulle banche e sul credito, in particolare la "Money Market Review" e l'"Economist" del 1868. Dopo un'interruzione per malattia, riprende a occuparsi dei problemi del credito e della circolazione bancaria, studiando in particolare le opere di J. L. Foster, F. E. Feller e K. G. Odermann, facendone numerosi estratti. Legge i rapporti ufficiali inglesi sul lavoro minorile in agricoltura.
In ottobre comincia la revisione delle prime parti della traduzione francese del Capitale. Dopo avere ricevuto l'edizione russa di La situazione della classe lavoratrice in Russia di Flerovski, Marx incomincia a studiare quella lingua, anche perché si propone di leggere le opere economiche di Cernisevskij. In novembre ha con Engels uno scambio di idee sulla teoria della rendita fondiaria (Carey, Ricardo).
Marx comincia a leggere gli autori russi nell'originale ed è molto attratto dall'opera di Flerovski. "E comunque il libro più importante che sia apparso dopo il tuo sulla Situazione delle classi lavoratrici", scrive a Engels il 10 febbraio. Dal libro, egli osserva, risulta con chiarezza che la presente situazione russa è insostenibile, che la liberazione dei servi della gleba non fa che accelerare il processo di dissoluzione e che una terribile rivoluzione sociale è inevitabile (12 febbraio). Verso la metà di marzo riprende il lavoro sul Capitale, ma il centro della sua attività è costituito dall'azione del Consiglio generale e dai suoi interventi nella situazione politica europea dominata dalla guerra franco-prussiana.
Legge i Lineamenti di economia politica di Cernisevskij. Verso la fine dell'anno ha frequenti contatti con Elisaveta L. Tomanovskaia, inviata a Londra dal comitato della sezione russa dell'Internazionale con sede a Ginevra. Con lei discute sulle prospettive delle comuni rurali in Russia. Legge in proposito anche gli scritti che Cernisevskij ha dedicato a questo problema.
L'interesse di Marx è accentrato sulle vicende della guerra franco-prussiana e sull'esperienza della Comune di Parigi. Continua tuttavia a interessarsi delle cose russe, approfondisce le conoscenze della lingua e studia con crescente interesse le opere di Cernisevskij e Flerovskij.
In aprile suggerisce a Liebknecht di pubblicare su "Volksstaat" dei brani del Capitale, in particolare dal capitolo su La cosiddetta accumulazione originaria, al fine di elevare il livello teorico degli operai.
In giugno il populista Nikolaj Franzevic Daniel'son gli invia da Pietroburgo dei libri russi, tra i quali Sulla proprietà fondiaria di Cernisevskij, e una lettera in cui lo informa sullo stato dei lavori di traduzione del Capitale e gli offre del denaro per procedere alla pubblicazione del Secondo libro.
In settembre Marx invia a Daniel'son un elenco delle rettifiche da apportare alla prima edizione del Capitale nell'approntarne l'edizione russa.
In dicembre rielabora il primo capitolo del Primo libro del Capitale per la seconda edizione tedesca.
Marx continua a lavorare sulla seconda edizione del Capitale, apportando dei mutamenti sostanziali alla struttura del volume, precisando i titoli di singole parti del libro, sviluppando un'analisi scientifica più approfondita e rigorosa del valore e della forma del valore, precisando e formulando una serie di tesi in altri capitoli.
Conduce una trattativa con Joseph Roy per la traduzione dell'opera in francese e stipula un contratto con l'editore Lachàtre per la pubblicazione a Parigi. Verso il 20 gennaio invia una prima parte del Capitale rielaborato per la seconda edizione all'editore Otto Meissner di Amburgo. Il 27 marzo esce l'edizione russa del Capitale in una tiratura di 3000 copie di cui nel giro di un mese e mezzo 900 sono vendute. Marx rivede la traduzione francese, apportando anche delle modifiche al resto "per render chiare le cose ai francesi" (lettera a Sorge del 23 maggio).
