Prassi
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In filosofia, l’attività pratica, in quanto si contrappone
all’attività teoretica o speculativa.
Nella terminologia marxista, filosofia della p. , la concezione
della storia come attività umana trasformatrice del reale.
Dizionario di Filosofia (2009)
L’attività pratica, in quanto si contrappone all’attività teoretica
o speculativa. Questa netta distinzione è caratteristica della
filosofia antica, e particolarmente di quella aristotelica, che
attribuisce la ricerca della verità esclusivamente all’attività
teoretica, e quindi alla filosofia. Il termine fu utilizzato nel 19°
sec. dal marxismo, in cui per p. s’intende l’attività
umana trasformatrice del reale e produttrice di storia.
Nato in seno alla sinistra hegeliana in diretta polemica con il
«teoreticismo» di Hegel, il tema della p. venne sviluppato dalla
«filosofia dell’azione» di Cieszkowski e soprattutto dalle Tesi
su Feuerbach (1845) di Marx, che riassumono in undici punti
la critica alla filosofia di Feuerbach svolta nell’Ideologia
tedesca. Feuerbach – scrive Marx – ha risolto Dio nell’uomo,
ma l’uomo viene da lui concepito solo come essere naturale, e non
come essere storico, che trasforma continuamente la natura. E quanto
più la p. umana è consapevole del mondo in cui essa si attua, tanto
più essa è in grado di umanizzare questo mondo. Così l’alienazione
, che ha prodotto l’essere fantastico della religione, è un
prodotto storico, e potrà essere rimossa solo intervenendo
praticamente nel corso della storia attraverso una p. rivoluzionaria
che sovverta lo stato di cose esistente.
Questo appello alla p., che naturalmente torna nel Manifesto del
partito comunista , venne raccolto dalla tradizione marxista, ma
ispirò in parte anche l’attualismo di Gentile, che dedicò
all’analisi delle Tesi su Feuerbach il suo libro su La
filosofia di Marx (1899). Gentile evidenzia la costante
possibilità di un’interpretazione idealistico-soggettiva e
volontaristica della filosofia di Marx, nel senso che, se questa
filosofia è un filosofia della p., allora essa non può essere una
filosofia materialistica, poiché la p. è possibile solo in virtù di
pensieri e volizioni dell’uomo in quanto ente storico, che si crea
il proprio mondo.
Questa interpretazione gentiliana della filosofia di Marx ha
fortemente influenzato il marxismo di Gramsci, il quale definiva il
marxismo, appunto, come «filosofia della prassi».