Sadismo; Sado-masochismo

(ingl. sadism: ted. Sadismus; fr. sadisme)

Termine che designa: 1) una perversione sessuale in cui il soggetto trae godimento dalla sofferenza che infligge ad altri; 2) un tratto del carattere proprio di chi si compiace della crudeltà. Il termine fu introdotto da R. von Krafft-Ebing che lo derivò dal nome del marchese de Sade. S. Freud, che utilizza il termine talora per indicare la fusione di sessualità e violenza, talora per l'esercizio della sola violenza senza impli- canze sessuali, concepì il sadismo dapprima come un fenomeno primario capace di convertirsi in -► masochismo, quindi come deviazione all'esterno della pulsione di morte che si manifesterebbe originariamente come masochismo. In termini dinamici non è chiaro se il sadismo come fusione di pulsioni libidiche e aggressive sia una manifestazione di tendenze innate aggressive o la reazione a frustrazioni e a umiliazioni. Analogamente non è chiaro se il piacere che deriva dall'attività sadica risieda nella vista del dolore altrui o nel senso di potenza che deriva dall'essere in grado di infliggere dolore. Nella letteratura psicoanalitica si incontrano espressioni che, in corrispondenza con le fasi dello sviluppo libidico, parlano di sadismo orale connesso alla funzione fantasticata della bocca e dei denti in grado di mordere e lacerare, anale connesso a fantasie di controllo e di coercizione, fallico dove il pene è vissuto come arma di violenza e distruzione. In ordine, invece, alle componenti dell'apparato psichico si parla di sadismo dell'Es, riferito a spinte istintuali distruttive per paura di rappresaglie esterne o per procurarsi l'approvazione esterna, e di sadismo del Super-io rigido e crudele nei confronti dell'Io che, bisognoso di punizioni, svolge un ruolo masochista (-► masochismo). Per le relazioni intrapsichiche e interpsichiche tra sadismo e masochismo, si veda la voce -► sadomasochismo.

Del sadismo, oltre alla psicoanalisi, si occupano anche l'etologia e l'antropologia in relazione al problema dell'aggressività, considerata da alcuni un istinto primario che è servito a selezionare gli individui più resistenti, da altri come un comportamento reattivo alla frustrazione. La prima ipotesi è condivisa da M. Klein che reputa l'aggressività una componente primaria dell'apparato psichico, la seconda da W. Reich che considera il sadismo in termini di difese e di adattamenti.

Sadomasochismo

(ingl. sadomasochism; ted. Sadomasochismiis; fr. sadomasochisme)

Relazione complementare e simmetrica di -► sadismo e -► masochismo che, nell'evoluzione della vita pulsionale, si manifesta sia a livello interpsichico come relazione dominio- sottomissione, sia a livello intrapsichico come autopunizione. S. Freud, che eredita l'espressione da R. von Krafft-Ebing e da H. Ellis, considera sadismo e masochismo come i due versanti della stessa perversione le cui forme attiva e passiva si incontrano nello stesso individuo: «La caratteristica più sorprendente di questa perversione risiede nel fatto che di regola se ne incontra la forma attiva e passiva nella stessa persona. Chi prova piacere a infliggere dolore agli altri in relazioni sessuali è anche capace di godere il dolore come un piacere che da queste può derivare. Un sadico è sempre in pari tempo un masochista, sebbene l'aspetto attivo o quello passivo della perversione possa essere in lui più fortemente sviluppato e costituire la sua attività sessuale prevalente» (1905a, p. 472). In una prima fase del suo pensiero (1905- 1919) Freud considerò il sadismo come originario e il masochismo come un sadismo riflesso sulla propria persona, con conseguente conversione dell'attività in passività che può esprimersi in due forme: una in cui il soggetto fa soffrire se stesso come nella nevrosi ossessiva (-► ossessione, § 2), l'altra in cui il soggetto si fa infliggere del dolore da una persona estranea a cui cede il proprio sadismo, mentre il sadico gode masochistica- mente per un'identificazione con il soggetto che soffre.

In una seconda fase (1919-1937), connettendo il masochismo alla pulsione di morte, Freud postula il masochismo come originario e il sadismo come un masochismo secondario caratterizzato dal volgersi del sadismo sulla persona stessa che lo esprime: «Una parte di questa pulsione [di distruzione] è messa direttamente al servizio della funzione sessuale nel cui ambito ha un ruolo importante da svolgere. È questo il vero e proprio sadismo. Un'altra parte, invece, non viene estroflessa, permane nell'organismo, e con l'aiuto dell'eccitamento sessuale concomitante che abbiamo menzionato sopra viene libidicamente legata. In questa parte dobbiamo riconoscere il masochismo originario, erogeno» (1924a, p. 9-10). La coppia sadismo-masochismo è considerata da Freud come una delle grandi polarità che caratterizzano la vita sessuale, reperibile nelle coppie -► attività-passività, maschile-femminile, fallico-castrato.