In una lettera a Daniel'son (28 maggio) lo ringrazia per l'esemplare della traduzione russa del Capitale che questi gli ha fatto pervenire e definisce "magistrale" la traduzione. Gli annuncia anche che in settembre, dopo il prossimo congresso dell'Internazionale, si ritirerà dal Consiglio generale per riprendere i suoi studi teorici, in quanto non può più permettersi "di combinare due tipi di attività così differenti".
In estate, nonostante gli impegni connessi con la preparazione del Congresso dell'Aia, continua la revisione della traduzione francese e si preoccupa di far tradurre il suo libro in portoghese, trattando con il segretario del Consiglio federale portoghese dell'Internazionale, Nobre Franca, che prega anche di raccogliergli una documentazione sulla proprietà fondiaria in Portogallo. A metà luglio appare la prima parte della seconda edizione tedesca del primo libro del Capitale. Verso ferragosto riceve da Daniel'son il manoscritto di Lettere senza indirizzo di Cernicevskij e una serie di recensioni rosse del Primo libro del Capitale. Invia a Daniel'son parte della seconda edizione tedesca da lui riveduta. Si propone di far pubblicare gli scritti di Cernicevskij.
Il 17 settembre appare la prima dispensa dell'edizione francese del primo volume del Capitale, che Marx fa subito inviare ai membri dell'Internazionale e ai suoi corrispondenti. Sotto il titolo Il Capitale di Marx, I'"Emancipacion" spagnola (26 ottobre) pubblica la prefazione alla prima edizione tedesca e una lettera di Engels.
In tutto questo periodo Marx è molto preso dalla revisione della traduzione francese, a cui temporaneamente partecipa anche il suo genero Longuet. In una lettera a Daniel'son (12 dicembre) gli comunica la sua intenzione di occuparsi "diffusamente della forma russa di proprietà fondiaria nel capitolo che a questo problema è dedicato nel Secondo libro del Capitale".
I molti anni di superlavoro, di miseria, di tensione hanno profondamente logorato la salute di Marx. Egli soffre di emicranie permanenti, venute ad aggiungersi ai suoi cronici disturbi al fegato, che lo costringono a ridurre progressivamente la sua attività e a concedersi sempre più di frequente dei periodi di riposo.
Si sforza più volte di riprendere la stesura definitiva del Secondo libro del Capitale, ma per il testo la sua attività si limita alla corrispondenza, a pochi articoli e alla cura e presentazione della sua opera già compiuta. Continua tuttavia a leggere un gran numero di libri, e in questi anni, in sé poco fruttuosi dal punto di vista della sua produzione letteraria, riempie cinquanta quaderni, quasi tremila pagine scritte in una calligrafia minutissima e pressoché indecifrabile, di estratti e appunti.
In gennaio scrive il Poscritto alla seconda edizione tedesca del Capitale. Nei mesi seguenti legge libri russi inviatigli da Daniel'son, in particolare sulla condizione delle campagne in Russia e sulla questione contadina dal tempo della liberazione dei servi della gleba avvenuta nel 1861. Conduce una trattativa per iscritto con Bignami (marzo-aprile) per la traduzione e la pubblicazione del primo volume del Capitale in Italia. L'"Emancipacion" spagnola (1° e 22 marzo, 12 aprile) pubblica il capitolo su La trasformazione del denaro in capitale del Primo libro del Capitale.
Chiede a Daniel'son (lettera del 22 marzo) di informarlo sulla polemica del 1856 tra il filosofo liberale Cicerin e lo storico slavofilo Beljaev sullo sviluppo storico della proprietà comune della terra in Russia. "Com'è possibile egli osserva in polemica con la tesi di Cicècrin che in Russia questa istituzione sia stata introdotta come provvedimento puramente fiscale, come accessorio della servitù della gleba, mentre altrove è sorta dappertutto naturalmente e ha costituito una fase necessaria dello sviluppo dei popoli liberi?" Daniel'son gli invia un cenno bibliografico sulla proprietà fondiaria in Russia (1° aprile).
