SULLA PSICOANALISI1913 |
In risposta all'amichevole invito del Segretario della loro sezione di neurologia e psichiatria, mi permetto di attirare l'attenzione di questo Congresso sull'argomento della psicoanalisi che attualmente è oggetto di profondi studi in Europa e in America. La psicoanalisi è una combinazione degna di rilievo, in quanto non solo comprende un metodo di indagine delle nevrosi ma anche un metodo di cura fondato sull'etiologia in tal modo scoperta. Potrei cominciare col dire che la psicoanalisi non è figlia della speculazione, ma è il risultato dell'esperienza, e per tal ragione, come ogni nuovo prodotto della scienza, è incompleta. Chiunque ha la possibilità di convincersi, attraverso le proprie ricerche, della giustezza delle tesi in essa contenute, e di apportare il proprio contributo all'ulteriore progresso degli studi. La psicoanalisi cominciò con ricerche sull'isteria ma, nel corso degli anni, si è allargata ben oltre quel campo di indagine. Gli Studi sull'isteria, di Breuer e miei, pubblicati nel 1895, furono gli inizi della psicoanalisi. Essi seguivano la traccia del lavoro di Charcot sull'isteria «traumatica», delle ricerche di Liébeault e Bernheim sui fenomeni dell'ipnosi, e gli studi di Janet sui processi mentali inconsci. La psicoanalisi si trovò ben presto in netto contrasto con le vedute di Janet, perché a, si rifiutava di riportare l'isteria direttamente alla degenerazione ereditaria congenita, b, offriva, in luogo di una semplice descrizione, una spiegazione dinamica fondata sull'interazione delle forze psichiche e c, attribuiva l'origine della dissociazione psichica — la cui importanza fu riconosciuta anche da Janet — non a una deficienza di sintesi mentale, derivante da incapacità congenita, bensì a uno speciale processo psichico noto come «rimozione». Fu comprovato con certezza che i sintomi isterici sono residui (reminiscenze) di esperienze profondamente emozionanti, che sono state rimosse dalla coscienza di ogni giorno, e che la loro forma è determinata (in un modo da escludere l'attività volontaria) da elementi particolari degli effetti traumatizzanti dell'esperienza. Partendo da questo punto di vista, le possibilità terapeutiche si fondano sulla possibilità di liberarsi di questa «rimozione», in modo da permettere a parte del materiale psichico inconscio di diventare cosciente e di perdere in tal modo il suo potere patogeno. Questa concezione è dinamica, in quanto considera i processi psichici come spostamenti dell'energia psichica che possono essere valutati in base all'entità del loro effetto sugli elementi affettivi. Ciò vale in particolar modo nel caso dell'isteria, in cui il processo di «conversione» crea i sintomi trasformando una quantità di impulsi mentali in impulsi nervosi. I primi esami psicoanalitici e i primi tentativi di cura furono fatti con l'aiuto dell'ipnotismo. Più tardi esso fu abbandonato ed il lavoro fu continuato col metodo della «associazione libera», mentre il paziente resta in condizioni normali. Questa modifica ebbe il vantaggio di poter applicare il procedimento a un numero di casi ben più grande, come pure ad altre nevrosi e persino a persone sane. Però si rendeva necessaria la messa a punto di una speciale tecnica di interpretazione allo scopo di trarre delle conclusioni dalle idee espresse dalla persona in oggetto di studio. Queste interpretazioni stabilirono, con assoluta certezza, il fatto che le dissociazioni psichiche sono sostenute esclusivamente dalle «resistenze interne». Quindi ci sembra lecito concludere che le dissociazioni siano insorte a causa di un conflitto interno che ha portato alla «rimozione» dell'impulso sottostante. Per superare il conflitto e, in tal modo, guarire fa nevrosi, si rende necessaria la guida di un medico addestrato alla psicoanalisi. Inoltre è stato dimostrato che, in generale, in tutte le nevrosi i sintomi patologici sono veramente i prodotti finali di tali conflitti, che hanno portato alla «rimozione» e alla «scissione» della mente. I sintomi sono prodotti secondo meccanismi differenti: a, formazioni in sostituzione dell'entità rimossa, b, compromessi tra forze rimoventi e forze rimosse, e, formazioni reattive e di difesa contro le forze rimosse. Le ricerche furono ulteriormente estese alle condizioni che determinano se i conflitti psichici porteranno o meno alla «rimozione» (vale a dire a una dissociazione provocata dinamicamente), dato che è superfluo dire che un conflitto psichico può avere di per sé un esito normale. La conclusione cui è arrivata la psicoanalisi è che tali conflitti si svolgeranno sempre tra pulsioni sessuali (usando la parola «sessuale» nell'accezione più ampia) e i desideri e le tendenze del resto dell'io. Nelle nevrosi sono le pulsioni sessuali che soccombono alla «rimozione» e perciò costituiscono la base più importante della genesi dei sintomi, i quali, di conseguenza, possono essere considerati come sostituti delle soddisfazioni sessuali. II nostro lavoro sulla