Rappresentante

(ingl. representative; ted. Repräsentant; fr. représentant)

Termine freudiano che, nel quadro della teoria della pulsione, designa l'espressione psichica della pulsione stessa (rappresentante ideativo, Vorstelllingrepräsentant), o la pulsione stessa in quanto rappresentante psichico dell'eccitazione endosomatica (rappresentante psichico, psychische Repräsentant). S. Freud considera la pulsione un concetto limite tra lo psichico e il somatico, nel senso che essa ha la sua fonte nell'eccitazione endosomatica e la sua meta nell'orizzonte psichico. Tra soma e psiche Freud concepisce un rapporto che non è regolato né da un parallelismo, né dalla causalità, ma da una relazione che può essere paragonata a quella che esiste tra un mandante e un suo rappresentante, o, in termini linguistici, tra il significato e il suo significante. Quando nel contesto discorsivo il mandante è l'eccitazione endosomatica (Reiz), è la pulsione a svolgere la funzione di rappresentante psichico; quando invece, sempre nel contesto discorsivo, il mandante è la pulsione (Trieb), allora il rappresentante della pulsione (Triebrepräsentant) è la rappresentanza o rappresentante ideativo (Vorstelllingrepräsentant) che viene nominato rappresentante psichico (psychische Repräsentant) quando la rappresentanza è considerata unitamente all'affetto che la investe (-► rappresentazione, § 1, a). Queste distinzioni sono essenziali per comprendere la -► rimozione che investe il rappresentante ideativo e non l'affetto, e la fissazione conseguente: «Abbiamo dunque motivo di supporre l'esistenza di una rimozione originaria, e cioè di una prima fase della rimozione che consiste nel fatto che alla "rappresentanza" psichica (ideativa) di una Pulsione viene interdetto l'accesso alla coscienza. Con ciò si produce una fissazione: la rappresentanza in questione continua da allora in poi a sussistere immutata, e la pulsione rimane ad essa legata» (1915a, p. 38).