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Teocrazia
La teocrazia è una forma di governo in cui il potere politico
è stabilito su base religiosa.
Nel senso più stretto della parola, teocrazia consiste di due
termini distinti: "teo" che significa "dio" e "crazia" da kratos che
vuol dire "potere", da cui teocrazia significa letteralmente "potere
divino". Di fatto la teocrazia non è sempre una ierocrazia,
cioè il governo dei sacerdoti (da hyeros, sacro).
Nel senso più comune del termine teocrazia, in cui alcuni
governanti civili coincidono con alcuni capi religiosi (per esempio
l'imperatore bizantino come capo della Chiesa o il presidente di
Cipro arcivescovo Makarios nel periodo 1960-1974), le politiche
governative coincidono con quelle religiose oppure sono fortemente
influenzate dai principi di una religione (solitamente quella
più diffusa) e tipicamente il governo dichiara di comandare
per volere di Dio o di un altro potere superiore, come specificato
dalla religione locale.
Il concetto di Teocrazia moderno
Il concetto di teocrazia fu coniato dallo storico Giuseppe Flavio
nel I secolo. Egli definì come teocrazia il governo tipico
degli Ebrei. La definizione di Giuseppe Flavio fu ampiamente
accettata fino all'età dell'Illuminismo, quando il termine
cominciò a raccogliere connotazioni più
universalistiche e spiccatamente negative, specialmente nelle opere
di Hegel. Dopo di ciò il termine "teocrazia" venne usato
soprattutto per etichettare alcune particolari forme politiche come
qualcosa di "poco razionale" o "sottosviluppato".
La teocrazia è concepita in antitesi alla democrazia, che
fonda la legittimità del potere politico e la fonte del
diritto nella volontà di popolo, e non nel volere di Dio
(ovvero governo dei sacerdoti). Le prime teorie di questo tipo si
ritrovano in età moderna nel pensiero di Marsilio da Padova.
Il concetto di teocrazia è usato molto spesso anche in
sociologia, ma molto raramente o mai viene definito propriamente per
un uso scientifico obiettivo.
Teocrazia e democrazia in Hegel
Hegel indicò un momento di sintesi, nel quale il
governo-del-popolo (democrazia) coincide con il governo-di-Dio
(teocrazia) poiché il popolo è un Dio reale, è
teofania.
Come per tutte le identità fra le quali anche tutto
ciò che è razionale è reale e tutto ciò
che è reale è razionale, la dimostrazione è
composta di due parti. Hegel argomenta che il popolo è un Dio
reale con un ragionamento filosofico.
La seconda parte dell'identità, Dio reale è il popolo
e quindi governo-di-Dio è governo-del-popolo, ha per soggetto
della frase la teocrazia (e la teologia) e viene giustificata con un
riferimento evangelico: Dove due uomini si incontrano, lì
è la mia Chiesa (altrove nei Vangeli si afferma che la Chiesa
è lo stesso Cristo-Dio; il popolo in quanto insieme di
uomini, assumerebbe natura divina).
[...]
Teocrazie Storiche
Storicamente molte teocrazie sono esistite a livello di nazione e
molte altre sono esistite in comuni e gruppi di città.
Nell'antico Egitto la teocrazia, era il "governo di un re - dio",
con poteri assoluti sotto cui vivevano i sudditi, i quali, di
qualunque condizione sociale fossero, erano considerati comunque un
possesso del sovrano. Tale concezione fu attuata anche dall'Impero
Persiano. Nell'Impero Romano l'imperatore era considerato come una
figura sacerdotale (in quanto, come gli antichi re di Roma, era
anche Pontifex maximus) e, dopo la morte, divinizzato (spesso con le
mogli), come discendente, anche se poi solo ideale, degli dei Marte,
Venere e del "divo Giulio" (ossia Cesare divinizzato). Così
nell'Impero Bizantino, in cui il basileus era una figura sacrale
tramite tra Dio e il suo popolo, come era avvenuto anche per il
Regno d'Israele. Anche il Sacro Romano Impero aveva alcuni aspetti
teocratici nel suo governo. Le teocrazie in Europa andarono
scomparendo tra il 1700 e il 1870, l'anno della caduta dello Stato
Pontificio. Tra la Prima e la Seconda guerra mondiale ci furono
diversi paesi europei governati da movimenti fascisti legati a
religioni specifiche, che vennero definiti forme di clericofascismo
e da alcuni vennero chiamati teocrazie: ad esempio la Spagna
franchista e il Portogallo.