questione della disposizione alle affezioni nevrotiche ha aggiunto il fattore «infantile» a quelli somatico ed ereditario fino adora riconosciuti. La psicoanalisi fu obbligata a risalire nella vita psichica dei pazienti fino alla loro prima infanzia e si giunse alla conclusione che le inibizioni dello sviluppo psichico («infantilismi») determinavano una disposizione alle nevrosi. In particolare abbiamo imparato, dalle nostre ricerche sulla vita sessuale, che esiste veramente una cosa come la «sessualità infantile», che la pulsione sessuale è costituita da molte componenti e passa attraverso una complicata evoluzione, il cui risultato finale, dopo molte restrizioni e trasformazioni è la sessualità normale degli adulti. Le enigmatiche perversioni della pulsione sessuale, che si hanno negli adulti, risultano essere o inibizioni dello sviluppo, o fissazioni o evoluzioni deviate. Quindi le nevrosi sono il negativo delle perversioni. Lo sviluppo culturale, imposto all'umanità, è il fattore che rende necessarie restrizioni e rimozioni dell'istinto sessuale, essendo richiesti sacrifici più o meno grandi a seconda della costituzione individuale. L'evoluzione non si compie quasi mai dolcemente, e si possono avere dei disturbi (sia a causa della costituzione individuale o di incidenti sessuali precoci) che lasciano dietro di sé una predisposizione alle future nevrosi. Tale disposizione può rimanere senza effetti nocivi se la vita dell'adulto si svolge in modo quieto e soddisfacente, ma diventa patogena se le condizioni della vita adulta impediscono le soddisfazioni della libido o esigono un eccesso di repressione. Le ricerche sull'attività sessuale dei bambini hanno portato a una diversa concezione della pulsione sessuale, fondata non sulla considerazione dei fini ma delle sue origini. La pulsione sessuale possiede in alto grado la capacità di essere deviata dagli scopi sessuali («sublimazione»). Quindi la pulsione viene messa in condizioni di apportare contributi importantissimi alle conquiste sociali e artistiche dell'umanità. Il riconoscimento dell'esistenza simultanea dei tre fattori, «infantilismo», «sessualità» e «rimozione» costituisce la caratteristica principale della tecnica psicoanalitica e ne sottolinea le diversità dalle altre teorie sulla vita psichica patologica. Nello stesso tempo la psicoanalisi ha dimostrato che non vi è una differenza fondamentale, ma solo di livello, tra la vita mentale degli individui normali, dei nevrotici e degli psicotici. Una persona normale deve passare attraverso le stesse repressioni e deve lottare con le stesse strutture sostitutive; l'unica differenza è che essa fronteggia tali avvenimenti con minor turbamento e miglior successo. Il metodo psicoanalitico di indagine può quindi essere applicato ugualmente alla spiegazione dei fenomeni psichici normali e ha reso possibile la scoperta di strette relazioni tra prodotti psichici patologici e strutture normali quali i sogni, i piccoli quiproquo della vita quotidiana e fenomeni degni di nota come motti di spirito, miti e opere dell'immaginazione. La spiegazione di questi è stata approfondita nel corso dei sogni, da cui la seguente formula: «Un sogno è la soddisfazione mascherata di un desiderio rimosso». L'interpretazione dei sogni ha per scopo l'eliminazione del travestimento cui i pensieri del sognatore sono stati sottoposti. Inoltre è un ausilio di grande valore per la tecnica psicoanalitica in quanto costituisce il metodo più conveniente per ottenere una comprensione della vita psichica inconscia. Nei circoli medici e in ispecie in quelli psichiatrici, vi è spesso la tendenza a contraddire la tecnica della psicoanalisi senza averla veramente studiata o applicata. Ciò è dovuto non soltanto all'impressionante novità di tali teorie e al contrasto che dimostrano nei confronti delle opinioni sinora sostenute dagli psichiatri, ma anche al fatto che le premesse e la tecnica della psicoanalisi sono molto più strettamente correlate al campo della psicologia che a quello della medicina. Però è indiscutibile che le teorie semplicemente mediche, e non psicologiche, finora hanno contribuito molto poco alla comprensione della vita mentale. Il progresso della psicoanalisi è ulteriormente ritardato dal terrore provato dall'osservatore medio nel vedere se stesso nel proprio specchio. Gli uomini di scienza tendono ad affrontare le resistenze emotive con delle argomentazioni, appagandosi in tal modo della loro stessa soddisfazione! Chiunque non desideri ignorare una verità, farà bene a diffidare delle proprie antipatie e, se desidera sottoporre ad esame critico la teoria della psicoanalisi, analizzi prima se stesso. Non ho la presunzione di aver dato con queste poche frasi un quadro definitivo dei princìpi e degli scopi della psicoanalisi, però aggiungerò un elenco delle principali pubblicazioni sull'argomento, il cui studio potrà fornire ulteriori dati a chiunque sia interessato.
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