WEBER
|
Max Weber, nato a Friburgo nel 1864 da una famiglia protestante piuttosto agiata, crebbe in in colto ambiente borghese: la casa era frequentata, oltre che da uomini politici, da personalità accademiche di spicco come Dilthey e Mommsen che ebbero una profonda influenza sulla sua vocazione intellettuale. Schivo e timido fino alla prima giovinezza, Weber si dedicò precocemente a letture letterarie e filosofiche. Quando affrontò gli studi universitari a Berlino, disponeva già di un rilevante background culturale. Cominciò di fatto la carriera accademica subito dopo avere conseguito, nel 1891, la libera docenza, dando prova di un'erudizione straordinaria e di una passione politica, di timbro nazionalistico, molto viva. Aveva raggiunto già una notevole fama allorché, nel 1897, un durissimo scontro con il padre, che morì un mese dopo, lo precipitò in una condizione di depressione inabilitante che durò ben cinque anni, e lo costrinse ad abbandonare l'insegnamento. Solo nel 1903 Weber riprese in pieno la sua attività di scrittore, che risultò prodigiosa. Nel 1910 fondò, con Tonnies e Simmel, la Società tedesca di Sociologia. Partecipò poi alla prima Guerra mondiale con un entusiasmo che, rapidamente, si volse in delusione. I suoi attacchi alle classi dirigenti tedesche finirono con l'emarginarlo politicamente. Nel 1918 tornò all'insegnamento universitario e, caduto l'Impero tedesco, si dedicò nuovamente alla politica in nome di una nuova fede repubblicana e democratica non scevra d'istanze sociali. Morì nel 1920 lasciando incompiuta la sua opera maggiore, Economia e Società. Queste essenziali notizie biografiche, riportate in tutti i libri, dovrebbero essere integrate dalle vicissituni familiari e psicologiche di Weber. Per quanto agiata, la famiglia originaria di Weber non fu mai felice in conseguenza dell'incompatibilità di carattere tra il padre, tendenzialmente egoista, edonista e autoritario, e la madre, sensibile, fervidamente religiosa e moralmente rigorosa. Weber oscillò a lungo tra l'identificazione con il padre e quello con la madre. Il frutto della prima identificazione fu un periodo adolescenziale e giovanile disordinato, che portò Weber ad affrontare vari duelli e ad eccedere nelle libagioni. Successivamente, egli s'identificò con la madre e con la sua condizione di donna oppressa e maltrattata dal marito. Questa identificazione fu la causa del duro scontro con il padre, che determinò il crollo psichico di Weber e la sospensione della sua attività intellettuale. Se a questo si aggiunge il fatto che il matrimonio, peraltro felice, con la moglie Marianna non fu mai consumato, e che l'esperienza di Weber è stata costellata da disturbi psichici, ai quali egli fece fronte con l'attività intellettuale, ci si trova di fronte ad una quadro meritevole di una biografia psicologica. Alcuni autori pongono tra parentesi questi aspetti privati, ritenendo che essi siano inessenziali nella valutazione di un'impresa intellettuale che, tenendo conto del periodo d'interruzione dovuto alla depressione e alla morte relativamente precoce, appare straordinaria. Io ritengo che questo sia un errore. Una biografia psicologica di Weber porrebbe di fronte a due diversi aspetti della personalità: l'uno passionale, romantico e tendenzialmente squilibrato; l'altro misurato, razionale, tendente all'ipercontrollo. Dopo il periodo di trasgressione giovanile, Weber ha sempre temuto il primo aspetto, e ha sempre privilegiato il secondo. Questo permette di comprendere sia l'evoluzione politica dal nazionalismo passionale giovanile alla democrazia borghese, sia l'ambivalenza tra la razionalità rivolta allo scopo e quella rivolta al valore, risoltasi a favore della prima, sia il privilegio progressivo accordato alla moderazione e all'etica borghese "spirituale" della misura e del controllo delle emozioni. Le opere principali tradotte in italiano sono le seguenti: Sociologia delle religioni, UTET, Torino 1976 2 voll. Il lavoro intellettuale come professione, Einaudi, Torino, 1980 Il metodo delle scienze storico-sociali, Einaudi, Torino 1980 Economia e Società, Comunità, Milano 1980 2 voll. L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, Rizzoli, Milano 1991 Storia economica, Donzelli, Roma 1993 La bibliografia su Weber è sterminata. Riporto solo alcuni saggi di particolare interesse: Ferrarotti F., Max Weber e il destino della ragione, Laterza, Bari 1968 Id., Max Weber, Mondadori, Milano 1972 Rossi P., Max Weber. Oltre lo storicismo, Feltrinelli, Milano 1988 Aron R., Le tappe del pensiero sociologico, Mondadori, Milano 1989 Löwith K., Marx, Weber, Schmitt, Laterza, Bari 1994 De Feo N. M., Introduzione a Weber, Laterza, Bari 2001 |