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Termine con cui J. Dewey
definì la propria concezione filosofica pragmatistica, secondo la
quale le idee e le teorie sono mezzi, strumenti per l’azione, la cui
‘verità’ è determinata dalla loro utilità ai fini della
sopravvivenza biologica e del processo di adattamento
dell’individuo, o meglio degli individui associati, all’ambiente.
In filosofia della scienza, la concezione, contrapposta al
realismo, secondo cui le teorie scientifiche non sono descrizioni
vere della realtà fisica, ma strumenti più o meno efficaci per
organizzare, rappresentare e prevedere fenomeni osservabili. Uno
dei suoi più autorevoli sostenitori è stato E. Mach.