Mentre procede nella revisione della traduzione francese del Capitale consultando talvolta il genero Lafargue, studia sistematicamente i rapporti agrari esistenti in Russia servendosi di periodici e libri inviaatigli da Daniel'son. Il 5 aprile invia a Meissner l'ultima parte delle bozze della seconda edizione tedesca del Capitale. A fine maggio riceve da Daniel'son, al quale l'aveva richiesta, una raccolta di materiali sulla comune rurale in Russia e delle informazioni bibliografiche. Discute con Moore, futuro traduttore del Capitale in inglese, la possibilità, su cui si è a lungo arrovellato, di poter "determinare matematicamente le principali leggi della crisi" (lettera a Engels del 31 maggio). Ai primi di giugno appare ad Amburgo la seconda edizione tedesca del Primo libro del Capitale. Incurante delle prescrizioni del medito di ridurre al minimo il suo lavoro, continua a frequentare le sale di lettura del British Museum. Da luglio a ottobre studia la storia della comune rurale in Russia leggendo un gran numero di autori russi.
Nei primi mesi dell'anno Marx raccoglie e studia materiali da utilizzare per la stesura degli ulteriori volumi del Capitale. Analizza problemi della proprietà fondiaria, studia la fisiologia delle piante, la teoria della concimazione artificiale della terra; legge Justus von Liebig, J. Au e altri studi di chimica agraria. Da maggio a giugno è impegnato nella revisione dell'ultima parte della traduzione francese del Capitale.
Alla fine di gennaio conclude la revisione della traduzione francese del Primo libro del Capitale e la spedisce all'editore, a Parigi.
Per essa scrive un Poscritto in cui sottolinea che essa ha "un valore scientifico autonomo" (28 aprile).
Dal 20 maggio fino ad agosto esegue un gran numero di calcoli che chiariscono la differenza tra il saggio di profitto e quello del plusvalore, e che più tardi staranno alla base del terzo capitolo del Terzo libro dei Capitale, Rapporto tra saggio del profitto e saggio del plusvalore. In agosto rivede e integra con Engels la riduzione del Capitale fatta da Johann Most, pubblicata sotto il titolo Capitale e lavoro, prima che ne venga stampata una seconda edizione.
Da settembre a ottobre Marx si dedica di nuovo intensamente agli studi di economia politica; si concentra in particolare sui rapporti agrari in Russia, legge e fa estratti dei libri pubblicati quell'anno a Berlino da esponenti dell'opposizione liberale russa, J. F. Samarin, A. I. Koielev, K. D. Kavelin. In novembre e dicembre studia un gran numero di fonti e pubblicazioni sulla chimica agraria, sulla fisica e l'economia politica, in particolare sui problemi dell'agricoltura. La sua attenzione è rivolta in particolare alla Russia.
Alla fine di novembre appare l'ultimo fascicolo della versione francese del Capitale che Marx si affretta a inviare a una serie di personalità di diversi paesi.
In dicembre comincia lo studio di dieci volumi della commissione fiscale e una serie di documenti degli uffici governativi russi per le questioni contadine che Daniel'son gli ha mandato. Marx giudica questo materiale importantissimo per la trattazione dei problemi della proprietà fondiaria, della rendita e in generale dei rapporti agricoli, e si propone di usare gli estratti all'atto della stesura definitiva del Terzo libro del Capitale.
Verso metà febbraio, occupandosi di problemi del Terzo libro del Capitale, scrive su La rendita differenziale e la rendita come puro interesse del capitale incorporato nella terra, che successivamente Engels inserisce nel quarantaquattresimo capitolo del Terzo libro.
