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Sir Francis Bacon, dapprima latinizzato in Franciscus Baco(nus) e
poi italianizzato in Francesco Bacone (Londra, 22 gennaio 1561 –
Londra, 9 aprile 1626), è stato un filosofo, politico e
giurista inglese.
Formatosi con studi in legge e giurisprudenza, divenne un
sostenitore e strenuo difensore della rivoluzione scientifica
sostenendo il metodo induttivo fondato sull'esperienza.
Vissuto alla corte inglese, sotto il regno di Elisabetta I Tudor e
di Giacomo I Stuart, ricoprì importanti cariche pubbliche
fino a quella di lord guardasigilli (1617) e lord cancelliere
(1618). Ottenne il titolo di barone di Verulamio e visconte di
Sant'Albano. Nel 1621, dopo essere stato incarcerato per una
condanna di peculato da cui comunque fu graziato dal re e scarcerato
dopo qualche giorno di prigionia, si ritirò a vita privata
dedicandosi esclusivamente ai suoi studi ed alla stesura delle sue
opere attraverso le quali esercitò una forte influenza nel
mondo politico e culturale.
Biografia
Nacque il 22 gennaio 1561, nella York House di Londra, la residenza
di suo padre, sir Nicholas Bacon, che nei primi vent'anni del regno
d'Elisabetta I Tudor, aveva tenuto il Gran Sigillo. Sua madre era
Lady Anna Cooke, cognata di Sir William Cecil, Lord Burghley, che fu
Lord Tesoriere della Regina Elisabetta, e uno degli uomini
più potenti d'Inghilterra.
A 12 anni iniziò a frequentare il Trinity College di
Cambridge, ma dopo tre anni se ne allontanò generando
un'accesa ostilità verso il culto di Aristotele volendo
allontanare la filosofia dalla disputa scolastica per portarla su
campi più pratici per illuminare ed accrescere l'umana
felicità[1].
Nel 1583 fu eletto in Parlamento come rappresentante di Tauton. Nel
1595 il Conte di Essex, suo grande amico, gli fece dono di una
proprietà a Twickenham; l'amicizia fra i due si infranse
però quando il Conte fu scoperto congiurare contro la Regina
Elisabetta e lo stesso Bacone prese parte attiva nell'accusa. Nel
1606 fu fatto Procuratore generale; nel 1613 divenne Avvocato
generale e nel 1618 fu nominato Gran Cancelliere d'Inghilterra.
Morì a 65 anni, in pochi giorni, dopo aver contratto la
polmonite mentre studiava gli effetti nella neve del congelamento
per la conservazione delle carni.
Metodologia scientifica
(LA)
« In rebus quibuscumque difficilioribus non expectandum, ut
quis simul, et serat, et metat, sed praeparatione opus est, ut per
gradus maturescant. »
(IT)
« In tutte le cose, e specialmente nelle più difficili,
non ci si deve aspettare di seminare e mietere nel medesimo tempo,
ma è necessaria una lenta preparazione, affinché esse
maturino gradatamente. » (da Sermones Fideles sive Interiora
Rerum, n. XLV)
Nei suoi scritti filosofici si dipana una complessa metodologia
scientifica, spesso indicata con il suo nome (metodo baconiano). Sir
Francis Bacon è il filosofo empirista della rivoluzione
scientifica che ha incentrato la sua riflessione nella ricerca di un
metodo di conoscenza della natura che possiamo definire scientifico,
nel senso che vuole essere ripetibile, parte dall'osservazione della
natura e come la scienza è volto al suo dominio per ricavarne
applicazioni utili per il genere umano come erano quelle
dell'età industriale.
Riprendendo le idee dei pensatori del '400 italiani (fra i quali
Leonardo da Vinci), Francis Bacon teorizza che l'osservazione della
natura deve essere praticata compilando una tabula presentiae e una
tabula absentiae in proximitate in cui si mettono per iscritto i
dati di temperatura, oggetti anche nel dettaglio di sostanze
chimiche e altri fattori ambientali presenti e assenti in un dato
momento in cui si è ottenuto un fenomeno di cui si cerca di
scoprire i fattori favorevoli e poi la causa determinante.
Se il fenomeno si manifesta sia in presenza che in assenza di un
dato fattore presunto, allora il fattore che è rilevato nel
contesto è ininfluente. Se il fenomeno muta
d'intensità, in presenza del fattore, ma si manifesta anche
in sua assenza, ciò significa che il fattore condiziona il
fenomeno ma non ne è ancora la causa.
L'obiettivo dell'analisi è trovare quel fattore la cui
presenza è condizione necessaria (anche se non sufficiente)
del fenomeno stesso.