Il Giappone è stato una teocrazia di stampo shintoista sino
alla Dichiarazione della natura umana dell'imperatore del 1946.
Gran parte dei paesi islamici hanno avuto in passato forme di
teocrazia (il califfato), così come in ambito cristiano nello
Stato Pontificio e nella Repubblica di Ginevra nel periodo del
governo calvinista.
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Cesaropaismo
Con il termine cesaropapismo si intende l'idea di unire il potere
temporale e il potere spirituale di una Chiesa cristiana nella
stessa persona. Più comunemente, ci si riferisce all'idea di
subordinare il potere spirituale a quello temporale.
Il cesaropapismo è realizzato quando il potere politico
controlla il potere religioso.
Nella sua forma più estrema, il cesaropismo è una
teoria politica nella quale il capo di stato - nella fattispecie
l'imperatore o il re (Cesare) - è anche di diritto il papa,
ossia il capo supremo della Chiesa. In questa forma, è
l'esatto opposto della teocrazia, nella quale sono le istituzioni di
una Chiesa ad avere il controllo politico di uno Stato.
Nascita del fenomeno
La forma classica di cesaropapismo si realizzò nell'Impero
Romano d'Oriente, in cui il prestigio e la forza delle istituzioni
ecclesiastiche derivavano dall'essere sottoposte all'autorità
del centro nevralgico del potere politico: Costantinopoli, anche se
in realtà il cesaropapismo nacque sotto Costantino, che fu il
primo imperatore Romano d'Occidente ad interessarsi della religione
e ad usarla come mezzo di coesione tra i cittadini.
Successivamente, dopo la caduta dell'impero Romano d'Occidente,
nell'impero Romano d'Oriente, sotto l'imperatore Giustiniano il
cesaropapismo diventò una vera e propria forma di governo,
che fu utilizzata da molti imperatori dopo di lui.
Il cesaropapismo consisteva nell'accentrare nelle mani
dell'imperatore il potere spirituale e temporale, dandogli
così pieni poteri sulla religione. Questo ebbe risvolti
positivi e negativi, perché da una parte l'imperatore poteva
proteggere la Chiesa dalle eresie, ma dall'altra metteva la Chiesa
in un atteggiamento di sudditanza nei suoi confronti e questo ne
limitava l'indipendenza.
Forme di cesaropapismo si sono poi sviluppate anche in Occidente
durante uno dei periodi più bui della storia ecclesiastica di
Roma e precisamente nell'VIII, IX e X secolo quando, in piena
feudalizzazione, la Chiesa divenne completamente sottomessa ai
sovrani germanici, i quali controllavano l'elezione del Pontefice
fin quasi a designarne il candidato.
Ancora nel XVI secolo, Enrico VIII d'Inghilterra, dichiarandosi
unico supremo capo della Chiesa d'Inghilterra, conferiva una forma
cesaropapista allo Stato che, almeno nella teoria, è ancora
vigente nel Regno Unito.
Il cesaropapismo nel Regno Unito
Nel Regno Unito si può asserire che permanga una forma di
cesaropapismo, seppure in chiave moderna, in quanto la Regina
è formalmente il capo (Supreme Governor) della Chiesa
Anglicana, oltre naturalmente ad essere capo di stato, anche se nei
fatti la chiesa anglicana è guidata in tutte le questioni
spirituali dall'Arcivescovo di Canterbury. Anche nel momento della
sua applicazione reale, comunque, non si trattava di cesaropapismo
puro, in quanto alle autorità ecclesiastiche anglicane era
riservato di diritto un certo numero di seggi Camera dei Lord, che
in parte conservano ancor oggi.
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Ierocrazia
La ierocrazia o jerocrazia dal greco ἱερός, hieros e κρατία,
kratía, significa letteralmente potere dei sacri, ed indica
una forma di governo in mano ad una divinità o più
genericamente a persone che incarnano la divinità o la
rappresentano e sono perciò ritenute sacre (ad esempio i
sacerdoti).
Nell'accezione cristiana del termine, la ierocrazia identifica una
forma di governo che si basi sulla sacralità stessa del
potere.
La ierocrazia è spesso confusa o assimilata alla teocrazia
sebbene, al contrario di quanto avviene in quest'ultima, la
divinità non è reputata manifestarsi attraverso il
monarca, ma si ritiene si faccia presente attraverso la ricerca
della santità e della sapienza operate da una casta
sacerdotale.
Recentemente, dal 1996 al 2001, il governo dei Talebani in
Afghanistan può essere considerato una teocrazia.