Psicologia dinamica |
(ingl. dynamic psychology; ted. dynamische Psychologie; fr. psychologie dynamique) Denominazione che raggruppa quelle correnti psicologiche che valorizzano i meccanismi psicogenetici che sono alla base della costruzione psichica dove si esprimono e si compensano forze diverse. La psicologia dinamica presuppone il modello teorico di energia tratto dalla fisica e la logica lineare della causa e dell'effetto, propria della -► psicologia sperimentale, utilizzata però sul versante dell'analisi soggettiva quale risulta nella relazione di interazione intersoggettiva. Il termine è stato introdotto da S. Freud per caratterizzare l'indirizzo delle sue ricerche: «Noi non deduciamo la scissione psichica da una congenita incapacità alla sintesi dell'apparato psichico, ma la spieghiamo dinamicamente, attraverso il conflitto di forze psichiche contrastanti, riconoscendo in essa il risultato di un'opposizione attiva dei due raggruppamenti psichici tra loro» (1909b, p. 144). a) Il punto di vista dinamico. Comporta, oltre alla considerazione della nozione di forza, anche quella di conflitto (-► conflitto nervoso) che rinvia in ultima analisi a un dualismo pulsionale, dove, oltre agli antagonismi delle -► pulsioni, si fa riferimento alle forze contropulsionali e ai meccanismi di -«- difesa (§ 2) dalla cui interazione deriva il comportamento umano (-► apparato psichico, § 1). La sistemazione teorica di tali concetti implica la postulazione di una -► metapsicologia che preveda una struttura psichica che, nel caso della psicoanalisi, ipotizza un Super-io, un Io e un Es, e uno sviluppo psicologico articolato in fasi o stadi evolutivi caratterizzati dalla localizzazione anatomo-fun- zionale della libido. A queste fasi corrispondono le tappe dell'evoluzione biologica e psicologica, oltre all'interpretazione patologica comprensibile a partire dalla struttura dinamica fissata in sede metapsicologica. Appartengono alla psicologia psicodinamica, oltre alla psicoanalisi freudiana, la -► psicologia analitica di C.G. Jung, la -► psicologia individuale di A. Adler, la psicoanalisi della scuola inglese inaugurata da M. Klein (-► kleiniana, teoria), la bioenergetica che ha preso avvio con W.Reich, la psicoanalisi rivisitata da J. Lacan (-«- lacaniana, teoria), e le altre teorie psicologiche che si rifanno, nella considerazione della psiche, al concetto di energia e di conflitto tra forze opposte. Il concetto di dinamica è entrato a far parte anche della psicologia generale e della psicologia sperimentale dove viene associato a tutti quei fattori psichici, quali -► bisogni, tendenze, -► istinti, che fanno parte della -«- motivazione del comportamento umano. b) Il modello concettuale psicodinamico. Tale modello ha improntato aree di ricerca in -► psicologia sociale, dagli studi sulle dinamiche di gruppo (§ III) a partire da K. Lewin fino alle più recenti analisi delle istituzioni. Il riferimento a Lewin consente di evidenziare le connessioni della psicologia dinamica da un lato con la psicologia della forma e, dall'altro, con la psicologia sperimentale. Partendo dalla persuasione che il progresso della scienza moderna è dovuto in gran parte al fatto che la causa degli eventi non è più cercata nel singolo oggetto, ma nel rapporto tra l'oggetto e ciò che lo circonda, Lewin conclude che «la situazione ambientale assume un'importanza pari a quella dell'oggetto e in particolare la dinamica dei processi deve essere sempre derivata dalle relazioni tra l'individuo concreto e la situazione concreta e, nella misura in cui tali processi riguardano forze di origine interiore, dalle mutue relazioni fra i vari sistemi funzionali che compongono l'individuo» (1935, p. 48). Per far ciò Lewin utilizza concetti dinamici come forza, valenza, tensione, fluidità. barriera ecc. e concetti osservativi come ambiente, regione, frontiera, locomozione ecc., con l'intento di pervenire non solo a una descrizione strutturale dei fenomeni, ma anche alla loro interrelazione e dinamica (-► campo, § 2). c) Teoria della personalità. In questo campo (-► personalità, § 11), il punto di vista dinamico è stato assunto e strenuamente difeso da G.W. Allport per il quale «alcune definizioni della psicologia mettono l'accento sull'esperienza, alcune sul comportamento, altre ancora sulle relazioni psicofisiche, alcune sui processi mentali consci, altre sull'inconscio, altre ancora sulla natura umana, poche sulla "totalità" dell'esistenza psichica dell'uomo» (1955, p. 12). Partendo da questo quadro, d'insieme Allport conclude: «Desidero dimostrare che un'adeguata psicologia del divenire non può essere espressa esclusivamente in termini di stimolo, eccitazione emotiva, associazione e risposta. Essa richiede dei principi soggettivi e interiori di organizzazione del tipo indicato dai termini di "sé" o "io". Che si impieghino o meno queste parole è un fatto di scarsa importanza, purché, nel definire lo sviluppo della personalità, si dia pieno riconoscimento ai principi dinamici che esse implicano» (1955, p. 85). Appartengono alla psicologia dinamica gli studi sulla -► motivazione affrontati dal punto di vista «genetico» teso a considerare l'origine e il significato delle «variabili motivazionali», «funzionale» per quanto riguarda la loro organizzazione unitaria in vista di uno scopo, e «dinamico» in ordine allo studio degli effetti che le variabili motivazionali hanno sul comportamento. |