La filosofia naturale si distingue in due parti: quella speculativa,
che riguarda la ricerca delle cause dei fenomeni naturali, e quella
pratica che si occupa della produzione degli effetti. La parte
speculativa, a sua volta, si divide in fisica e metafisica: la
fisica "indaga e tratta le cause materiali ed efficienti; la
metafisica studia le cause finali e formali".
Senza conoscere una causa sufficiente non si potrà riprodurre
il fenomeno e nemmeno conoscerlo: un attributo se sarà
presente in un oggetto, non necessariamente diventerà
visibile e conoscibile, stimolato l'oggetto con la causa necessaria
di quell'attributo; altrimenti se non si manifesta, ciò non
vorrà dire che l'oggetto non possiede tale attributo.
Con una causa sufficiente (anche se non necessaria) si può
replicare il fenomeno e se non si manifesta nell'oggetto stimolato
da quella causa escluderne la possibilità in quel caso.
Bacone passò la vita a cercare un esperimento che
chiamò "istanza cruciale" (experimentum crucis), tale da
interrogare la natura in modo da costringerla a risponderci
sì o no, come dicevano i naturalisti italiani.
« Il dominio dell’uomo consiste solo nella
conoscenza: l’uomo tanto può quanto sa; nessuna forza
può spezzare la catena delle cause naturali; la natura
infatti non si vince se non ubbidendole » (da Cogitata et
Visa)
Il suo metodo anticipa quello galileiano che dimostrerò come
occorra un approccio quantitativo con equazioni e misure per trovare
delle condizioni necessarie e/o sufficienti per conoscere i fenomeni
e replicare quelli a noi più utili (e non soltanto
qualitativo con tabule presentiae ed absentiae, ancora oggi
utilizzate negli esperimenti dove è importante indicare le
condizioni ambientali in cui avviene la misura).
Il Nuovo Organo
In quest'opera, Bacone elabora una procedura di lavoro per poter
raggiungere una conoscenza certa di un fenomeno. Tale procedura
viene definita metodo baconiano che consta di due parti
fondamentali: la pars destruens e la pars costruens. Nella pars
construens del "Novum Organum", Bacone cerca di fornire una
teorizzazione del ragionamento induttivo, più definita e
rinnovata rispetto a quella già accennata da Aristotele.
Infatti, l'induzione aristotelica, o induzione per enumerazione
semplice, passa troppo presto dai casi particolari ai
princìpi generali. Conclude, cioè, troppo
precipitosamente, procedendo per semplice enumerazione. Ad es.,
dalle osservazioni particolari che questo cigno è bianco, che
quest’altro è bianco, e che quest’altro ancora è
sempre bianco, passa subito alla conclusione generale che tutti i
cigni sono bianchi. Ma i dati raccolti per enumerazione semplice
possono essere sempre falsificati da esempi successivi (per es., nel
nostro caso, dalla constatazione futura dell'esistenza di un cigno
nero).
Il superamento di questa falsa o impropria induzione passa secondo
Bacone per l'instaurazione di una nuova metodologia scientifica che
conduca all'induzione vera, non più per enumerazione semplice
ma per esclusione degli elementi inessenziali a un fenomeno, e per
scelta di quelli essenziali. Quello che Bacone vuole scoprire con
l'induzione vera è la legge dei fenomeni. Sennonché
questa legge è ancora concepita da Bacone aristotelicamente
come "forma" (o "essenza", o "causa", o "natura") del fenomeno
studiato, e non, come farà Galileo, come relazione
quantitativa, di tipo matematico. In altre parole, la forma di un
fenomeno (per es., del calore) è intesa, più o meno
alla maniera di Aristotele, come il complesso delle qualità
essenziali del fenomeno stesso, ossia come ciò che lo fa
essere quello che è. Più precisamente, Bacone intende
per forma il principio interno che spiega la costituzione, la
struttura del fenomeno, ma che spiega anche il suo sviluppo,
cioè la sua generazione e produzione. Il grave limite di
Bacone consiste dunque nel fissare la sua attenzione sugli aspetti
qualitativi del fenomeno studiato, mentre la scienza moderna si
interessa solo dei suoi aspetti quantitativi, di quelli, cioè
che, appunto perché quantitativi, possono essere misurati.
Gli Idola: la pars destruens
Nella pars destruens del suo Novum organum sono esposti gli errori
da cui dobbiamo liberarci per delineare il metodo della ricerca
della verità. Occorre purificare la nostra mentalità
da una serie di errori che avevano causato sino ad allora lo scarso
progresso delle scienze.