Studia problemi di fisiologia nelle opere di Schleiden, Ranke, Hermann e altri. Chiede a Sorge (lettera del 4 aprile) di procurargli i cataloghi librari americani dal 1843 in avanti, perché si propone di studiare la letteratura apparsa in quel paese sull'agricoltura, la proprietà fondiaria e il credito. A Leo Frankel chiede di illuminarlo sui medesimi problemi relativamente all'Ungheria. Studia le varie forme di proprietà comune della terra e legge opere dello storico tedesco Georg Ludwig Maurer. Invia a Sorge la seconda edizione di Capitale e lavoro (Chemnitz 1876) di Johann Most, il sunto del Capitale da lui rivisto: "Non ho fatto il mio nome, perché altrimenti avrei dovuto cambiare ancora di più (le parti sul valore, il denaro, il salario e altre ancora sono stato costretto a riscriverle di sana pianta)" (lettera a Sorge del 14 giugno).
In una lettera a Braeke (20 novembre), Engels dice: "Noi due, Marx o io, abbiamo da risolvere dei compiti scientifici molto precisi che, per quanto vediamo finora, nessun altro può o anche soltanto vuole affrontare, e dobbiamo sfruttare l'attuale periodo mondiale tranquillo per portarli a termine. Chissà che presto un avvenimento qualsiasi non ci ributti nel movimento pratico; a maggior ragione dobbiamo sfruttare questo momento di tregua per portare un poco più avanti questo lato teorico che è altrettanto importante".
ln dicembre Marx legge scritti di Hansen, Demelic e Utiesenovic sulla proprietà comune della terra, un lavoro di Cardenas sulla storia della proprietà fondiaria in Spagna e Le droit francais et lois hindou comparés di Cremazy.
Per tutto l'anno al centro dei suoi studi stanno lo sviluppo economico e sociale in Russia, in particolare i rapporti agrari come si sono sviluppati dal tempo dell'abolizione della servitù della gleba. Legge tra l'altro le opere di A. I. Vasilcikov, M. V. Neruscev (M. W. Nerutschew), P. A. Sokolovskij, e quello dell'economista e statistico J. Kaufmann.
Collabora con Engels alla stesura dell'Antiduhring, scrivendo il decimo capitolo della seconda sezione in cui sono sottoposte a critica le concezioni di storia dell'economia politica sostenute da Duhring. A fine marzo riprende a lavorare sul Secondo libro del Capitale. Legge l'opera di K. Knies sul denaro.
lI 19 ottobre manda a Sorge il manoscritto del Primo libro del Capitale per la traduzione in inglese, fornendo indicazioni sulle modifiche che vi si sarebbero dovute apportare, ma il progetto di traduzione non si realizza. Da novembre comincia la stesura definitiva del Primo capitolo del Secondo libro del Capitale.
In una lettera, mai spedita, alla redazione di "Otcestvenje Zapiski" (novembre 1877), Marx sostiene il punto di vista che per la Russia è data la possibilità di appropriarsi di tutti i frutti del sistema capitalistico senza doversi accollare i tormenti di tale sistema, sviluppando i propri presupposti storicamente dati (la comune rurale), invece di distruggerli come vorrebbero gli assertori dello sviluppo capitalistico. "Per poter giudicare lo sviluppo economico della Russia con piena cognizione di causa, dice Marx in questo contesto, io ho imparato il russo e per anni e anni ho studiato le fonti ufficiali e la restante letteratura su questi problemi. Il risultato a cui Sono pervenuto è il seguente: se la Russia seguita a percorrere la strada imboccata dal 1861, perderà la più bella possibilità che sia mai stata data a un popolo, e passerà invece attraverso le fatali vicende alterne del sistema capitalistico" (MEW, vol. XIX, p. so8).
In novembre e dicembre si dedica allo studio delle opere di Owen.
