Arieti Silvano

(Pisa 1914 - Stati Uniti 1981)

Psichiatra e psicoanalista statunitense di origine italiana.

Abbandonata l'Italia nel 1939 a causa delle persecuzioni razziali, si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò al New York Medicai College e fu presidente della Società Americana degli Psicoanalisti Medici. Diede significativi contributi alla psicologia del -► Sé (§ 3, e), condensati nel saggio II Sé intrapsichico (1967). Considerato il nucleo della coscienza autoriflessiva, il Sé ha una posizione centrale nella elaborazione teorica di Arieti ma non costituisce ancora una istanza autonoma come in Kohut.

Curatore di un Manuale di psichiatria di autori vari (1959-66), molto apprezzato negli anni Sessanta e Settanta perché integrava le prospettive della psichiatria, della psicoanalisi e della psicoterapia, Arieti è stato uno dei maggiori studiosi della schizofrenia, patologia nella quale ha individuato quattro stadi evolutivi (-► schizofrenia, § I, 1, d).

Gli si deve l'introduzione, nelle opere Interpretazione della schizofrenia (1974) e Capire e aiutare il paziente schizofrenico (1979), del termine -► paleologico per indicare il tratto fondamentale del pensiero schizofrenico. I processi mentali dello psicotico non rispettano meccanismi logici, ma si modellano su sincretismi di tipo arcaico, simili a quelli che caratterizzano la mentalità primitiva; analogamente, il linguaggio dello psicotico non si rifà a un codice universale, ma utilizza segni prelogici («paleosimboli») il cui valore semantico è definito in modo esclusivo dal soggetto che ne fa uso.

L'organizzazione paleosimbolica era già stata messa in evidenza da S. Freud nei processi della condensazione e dello spostamento operanti nel sogno; l'espressione dei soggetti psicotici e schizofrenici è, appunto, secondo Arieti di tipo onirico e ha la stessa struttura del processo primario. Negli studi sulla creatività (La creatività e il suo potenziamento, in Manuale di Psichiatria, 1959-1966; Creatività. La sintesi "Magica, 1976), oltre a indagare le condizioni che favoriscono l'emergere dell'atto creativo, Arieti ha individuato un «processo terziario» che si aggiunge a quello primario e secondario e culmina con l'intuizione.