Ma prima ancora di classificare gli errori occorre indicare le cause
degli errori:
* prima causa: l'uomo è più
attaccato alle proprie idee che alle cose cioè l'uomo spesso
dà più valore alle proprie idee che alla
realtà;
* seconda causa: l'insofferenza per il dubbio;
* terza causa: attribuire false finalità
alla conoscenza. La conoscenza dice Bacone non è né
serva né cortigiana ma sposa. Lo scienziato non si deve
vendere come la cortigiana né asservirsi al potere di
qualcuno ma accudire con amore alla sola scienza.
« E allora la scienza non sarà
più nè una cortigiana, strumento di voluttà,
nè una serva, strumento di guadagno, ma una sposa legitima,
rispettata e rispettabile, feconda di nobil prole, di vantaggi
reali, e di oneste delizie. »
Dopo aver parlato delle cause degli errori, Bacone elenca gli errori
che chiama idoli poiché l'uomo li onora al posto del vero
Dio, della verità:
« Gli idoli e le false nozioni che sono
penetrati nell'intelletto umano fissandosi in profondità
dentro di esso, non solo assediano le menti in modo da rendere
difficile l'accesso alla verità ma addirittura (una volta che
questo accesso sia dato e concesso) di nuovo risorgeranno e saranno
causa di molestia anche nella stessa instaurazione delle scienze: a
meno che gli uomini preavvertiti non si agguerriscano per quanto
è possibile contro di essi...»
* Idola tribus, gli errori della tribù,
quelli radicati nella specie umana, che è fatta in modo tale
che inevitabilmente commette errori. Il fatto stesso di essere
uomini ci porta ad errare;
* Idola specus, cioè gli errori della
spelonca platonica, dovuti alla soggettività particolare
dell'uomo. Ogni uomo è fatto in modo tale che oltre agli
errori che commette in genere come uomo ci sono quelli legati alla
sua particolare individualità;
* Idola fori, gli errori della piazza, delle
«reciproche relazioni del genere umano» [4], del
linguaggio, che è convenzionale ed equivoco.
* Idola theatri, gli errori della finzione
scenica che Bacone imputa alla filosofia che ha dato
rappresentazioni non vere della realtà «favole recitate
e rappresentate sulla scena» [5], e come è accaduto con
il sistema aristotelico che ha descritto un mondo fittizio non
corrispondente alla realtà.
La storia della filosofia allora da quest'ultimo punto di vista
può essere suddivisa in tre specie: sofistica, empirica e
superstiziosa.
Di filosofia sofistica accusa Aristotele perché cercò
di dare più una descrizione astratta delle cose che andare
alla ricerca della loro vera realtà.
Una filosofia empirica è quella di Gilbert e degli
alchimisti, che spiegano le cose per mezzo di limitati e particolari
esperimenti.
La filosofia "superstiziosa", infine, è quella che si fonde
con la teologia come la filosofia pitagorica e platonica.
Il metodo delle Tabulae: la pars construens
L'induzione vera proposta da Bacone può anche definirsi la
dottrina delle tavole. Secondo Bacone, infatti, quando vogliamo
studiare la natura di un certo fenomeno fisico dobbiamo far uso di
tre tavole: la tavola della presenza (tabula praesentiae), la tavola
dell'assenza (tabula absentiae in proximitate) e la tavola dei gradi
(tabula graduum).
* Nella tavola della presenza sono raccolti tutti
i casi positivi, cioè tutti i casi in cui il fenomeno si
verifica (per esempio, tutti i casi in cui appare il calore,
comunque prodotto, dal sole, dal fuoco, dai fulmini, per
strofinamento, ecc.).
* Nella tavola dell'assenza sono raccolti tutti i
casi in cui il fenomeno non ha luogo, mentre si sarebbe creduto di
trovarlo (per esempio, nel caso dei raggi della luna, della luce
delle stelle, dei fuochi fatui, dei fuochi di Sant’Elmo, ecc.).
* Nella tavola dei gradi, infine, sono presenti i
gradi in cui il fenomeno aumenta e diminuisce (ad esempio, si
dovrà porre attenzione al variare del calore nello stesso
corpo in ambienti diversi o in particolari condizioni).
Dopo aver effettuato l'analisi e la comparazione dei risultati
segnati nelle tre tavole, possiamo senz’altro tentare una
interpretazione iniziale o vindemiatio prima (prima vendemmia); in
altre parole, le tavole consentono una prima ipotesi sulla forma
cercata. Questa prima ipotesi procede per esclusione e per scelta.