Marx fa più di trecento pagine di estratti dall'opera dell'economista russo I. Kaufmann Teoria o pratica del sistema bancario. Nel corso dell'anno si occupa di storia del sistema bancario e della circolazione del denaro, di agronomia, di geologia e studia un gran numero di opere teoriche (tra gli altri autori citiamo P. Rota, A. Ciccone, G. Perrot, L. Cossa, Ch. A. Mann, A. Walker, C. D. Hulmann, J. Gassiot, J. B. Jukes, J. F. W. Johnson, J. G. Koppe). Studia fonti statistiche che ha ricevuto dagli Stati Uniti. In una lettera a Dani'elson (15 novembre) fornisce indicazioni sulle rettifiche da apportare alla seconda edizione russa del Primo libro del Capitale. Gli annuncia che ben difficilmente il Secondo libro sarà dato alle stampe prima della fine dell'anno. Fa anche alcune brevi osservazioni sugli Stati Uniti che definisce "il campo più interessante per l'economista". Ivi, "soprattutto nel periodo che va dal 1873 (dal crack di settembre) fino al 1878 - il periodo della crisi cronica - sono state compiute nel volgere di pochi anni trasformazioni che in Inghilterra hanno richiesto secoli".
Continua gli studi su materiale relativo a questioni finanziarie o bancarie e fa molti estratti e commenti, fra l'altro di opere di O. Diest-Daber, G. L. Rey, Bonnet, Gassiot.
Prosegue nelle ricerche politico-economiche, fondandosi in particolare su fonti americane e russe. In febbraio analizza le informazioni sulla politica e la situazione finanziaria in Russia negli ultimi quindici anni raccolte da Daniel'son su sua richiesta. In una lettera a Daniel'son (10 aprile) gli spiega le ragioni del ritardo nell'uscire del secondo volume del Capitale: il regime attuale non ne ammetterebbe la pubblicazione, e del resto lui stesso non pubblicherebbe in alcun raso l'opera "prima che l'attuale crisi industriale inglese abbia raggiunto il suo punto culminante", in quanto essa si differenzia sotto più rispetti da tutte le precedenti. "Occorre quindi osservate lo svolgimento attuale, egli scrive, finché le cose sono maturate, o solo allora le si può "consumare produttivamente", ossia in "termini teorici"".
Ricevo il Compendio del Capitale di Carlo Cafiero, e lo ringrazia elogiando il suo piccolo scritto, sottolineando tuttavia che nella Prefazione "manca la dimostrazione che le condizioni materiali nocessarie per l'emancipazione del proletariato vengono generate spontaneamente dal corso della produzione capitalistica" (lettera del 29 luglio).
A partire dalla seconda metà dell'anno Marx incomincia le annotazioni critiche a Allgemeine oder theoretische Volkswirtschaftslehre di Adolph Wagner e in questo contesto formula e perfeziona
turra una serie di principi della teoria del valore sviluppata nel Capitale.
In agosto riceve dal responsabile dell'Ufficio del lavoro del Massachussetts dei rapporti sugli anni 1874-79 e da Sorge una serie di dati statistici degli Uffici del lavoro della Pennsylvania, dell'Ohio e del Massachusetts. Daniel'son gli invia dalla Russia informazioni dettagliate sulla situazione finanziaria e agricola di quel paese.
Verso il mese di ottobre riaffronta i problemi della rendita fondiaria e dei rapporti agrari in generale, studiando in particolare la letteratura sull'obscina, la comune rurale russa. Legge il libro scritto in proposito da M. M. Kovalevskij e fa numerosi appunti sul carattere doll'obscina, sul suo ruolo e la sua rilevanza socioeconomica nei diversi periodi e presso i diversi popoli. Fa inoltre degli estratti cronologici dalla storia dell'india dal 664 al 1858, concentrandosi soprattutto sul periodo della sua colonizzazione da parte degli inglesi. le sue fonti principali sono Analytical history of India... di R. Sewell e l'opera di M. Elphinstone sulla storia dell'India.
Nel corso di tutto l'anno Marx lavora, con frequenti interruzioni, sul Secondo e sul Terzo libro del Capitale, scrive una nuova variante della terza sezione del Secondo libro, legge e scheda opere sulla rendita fondiaria (Loria), la geologia (A. Allen) o i problemi finanziari.
In una lettera a Ferdinand Domela-Nieuwenhuis (27 giugno) incoraggia il suo progetto di un compendio popolare del Primo libro del Capitale in lingua olandese. Consiglia Daniel'son (lettera del 12 settembre), che deve scrivere per una rivista russa un articolo sulI'economia del suo paese dopo la riforma del 1861, di pubblicare i Materiali statistici reperiti per lui e di attingere alle sue lettere. Da ottobre comincia a studiate un gran numero di pubblicazioni ufficiali (Blue Books) e molta letteratura sullo sviluppo economico degli Stati Uniti, nel quadro dei lavori per il Secondo e il Terzo libro del Capitale. Prega Sorge (lettera del 5 novembre) di procurargli dei materiali documentari sulla situazione economica in California, "perché in nessun altro luogo il rivoluzionamento determinato dalla centralizzazione capitalistica è proceduto in modo cosí spudorato, con tanta fretta ".
Stabilisce rapporti di simpatia con l'organizzazione terroristica russa Narodnaja Volja, il cui comitato esecutivo in una lettera a lui indirizzata sottolinea l'importanza del Capitale e di altre opere scientifiche di Marx e apprezza l'interesse da lui dimostrato per il movimento rivoluzionario in Russia, chiedendogli infine di fare il possibile per suscitare nell'opinione pubblica europea e americana simpatie per il movimento rivoluzionario russo. Stringe amicizia con Leo Hartmann, il rappresentante di questa organizzazione a Londra.
Marx studia un gran numero di pubblicazioni russe sullo sviluppo dell'economia dal tempo dell'emancipazione dei servi (1861) (Skrebizkij, Golovacev, Skaldin, Daniel'son, Janson) facendone molti estratti; rilegge Lettere senza indirizzo di Cernicevskij e ne fa un indice con ii titolo Sull'emancipazione dei servi in Russia. In gennaio riceve la visita di due economisti russi, Sieber e Kablukov. Leggendo Kapitaal en Arbeid, il compendio popolare del Primo libro scritto da Domela Nieuwenhuis, segnala i passi che in una seconda edizione andrebbero modificati. Riceve una lettera dalla terrorista russa Vera Sasulic (16 febbraio) che lo prega di esprimere il suo parere sul futuro sociale della Russia: il paese deve veramente subire la sorte dei restanti paesi dell'Occidente e attraversare la fase del capitalismo, o può invece sfuggire a questa sorte, come sostengono i populisti, trasformando la comune rurale in un fondamento della società collettivistica?
In una lettera a Daniel'son (19 febbraio) analizza, alla luce dell'esempio russo, il carattere dell'agricoltura capitalistica (stagnazione e periodicità dei raccolti), il nesso tra la costruzione delle ferrovie e il debito pubblico in Inghilterra e negli Stati Uniti; si diffonde inoltre sullo sfruttamento spietato del popolo indiano e sul saccheggio delle ricchezze di quel paese da parte delle classi dominanti inglesi.
Per rispondere alla domanda postagli da Vera Sasulic, generalizza il materiale sull'obscina da lui studiato e scrive quattro diverse bozze di lettera in cui espone le conclusioni a cui è giunto nello studio della forma collettiva di produzione agricola e sulle condizioni della sua realizzazione in Russia. Le particolarità della struttura economica e sociale di questo paese non permettono di applicare senz'altro a esso le conclusioni a cui si perviene analizzando il capitalismo occidentale. Dati certi presupposti, in primo luogo quello di una rivoluzione, la conduzione comune dell'agricoltura come si configura nella comune rurale russa potrebbe trasformarsi nel punto di avvio di una trasformazione socialista e di una rinascita della società russa.