Lo scienziato esclude (cioè scarta) come forma del fenomeno
le caratteristiche mancanti nella prima tavola, presenti nei corpi
nella seconda, e che non risultano decrescenti col decrescere
dell'intensità del fenomeno, o viceversa. Lo scienziato,
invece, sceglie come causa del fenomeno una natura sempre presente
nella prima tavola, sempre mancante nella seconda, e con variazioni
correlate a quelle del fenomeno nella terza. Nel caso del calore, si
può ipotizzare che la causa del fenomeno sia il movimento,
non di tutto il corpo, ma delle sue parti, e piuttosto rapido. Il
movimento, infatti, si trova quando il caldo è presente,
manca quando il caldo è assente, aumenta o diminuisce a
seconda della maggiore o minore intensità del calore. La
causa del calore non può essere, invece, la luce,
perché la luce è presente nella tavola dell'assenza.
L'ipotesi va poi verificata con gli esperimenti. Bacone propone ben
27 tipi diversi di esperimenti e pone al culmine l'experimentum
crucis (esperimento della croce), il cui nome deriva dalle croci
erette nei bivi decisionali: quando, dopo aver vagliato le tavole,
ci troviamo di fronte a due ipotesi ugualmente fondate,
l'esperimento cruciale ci toglie dall'incertezza, perché
dimostra vera una delle due ipotesi, e falsa l'altra. Esempi di
problemi che richiedono l'esperimento cruciale sono la teoria della
rotazione o meno della Terra intorno al Sole, le teorie sul peso dei
corpi, ecc. Consideriamo, per esempio, quest’ultimo problema. Ecco
il bivio: o i corpi pesanti tendono al centro della Terra per la
loro stessa natura, cioè per una qualità intrinseca,
come voleva Aristotele, o sono attratti dalla forza della massa
terrestre. Se fosse vera la prima ipotesi, un corpo dovrebbe avere
sempre lo stesso peso; invece, se fosse vera la seconda ipotesi, un
corpo dovrebbe pesare di più avvicinandosi al centro della
Terra, e di meno allontanandosene. Ed ecco l'esperimento cruciale:
si prendano due orologi, uno con contrappesi di piombo e l'altro a
molla. Si accerti che le loro lancette si muovano alla stessa
velocità. Si ponga il primo in cima a un luogo altissimo, e
l'altro a terra. Se è vera l'ipotesi che il peso dipende
dalla forza di gravità, l'orologio piazzato in alto si
muoverà più lentamente, a causa della diminuita forza
di attrazione terrestre.
L'avallo delle deportazioni in Virginia [modifica]
Dopo la privatizzazione delle terre, come uomo politico
concettualizzò la scienza del terrore assecondando e
sostenendo le deportazioni di massa dei diseredati e dei poveri
nelle colonie americane della Virginia. Tra le altre cose è
necessario ricordare che nel 1619 il Consiglio Privato, di cui a
quel tempo Bacone faceva parte, violando apertamente la legge
inglese, e per assecondare la volontà delle Virginia Company,
costrinse alla deportazione nelle colonie americane ben 165 bambini,
provenienti dal Bridewell Palace. Di quei 165 bambini (di età
compresa tra gli 8 e i 16 anni) nel 1625 a seguito dei
maltrattamenti subiti nelle piantagioni ne rimasero in vita solo 12.
Le deportazioni continuarono coinvolgendo altri millecinquecento
bambini nel 1627 e ulteriori quattrocento, di origine irlandese, nel
1653[6].
Influenze del pensiero baconiano
Per studiare le idee di Bacone, un gruppo di 12 scienziati inglesi
fondò la Società Reale, divenuta in seguito
l'accademia nazionale inglese delle scienze. Ispirò
profondamente il pensiero ed il lavoro di Hobbes e di Locke.
Durante l'Illuminismo francese, l'Encyclopédie è stata
dedicata a Bacone; D'Alembert chiamò Bacone il massimo, il
più universale e più eloquente filosofo. La
Convenzione Nazionale pubblicò le opere di Bacone a spese
dello Stato.
« Se siamo riusciti nel nostro intento, ne
siamo debitori al Cancelliere Bacone. Diderot »
Opere
* 1595 - Maxims of the Law
* 1597 - Religious Meditation
* 1605 - Pensieri e conclusioni
sull’interpretazione della natura o sulla scienza operativa
* 1605 - Sull’avanzamento e sul progresso del
sapere umano e divino
* 1620 - Novum Organum, ossia nuovi indizi
sull’interpretazione della natura
* 1623 - Sulla dignità e sul progresso
delle scienze (De dignitate et augmentis scientiarum)
* 1624 - La nuova Atlantide (New Atlantis)
* 1625 - Saggi morali e civili