Le cattive condizioni di salute di Marx gli impediscono di elaborare compiutamente il discorso, e nella lettera che spedisce a Vera Sasulic (8 marzo) egli si limita a una risposta sommaria.
Studio intenso dei problemi delle comunità primitive; legge Morgan. Ancient society, che scheda molto dettagliatamente, commentando e formulando le sue conclusioni. Studia, scheda e commenta anche molte altre opere dedicate alla storia della società primitiva, ad esempio quelle di Maine, Sohm, Tylor ecc.
Studia lo sviluppo della grande industria americana, il problema dei monopoli, del lavoro minorile, fondandosi tra l'altro sull'"Atlantic Monthly", un periodico di Boston che pubblica articoli sulla Standard Oil Company. Fa appunti sulla proprietà fondiaria, l'artigianato, le corporazioni e le finanze, oltre che sulla situazione dei contadini alla vigilia della Rivoluzione francese; legge Elections anx états généraux 1789 di Fleury e ne fa degli estratti.
Da agosto a settembre si interessa molto della storia, delle condizioni e dello sviluppo dei popoli coloniali; fa molti estratti commentati di Java, di G. Mani, e di The arian villages in India and Ceylon di Phears. Nello stesso periodo appronta un catalogo dei suoi libri e delle sue fonti russe, riguardanti in particolare il periodo successivo al 1861. Legge il libro di E. R. Hook sull'impero cinese su cui fa degli appunti.
Dopo un periodo di grave malattia, appronta una grossa cronologia (4 quaderni) della storia mondiale dal I secolo a. C. fino al XVII secolo che è una sorta di quadro critico d'insieme degli eventi della storia europea. La parte essenziale del manoscritto è dedicata alla genesi dei moderni stati nazionali nel periodo di declino del feudalisimo, allo sviluppo del capitalismo e alla lotta della borghesia per potere politico. Le sue fonti principali sono la Storia mondiale di Schlosser e altre opere di Botta, Cobbett, Karamsin sulla storia russa, Kelly Ségur e altre ancora. Nello stesso periodo inizia anche la stesura delle Annotazioni sulla riforma del 1861 e sullo sviluppo che ne sono conseguiti in Russia, in cui sistematizza e generalizza le concIusioni a cui è pervenuto studiando i materiali sulla Russia. Prosegue inoltre i suoi studi sul capitalismo americano.
Durante tutto l'anno si dedica con molta applicazione allo studio delle opere più recenti sulla situazione socioeconomica russa. Legge scritti di V. Semevskij, A. Issaev, G. Minejko e V. P. Voronzov.
Dal 20 febbraio al 2 maggio è ad Algeri per un periodo di cura. Qui si incontra spesso con il giudice Fermé, amico di Charles Louguet, che lo informa sull'organizzazione della proprietà fondiaria tra gli arabi e gli descrive l'oppressione coloniale della popolazione algerina. Da ottobre a novembre riprende lo studio delle comunità primitive. Fa estratti da The origin of civilization and the primitive condition of man, di J. Lubbock. Studia inoltre la politica finanziaria dell'Inghilterra in Egitto, leggendo e schedando tra l'altro Egyptian finance di M. G. Mulhall. Nello stesso periodo inizia a curare la terza edizione tedesca del Primo libro del Capitale.
Le sue condizioni di salute, nonostante le cure mediche, peggiorano di continuo.
Marx muore il 14 marzo. Engels interrompe i suoi studi scientifici e inizia il lavoro sugli inediti dell'amico, continua il lavoro di preparazione della terza edizione tedesca del primo libro del Capitale e esamina i manoscritti del Secondo e del Terzo libro. Alla loro pubblicazione dedicherà gran parte della vita che gli rimane.